NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Nuova era per il vivaio del Vicenza. Dario Cassingena: «Il nostro progetto va avanti»

Il figlio del presidente nominato responsabile del settore giovanile. «Abbiamo scelto persone motivate che già lavorano con noi. La presenza di Margiotta sarà un esempio per tutti i ragazzi»

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Nuova era per il vivaio del Vicenza. Dario Cassing

(C.R.) Rivoluzione di uomini, ma non di idee. «Il nostro progetto va avanti, anche visti gli ottimi risultati degli ultimi anni», esordisce subito Dario Cassingena, nominato da poche settimane nuovo responsabile del settore giovanile del Vicenza. «Sono cambiati gli uomini ma non le strategie che sono state confermate, visto che risultano vincenti, o perlomeno in grado di dare buone soddisfazioni», aggiunge Cassingena junior, che si è già messo al lavoro con i propri collaboratori per preparare la stagione 2011-2012.

Nelle ultime due uscite settimanali "La Domenica di Vicenza" ha intervistato due dirigenti che hanno chiuso il rapporto con il Vicenza Calcio: il responsabile dell’attività agonistica Paolo Baio è diventato osservatore in Veneto per l'Inter mentre Luigi Milani è stato nominato responsabile dell'attività di base giovanile alla Juventus, ossia lo stesso ruolo che ricopriva nel Vicenza. Ha terminato la su avventura con il club di via Schio anche Fabrizio De Poli, che ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile nell'ultimo biennio.

Nuova era per il vivaio del Vicenza. Dario Cassing (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Baio e Milani – spiega Dario Cassingena – sono stati loro a chiederci di andare via, a fronte ad offerte da parte di club di serie A, come Inter e Juventus, ai quali francamente era difficile rinunciare: Baio lavorava con noi da cinque anni, mentre Milani era arrivato due fa a Vicenza dal Bassano. Per quanto riguarda De Poli era invece alla scadenza del suo contratto e quindi in tal senso abbiamo ritenuto giusto ripartire con un gruppo nuovo in grado di portare avanti l'attività a livello giovanile nei prossimi anni».

Eredità comunque difficili: il posto di Paolo Baio è stato preso da Stefano Umbro, che a quasi 40 anni vanta comunque una bella esperienza...
«Esatto. Lavora con noi dal 2007, periodo nel quale ha operato come osservatore per Paolo Cristallini e per i mister della prima squadra per lo scouting e l'analisi delle partite delle avversarie. In precedenza aveva lavorato per sette anni come osservatore dell'Udinese».

E gli altri nuovi componenti dello staff?
«A parte Margiotta che inizia con noi da quest'anno sono tutti nostri dipendenti che lavorano con noi da anni e dei quali conosciamo pregi e virtù. Di certo per tutti, a cominciare dal sottoscritto, si tratta di una grande occasione per mettersi in discussione ma anche per mettersi in evidenza. Saranno i risultati a parlare, ma noi siamo convinti che di poter fare bene».

Che tipo di lavoro pensate di svolgere complessivamente a livello giovanile?
«Lo stesso degli ultimi anni, che come detto ha dato buoni frutti. Si continuerà ad avere grande attenzione già dai più piccoli, per farli crescere nel tempo, sperando che alcuni di loro possano dimostrare all'età di 17-18 anni di poter essere all'altezza del calcio professionistico. A quel punto gli ultimi anni a livello giovanile saranno fondamentali per la loro maturazione».

Insomma si potrebbe dire gruppo nuovo, mentalità vecchia...
«Indubbiamente sì perché intendiamo portare avanti il progetto già avviato in questi anni che ha consentito di ricostruire il settore giovanile e di avere belle soddisfazioni. Anche quest'anno presenteremo squadre molte giovani, uno-due anni rispetto alla media, in modo da anticipare quella che sarà la riforma dei campionati giovanili che dal 2012-2013 anticiperà di un anno tutte le categorie. Questa scelta riguarderà ovviamente anche la Primavera, come già avviene da qualche anno».

A proposito di Primavera: i risultati sul campo non si sono ancora visto che nelle ultime annate questa formazione ha concluso i propri campionati a fondo classifica...
«In effetti il lavoro iniziato 4-5 anni fa non ha consentito di arrivare a buoni risultati con la squadra maggiore delle giovanili, dove peraltro sono necessari anche investimenti, visto che ormai i giocatori si acquistano a 18 anni e non più a 21-22 come una volta. Senza dimenticare che per una squadra come il Vicenza l'obiettivo non è avere unNuova era per il vivaio del Vicenza. Dario Cassing (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)a squadra mediamente forte, ma "regalare" uno o due giocatori alla prima squadra. Un altro gruppo ristretto potrà essere prestato in Prima e Seconda Divisione perché nel calcio, come in molti altri sport, non tutti maturano alla stessa età».

In base a questa logica quest'anno come dividerete le varie squadre in base alle annate?
«La Primavera sarà composta quasi completamente da giocatori del 1993 e 1994, mentre del 1992, che rappresenta l'ultimo anno di categoria, avremo solo qualche elemento. Gli allievi nazionali saranno del 1995 e poi via via a scalare sino alla categorie più basse».

Parliamo dell'arrivo del "Gladiatore" Margiotta...
«Massimo ha deciso di appendere le scarpe al chiodo dopo l'ultima stagione al Barletta. Lui aveva comunque deciso di tornare a Vicenza, perché la sua famiglia vive in città (ha sposato una ragazza della città e ha una figlia, ndr.) e quindi è entusiasta della soluzione che prevede un ruolo come uno dei responsabili dell'attività di base. Per il momento lui si sente di fare un'esperienza da dirigente più che da allenatore e per questo si sente molto motivato. Con il tempo sarà lui a capire a che cosa è portato maggiormente».

Di certo Margiotta rappresenta un bella immagine del calcio vicentino...
«Siamo sicuri di sì, lui è sicuramente nel cuore dei tifosi biancorossi, che non l'hanno certamente dimenticato. Siamo inoltre convinti che sarà importante la sua esperienza dopo una quindicina d'anni trascorsa in campionati professionisti nei confronti di chi muove i primi passi calcistici».

Un'ultima domanda, Cassingena: qualcuno potrà obiettare che lei ha più esperienza dietro la scrivania che non in campo...
«Giusta osservazione che condivido anch'io. Per questo credo sia giusto essermi attorniati di tecnici che sono grandi conoscitori del calcio giocato, oltre che di grandi personaggi come Schwoch e Cristallini in passato, e adesso di Margiotta. Cresceremo tutti insieme, ma soprattutto l'obiettivo comune è di creare nel Vicenza un settore giovanile come lo è stato per molti periodi della storia».


Nuova era per il vivaio del Vicenza. Dario Cassing (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

 

nr. 27 anno XVI del 16 luglio 2011

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