NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Il Grappapark si scioglie come neve al sole

Il complesso sciistico, paradiso degli snowboarders, è stato messo definitivamente in liquidazione

di Gianni Celi

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Il Grappapark si scioglie come neve al sole

Grappa stracolmo di neve ed immagine da cartolina per i turisti che stazionano nel poggiolo nord del Ponte vecchio o sulla balconata di Viale dei Martiri. "Dove andare a sciare sul Grappa?", ci chiede una turista austriaca. Peccato davvero risponderle che sul Grappa si può fare soltanto sciescursionismo, una ghiottoneria per gli appassionati della neve vergine, ma non certo per coloro, e sono la stragrande maggioranza, che amano tutte le comodità offerte dalle più importanti stazioni sciistiche. No, signori, lo avevamo già scritto e lo ripetiamo: sul Grappa non si scia. È finita la stagione dello sci alpino. Chiusi da tempo immemorabile gli impianti di Ponte San Lorenzo e del Coston e, in momenti più recenti, quello del Lepre, rimaneva solo la speranza, pur flebile, della riapertura dell'importante centro di snowboard attiguo al rifugio Scarpon, in territorio comunale di Cismon del Grappa. Qui, nei primissimi anni duemila era sorto un importante punto di riferimento per i giovanissimi che praticavano la nuova, affascinante disciplina dello snowboard. Il "Grappapark", così si chiamava il complesso sciistico, aveva richiamato sciatori da ogni parte d'Italia e dall'estero.

«Il Grappapark nasce come snowpark per promuovere lo snowboard e per valorizzare una montagna bellissima altrimenti abbandonata - si leggeva sul "Design.tv" di Treviso tecnologia - Grazie ad una pista specificamente attrezzata e l'organizzazione di una serie di servizi ed eventi, è diventato il primo comprensorio italiano interamente dedicato allo snowboard. Questo progetto è partito nell'agosto 2002 e nell'inverno 2002-2003 si è avviato concretamente. Sono state create circa quattordici strutture, sei handrail (tra palchetti e rail) e otto salti, il tutto per offrire una gamma di difficoltà più ampia possibile e per permettere la progressione a chiunque: ragazze, bambini e rider di ogni livello non dall'alto al basso come di solito accade nei park italiani, ma dal basso all'alto».

«Anche se un forte impegno nella manutenzione, nella ricostruzione e nel rinnovamento del park è stato costante - continuava - la maggior parte degli sforzi si sono concentrati nella creazione di una identità nuova e coerente, attraverso tutti i canali informativi a disposizione. Non uno snowpark, ma il centro snowboard per il Veneto e per l'Italia, con una serie di strutture e servizi, che vogliono fare leva sulla vicinanza del Grappa alle città (Bassano, Vicenza, Trento, Feltre, Padova e Verona, sono solo alcune), per ricordare che lo snowboard è "montagna con dimensione urbana", ma non per questo di secondaria bellezza».

«Iscriversi e diventare un vero membro del Grappapark consente di avere diversi servizi aggiuntivi - concludeva l'intervento - infatti è attivo il nuovo servizio di invio sms per avere in tempo utile informazioni sul tempo; inoltre Grappapark non è solo snow, ma anche divertimento, infatti si organizzano eventi musicali che coinvolgono non solo gli appassionati dello snow, ma del divertimento in generale».

Internet è stata invasa di messaggi, di commenti positivi, di scambi di idee sul Grappapark che ha funzionato alla grande, ma la vita è stata quanto mai breve. Agli inizi di dicembre del 2006, infatti, la comunicazione del progettista, nonché socio della "Montegrappa Ski", Francesco Pia, annunciava lo stop del centro con questo comunicato: «La sospensione delle attività è temporanea e dettata da determinate importanti esigenze. Mi rendo conto di quanto comporti una decisione così drastica, ma si è dimostrata l´unica possibilità rimasta per permettere l´evoluzione del progetto. Può sembrare assurdo, ma non possiamo continuare, come finora abbiamo fatto, o almeno non possiamo continuare finché diverse cose lassù non cambiano drasticamente. Grappapark rappresenta infatti la punta di diamante di un progetto molto più vasto di valorizzazione del Monte Grappa, e le attività riprenderanno solo nel momento in cui lo scenario, all´interno del quale Grappapark si inserisce, ne permetterà un reale e consistente miglioramento. In particolare è necessaria la realizzazione del secondo impianto di risalita a seggiovia, l´acquisto di un gatto delle nevi di ultima generazione, la realizzazione di un Pipe in terra interamente gestibile artificialmente, l´ampliamento dei servizi, una più puntuale organizzazione e via dicendo, tutte cose da tempo in programma, ma che non sono state ancora realizzate. Vi scrivo questo in qualità di progettista - presidente dell´associazione sportiva Grappapark e socio della Montegrappa Ski, proprietaria degli impianti, e mi dispiace dovervi comunicare queste notizie, ma spero che questo periodo di inattività sia produttivo anche per voi e possa sensibilizzare tutti per meglio comprendere il valore di quanto finora è stato fatto e di quanto ancora abbiamo in mente di fare».

Il periodo di inattività di Grappapark, purtroppo, non è stato temporaneo, ma definitivo e a nulla sono valsi i tentativi di far ripartire un'iniziativa che aveva riscosso un consenso insperato fra il pubblico giovanile degli snowboarders.

La Montegrappa Ski, infatti, è stata messa in liquidazione, davanti al notaio Francesco Imparato, il 29 dicembre del 2008 e, per l'occasione, sono stati messi in vendita i bendi della società stessa, vale a dire «una sciovia complete di ganci, un gatto delle nevi marca Prinoth, palchetti vari per snowboard, tabelle, scale, e varia attrezzatura, una pompa di aspirazione per gasolio, due casette in legno» ed altro materiale vario. Purtroppo non c'è stato un seguito e quello che era considerato un vero e proprio gioiello di un modo innovativo di sciare per i più giovani, un sogno per un rilancio del turismo invernale sul Grappa, si è trasformato in un misero flop. E così i costoni della montagna tanto cara ai bassanesi, chiusi tutti gli impianti di risalita, sono tornati nell'antico silenzio e, adesso, si lasciano coccolare dall'esercito crescente degli amanti delle ciaspole che li percorrono di giorno, ma anche di notte, con la luna piena e la stagione, quest'anno, è cominciata davvero bene visto il manto nevoso che ha superato già di gran lunga il metro d'altezza.

 

nr. 45 anno XV dell'11 dicembre 2010

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