NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La città che verrà: ecco il documento del Sindaco che scatena le reazioni della politica

Achille Variati presenta le sue linee programmatiche da qui a fine mandato e traccia il profilo della Vicenza del futuro

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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La città che verrà: ecco il documento del Sindaco

Il documento programmatico che il sindaco Achille Variati ha elaborato nei giorni scorsi traccia le linee programmatiche da qui a fine mandato della sua Amministrazione. Si tratta di un documento “pesante” che ridisegnerà la Vicenza del futuro ed al quale concorreranno anche le energie positive e pensanti di questa città. Ma è un documento reale di svolta? Darà effettivi frutti o il programma, nelle ambizioni del sindaco, dovrà durare un ulteriore lustro per trovare poi realizzazione alla fine del secondo mandato? Sono domande che abbiamo provato a girare ad alcuni componenti della Commissione Territorio, anche se alla fine il testo stesso sarà presentato direttamente in Consiglio Comunale, bypassando la Territorio.

La città che verrà: ecco il documento del Sindaco (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Polemico, a questo proposito, il consigliere PD componente della Commissione Territorio Luca Balzi, PD: «Quale consigliere comunale, componente la III Commissione Territorio, ritengo un mio preciso dovere nei confronti dei cittadini di Vicenza attendere la delibera sul Primo Piano degli Interventi. Onde evitare giudizi sommari, imprecisi, non puntuali urbanisticamente e giuridicamente parlando. Prima di esprimere un qualsiasi giudizio nel merito dei temi trattati nel Documento del Sindaco». C'è anche chi però decide di intervenire con una analisi serrata di quello che sarà il futuro che attende in materia urbanistica la nostra città». Il sindaco però l'ha detto chiaro: «Nel documento abbiamo inserito solo opere che abbiamo intenzione di realizzare». Ex Domenichelli e nuovo stadio sono forse gli interventi più importanti che il documento degli interventi, obbligatorio secondo le legge regionale 11-2004, presenta. Ma non sono i soli.

Il sindaco Achille Variati sta per comunicare al Consiglio Comunale le proprie linee programmatiche che di fatto andranno a chiudere il mandato. Tra queste alcuni passaggi sono destinati a ridisegnare la città. Che città ne uscirà?

La città che verrà: ecco il documento del Sindaco (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Federico Formisano, capogruppo PD in Consiglio Comunale: «Spero migliore: ovviamente un conto sono i documenti e le idee, un conto sono le risorse e le disponibilità. L’Italia sta vivendo un momento di grande crisi e ha bisogno di tanta iniziativa per uscire da questo momento: contiamo ovviamente anche su una grande collaborazione e sinergia di tutte le forze politiche, amministrative, imprenditoriali che accolgono il disegno della nuova città con disponibilità e sentendosi coinvolti.
Gli aspetti di questo Documento più significativi riguardano la grande attenzione all’ambiente, le politiche sociali (attraverso gli accordi di programma con USL e IPAB), la revisione della grande viabilità attraverso alcune considerazioni importanti sul prolungamento di Via Aldo Moro e sulla tangenziale Nord, l’attento esame delle funzioni eccellenti».

La città che verrà: ecco il documento del Sindaco (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Francesco Rucco, consigliere comunale e componente della Commissione Territorio. PdL: «Premetto che non ho condiviso il metodo con cui Variati ha gestito la presentazione delle linee programmatiche. Infatti, la presentazione è avvenuta direttamente in Commissione Territorio senza che i singoli componenti potessero approfondire quanto illustrato dal Sindaco.
Detto questo, va detto che il Sindaco Variati ci ha abituati alle promesse irrealizzate e probabilmente, dopo il PAT, ci troviamo ad un nuovo capitolo dell’ormai noto Libro dei Sogni. In alcune zone la città subirà interventi edilizi devastanti come la zona di Settecà e quella di Laghetto».

Lei che ne pensa della linea della giunta e del sindaco sull'utilizzo dell'area ex Domenichelli per creare il nuovo municipio?

Formisano: «L’area ha sicuramente bisogno di un intervento strutturale importante. Nel contempo il Comune di Vicenza può solo trarre un grande vantaggio dall’accorpamento dei servizi (oggi distribuiti su dieci stabili diversi) sull’ergonomizzazione dei costi, sulla riorganizzazione del lavoro complessivo.
La città che verrà: ecco il documento del Sindaco (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) Ma soprattutto questa idea può far decollare un’idea a cui io sono affezionato da molto tempo quella della creazione in centro di un Polo Commerciale che possa riportare i vicentini verso il centro della città e non verso i centri commerciali».

Rucco: «Non credo che sia un progetto sostenibile né dal punto di vista urbanistico né tantomeno dal lato economico. Si tratta di una operazione trattata in maniera superficiale che vorrebbe far rivivere una parte di città lasciata da troppi anni nel dimenticatoio.
Se da un lato c’è questa buona intenzione, il Sindaco ci dovrà spiegare come giustificherà i vantaggi economici a favore dei privati, oltre a dover spiegare che il centro storico verrà svuotato degli uffici comunali rendendolo di fatto una zona dormitorio priva di vita».

Nuovo stadio, giusto costruirlo a Vicenza est? Servirà davvero alla città? E che ne farebbe del vecchio Menti?

Formisano: «Il destino del Vecchio Menti è già stato scritto: sarà la sede più idonea per il Politecnico della Meccatronica; del nuovo Stadio ne parliamo da quindici anni e lo abbiamo sempre pensato in quella La città che verrà: ecco il documento del Sindaco (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)zona della città».

Rucco: «Credo che l’operazione urbanistico-edilizia di Vicenza est sia troppo impegnativa sia per il quartiere di Settecà, che ne subirebbe le conseguenze irreversibili in termini di impatto ambientale e viabilistico, sia per il privato che si troverebbe ad affrontare investimenti economici nel momento peggiore per la nostra economia. Si rischia di fare un buco nell’acqua.
Credo poi che per le aspirazioni del Vicenza Calcio di oggi lo stadio Menti rappresenti ancora una buona soluzione. Quanto all’area del Menti non potrà che essere destinata a servizio della vicina università nell’ottica di una Vicenza città universitaria di primo livello. Non dovremo consentire speculazioni edilizie sull’area».

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