NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Comunque vada ora, è stato un successo!

Piergiorgio Piccoli oramai in chiusura della stagione traccia un bilancio dell’attività di Thema Teatro. Tra le soddisfazioni la presentazione a Thiene di “Signore e Signori “ con Natalino Balasso

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Comunque vada ora, è stato un successo!

La stagione è quasi finita, tra l’altro voi gestite anche il cartellone del teatro di Arzignano: bilancio di questa stagione?

Piergiorgio Piccoli: «Buono. Anche perché gli appuntamenti erano tantissimi rispetto alle stagioni precedenti quest’anno abbiamo voluto davvero fare un anno di passaggio, quasi per augurarci e augurare al teatro un futuro migliore. Nonostante la crisi abbiamo affrontato questa cosa impegnativa con l’aiuto delle compagnie e dei nostri collaboratori e pensavamo che il pubblico si sarebbe spalmato di più nell’arco delle tre giornate di venerdì, sabato e domenica. Abbiamo dedicato anche il periodo più caldo dell’anno che è quello di gennaio, febbraio a un teatro più impegnativo e nonostante questo abbiamo visto che non siamo mai andati sotto a un certo numero di spettatori, ed è già una buona cosa tanto più se ci sono tre appuntamenti diversi uno attaccato all’altro. Abbiamo rischiato molto: pensavamo, per alcune serate, di andare sotto il minimo rappresentabile e non ci siamo mai arrivati e questo è stato un successo, sia per noi che per le compagnie che sono venute. Quindi molte serate sono state tutto esaurito. Ci sono quelli che partendo da qui poi hanno avuto riconoscimenti a Bassano a Bmotion, che sono stati poi finalisti al Premio Off del Teatro Stabile, compagnie che sono ritornate qui come portatrici di nuovi messaggi e nuovo seguito, tipo la compagnia di “Malabrenta” e altre compagnie seguitissime come Barabao Teatro di Piove di Sacco o tutti gli spettacoli di Theama che hanno avuto seguito, “L’elefante bianco”, Teatro della Caduta, i temi più difficili come l’emigrazione, “Contar” era una ricerca linguistica, rappresentazione anche di un libro, veramente per specialisti e anche quello è stato un successo ed era un azzardo».

Comunque vada ora, è stato un successo! (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Voi come siete costituiti?

«Siamo un’associazione non a scopo di lucro, abbiamo un’agibilità ministeriale, per cui siamo riconosciuti dal Ministero come compagnia professionale».

Voi ospitate molte compagnie semiprofessionali e gruppi di teatro: ci sono delle compagnie amatoriali che hanno un successo pari a quello delle compagnie professionali, quindi, in quel raggio d’azione, quali sono i limiti?

«Una compagnia amatoriale spesso decide di restare amatoriale per motivi di convenienza fiscale, economica, amministrativa. La distinzione tra compagnia professionale e amatoriale, mai come in questi ultimi anni, per fortuna è sulla qualità. Una volta c’erano compagnie amatoriali che si potevano dire paritarie rispetto ad alcune compagnie professionali, ma ho notato che questa cosa negli ultimi anni è venuta un po’ meno, cioè le compagnie professionali investono, vista la situazione di crisi estrema, e la concorrenza esagerata e fuori misura delle compagnie amatoriali, anche come prezzo, svendute, produzioni amatoriali che hanno richiamato l’attenzione dei comuni che con 600 euro hanno la serata coperta ma vedi delle cose veramente parrocchiali. Adesso ce la giochiamo molto sulla qualità, non più tanto sull’originalità della proposta. Quando ero nel teatro amatoriale sostenevo che fosse un compito del teatro amatoriale, e credo che lo sia ancora, di mettere in scena i testi meno conosciuti, quelli più difficili, ma anche la realtà amatoriale ormai sottostà al mercato, e quella è la cosa veramente brutta, cioè che non si accontenta più di fare 5- 10 repliche, ne vuole fare 40 o 50 e allora la compagnia amatoriale non osa più, non fa più nemmeno quello che i professionisti non possono fare o che fanno a loro spese per cercare di fare delle proposte di repertorio diverse; vanno sul sicuro con il solito dialettale, almeno qui nel Veneto, o la solita commedia brillante».

Però anche voi ospitate compagnie amatoriali

«Certo, principalmente compagnie con cui abbiamo avuto un rapporto di collaborazione formativa, dove ci sono dei nostri ex allievi o per lo meno dove c’è un rapporto di collaborazione, perché è chiaro che fra compagnia professionale e amatoriale ci può essere una collaborazione attraverso un percorso di formazione, a cui noi teniamo molto, che purtroppo gli amatoriali anche in quello fanno concorrenza, non sono ancora strutturati ma l’intenzione è quella».

L’anno scorso avete avuto un o spettacolo con Anna Valle, quest’anno avete realizzato lo spettacolo di chiusura della stagione del Teatro di Thiene con la pièce tratta dal film di Pietro Germi, “Signore e signori” con Natalino Balasso, che ha fatto 3 serate tutte esaurite, la riproporrete durante l’estate? Anche per l’anno prossimo avete in programma spettacoli importanti e di richiamo come questi?

«L’anno prossimo abbiamo in programma assolutamente di replicare “Signore e signori” perché questa è stata un’anteprima- debutto che è andata da Thiene a Treviso per concludere qua ad Arzignano. Se il comune dopo le elezioni comunali non cambierà rotta, noi abbiamo intenzione di riproporlo a fine estate ai Chiostri di Santa Corona e abbiamo una tournée già prevista nelle regioni limitrofe e in Veneto. Poi abbiamo intenzione di riprendere lo spettacolo che abbiamo fatto con Anna Valle ma siccome ha degli impegni, lo faremo con un’altra attrice».

 

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