NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Il passato atomico di Vicenza

di Tiziano Bullato
bullatot@tvavicenza.it

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Il passato atomico di Vicenza

Patto di Varsavia: 500 kilotoni per noi

Fino a qui le fonti ufficiali del mondo occidentale. Abbastanza, direi, per capire che effettivamente Vicenza, fin dagli anni '50, era un deposito di armi termonucleari inserito in modo organico nello sforzo di deterrenza della Nato. Ma se ancora ci fosse bisogno di capire quanto importante fosse il nodo di Vicenza nei piani di difesa Nato, ecco una fonte insospettabile.

Il passato atomico di VicenzaSempre sul web è possibile trovare gran parte dei documenti, un tempo segreti, prodotti dal Patto di Varsavia, l'organizzazione militare che si contrapponeva, ad est, al Patto Atlantico, ovvero alla Nato. Fra i files declassificati, si trova anche un piano per distruggere Vicenza, Verona, Monaco e Vienna. I particolari sono nel diagramma 2 [a destra, clic per ingrandire].

Come si vede nella tabella, il Patto di Varsavia ipotizza un war-game nel quale deve distruggere 5 grandi città, 5 aeroporti e depositi di munizioni. Nella prima colonna si vedono i mezzi con i quali era ipotizzato di portare l'attacco, nel caso di Vicenza con missili strategici. Nella seconda colonna il tempo trascorso, nella terza la potenza della bomba atomica in kilotoni, poi l'obiettivo e quindi i probabili effetti. Se si considera il tempo zero, fissato alle 07:00, Vicenza viene raggiunta in questa ipotesi alle 07:02, due minuti dopo l'inizio dell'attacco, da una bomba da 500 kilotoni e il commento non ha bisogno di traduzione: «City destroyed». Per quale altro motivo il Patto di Varsavia avrebbe previsto la distruzione della città del Palladio due minuti dopo l'inizio della guerra nucleare se non per inertizzare l'arsenale e la capacità di reazione della Nato?

 

Il braccio nucleare italiano

Quindi le armi atomiche, suddivise fra esercito italiano e statunitense, erano a Vicenza, anzi a Longare.
Andando alla ricerca di notizie circa il 559th USAAG, il gruppo di artiglieria stanziato alla Ederle, ci si imbatte in alcuni forum di discussione su internet. In uno di questi parla quello che sembra essere un ex militare italiano che dice: «La III Brigata Missili Il passato atomico di Vicenza (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)rappresentava il “braccio nucleare”' dell'esercito italiano, negli anni della guerra fredda, inserita nell'ambito del comando Setaf di Vicenza. Reparto, armi e, soprattutto, testate nucleari, sono stati sciolti e restituiti ai proprietari più o meno nel 1992. I reparti di punta erano: -3 Reggimento Artiglieria Missili, prima su 4 gruppi di missili Honest John, poi su un unico gruppo di missili Lance; diversi reparti di artiglieria nucleare: -9° gruppo artiglieria pesante campale, a Verona, su obici trainati M115 da 203/25 mm; -un analogo gruppo, con identico armamento; dal 1985 tale secondo gruppo venne sostituito da: -27° gruppo artiglieria semovente “Marche”, a Udine, su M-110A2 da 203/10 mm.

Presso ogni sede stanziale prestava servizio un reparto di US Army Artillery Detachment (...dipendenti dal 559th USAAG di Vicenza, sempre Setaf) con il compito della custodia e della attivazione delle testate. Il deposito centrale delle testate nucleari era localizzato in un sito in caverna di Longare (Vicenza) anch'esso chiuso (per lo specifico compito) nel 1992».

Torna utile la domanda iniziale: lo sapevate? Lo trovate un po' sconvolgente? Lo avevate sempre sospettato? Beh, adesso lo sapete!

 

Il proiettile da 203mm

Il passato atomico di VicenzaTorniamo per un attimo alla fotografia iniziale. Vi ho detto che potrebbe rappresentare l'ultima bomba atomica che viene portata via da Longare. Perché? E soprattutto che cosa sono quelle specie di barili che sono caricati su un paio di pallets? [disegno a destra, clic per ingrandire]. La prima parte della risposta arriva da un disegno che si trova ancora una volta sul sito www.sitepluto.com. Si tratta della configurazione di carico con pallet della US Naval per un proiettile da 203mm. Come potete vedere da soli, l'oggetto che viene spinto da tre militari nella foto è esattamente identico alla descrizione del disegno, quindi si può presumere che quello che i militari stanno caricando sia un proiettile da 203mm. È ancora una ricerca nella rete a dare maggiori informazioni circa questo proiettile e se ne trova traccia in una lista di tutte le armi nucleari americane che è facilmente rintracciabile in rete. Spesso contraddistinto dalla cifra “8”, il proiettile da 203mm risulta essere una testata da artiglieria. Il tipo W-79, ad esempio, ha una potenza variabile da 100 a 1.1 kilotoni e risulta ritirato completamente entro il settembre del 1992. Si trattava di un'arma ad implosione lineare di plutonio nella configurazione AFAP, Artillery Fired Atomic Projectile, ma era disponibile anche la versione ER o bomba a neutroni. Ma nella lista si trova anche la versione W-33, da 5, 10 o 40 kilotoni, anche questa ritirata nel 1992, con uranio altamente arricchito HEU (lista armi nucleari -> intestazione + descrizione W-33 pag. 8 e W-79 pag. 17).

Allora, riassumendo: c'erano armi atomiche a Vicenza, la foto mostra un proiettile da 203mm in fase di carico, completo di diagramma di fissaggio, il proiettile da 203mm poteva essere una testata di artiglieria nucleare. Tutti questi proiettili risultano ritirati nel 1992. Perché? E perché questa data è significativa nella nostra storia?

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[foto in alto] Esercitazioni di reparti della S.E.T.A.F. con i missili "Corporal"

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