NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Bizzotto: “Puntiamo su un nome e volto nuovo”

L’ex sindaco, pur riconoscendo la crisi “esistenziale” del PDL sprona il centrodestra a cercare una figura di rinnovamento da proporre come candidato a Bassano. Intanto il PD ha riconfermato a larga maggioranza Giovanni Reginato alla segreteria cittadina

di Gianni Celi

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Reginato

Una vera messe di consensi per il dott. Giovanni Reginato riconfermato alla guida del Circolo bassanese del Partito Democratico. Erano due le liste presentate per questo incarico: una, appunto, con la firma di Reginato ed una seconda che proponeva, quale nuovo segretario, Roberto Campagnolo. “Mi sono adoperato perché ci fosse una lista unitaria – afferma il vincitore – ma non sono riuscito nell’intento. Comunque il confronto è stato aperto e corretto”.

Reginato (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Reginato aveva fatto arrivare agli aficionados del Pd, prima del voto di domenica scorsa, le linee programmatiche che intendeva portare avanti per il prossimo mandato. Piuttosto articolata la sua descrizione, a cominciare dalla partecipazione attiva degli iscritti e degli elettori del Pd all’attività del Circolo, dalla riorganizzazione dei gruppi di lavoro, dal perseguimento dell’unità del Partito. “Certamente uniti si vince e divisi si perde, ma tale unità deve esserci sui contenuti e non solo sull’intento, deve essere un dato oggettivo certo ed effettivo, dimostrato pubblicamente, e non solo di facciata – aveva sottolineato Reginato - Da qui la necessità di riprendere un cammino nel rispetto reciproco, nel ricercare ciò che unisce piuttosto di ciò che divide, tenendo conto dei bisogni di chi sta vivendo male e si trova in difficoltà, di chi scopre il proprio futuro fatto di inconsistenza ed in solitudine, ma anche cercando di individuare per tempo nuove soluzioni ai nuovi bisogni che la nostra cultura rifiuta o lascia ai margini: dobbiamo saper coagulare attorno a noi nuove energie e contributi da parte delle diverse espressioni della società civile cittadina (mondo sindacale, categorie economiche, professioni, associazionismo e terzo settore), senza paura dell’incontro con nuove forme e linguaggi della partecipazione”.

Altri obiettivi del suo programma poi erano la rappresentanza di genere (“la partecipazione femminile deve essere incoraggiata e promossa, non semplicemente per seguire una regola statutaria, ma per realizzare un’analisi più completa della nostra società, così complessa e frammentata. Riteniamo il contributo femminile irrinunciabile, anche se a volte non facile da realizzare; è nostro obiettivo potenziarlo a tutti i livelli, a partire dalle cariche elettive (e non solo perché la normativa ci indirizza a farlo, ma perché siamo pienamente convinti della necessità di farlo”)”.

Un altro aspetto ben marcato dal segretario uscente riguardava i giovani con un invito: “Occorre cercare i mezzi adatti a favorire il loro interesse e il loro coinvolgimento alla vita politica, e il loro inserimento nelle attività del Circolo. È fondamentale, allo scopo, il contributo dei più anziani ed esperti, che rientreranno nel direttivo, oppure che graviteranno attorno ad esso; essi dovranno fornire la loro esperienza e le conoscenze e metterle a disposizione dei più giovani. Iscritti anziani e iscritti giovani devono adoperarsi continuamente per realizzare questo obiettivo, a volte impegnativo, ma anche stimolante, e comunque indispensabile”.

Un cenno quindi agli aspetti organizzativi con uno sguardo alle elezioni amministrative del 2014. E, a questo riguardo, c’è un passaggio che ci interessa sottolineare ed è quello che riguarderà la composizione delle liste elettorali delle prossime comunale: “La composizione – scrive Reginato - deve essere il frutto di un’ampia consultazione degli iscritti, e approvata dal direttivo di Circolo. I criteri per la sua formazione devono includere candidati che condividano il patrimonio culturale e politico del Partito Democratico, e devono possedere caratteristiche di coerenza e partecipazione alla vita del Partito; possono essere anche candidati esterni, distintisi in impegno sociale e civile, secondo i principi ispiratori dei nostri valori. Il limite dei mandati, come consigliere comunale, deve essere posto alla discussione del prossimi direttivo, invitando gli amministratori con più di tre mandati a mettere a disposizione la loro candidatura, per favorire il ricambio; questo percorso non vuole essere un principio ad escludendum, ma va condiviso con gli interessati. Infatti la loro esperienza e le loro competenze costituiscono un patrimonio che non deve essere disperso, ma deve essere messo a disposizione di chi rimane e in particolar modo dei nuovi”.

Ci fermiamo qui perchè quella sottolineatura sull’invito a chi ha alle spalle già tre mandati amministrativi di mettersi da parte, interessa, principalmente, due personaggi di spicco del Circolo cittadino, vale a dire Francesco Fantinato e Mauro Beraldin: due decani della vita politico amministrativa bassanese, prima in opposti versanti, adesso nella stessa “casa”. Che cosa ne pensano loro? “Penso sia una buona idea – afferma Fantinato – Già domenica, alla riunione di Circolo ho espresso il mio parere positivo a tal riguardo confermando che sono disposto a fare non uno, ma anche due passi indietro per lasciare posto a giovani esperienze”.

Bizzotto: “Puntiamo su un nome e volto nuovo” (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Ovviamente – puntualizza – questo è un discorso che vale per i candidati al Consiglio comunale e non certo per gli eventuali candidati sindaci o per possibili assessori nella nuova Giunta”.

“L’esperienza in politica ed in Amministrazione è importante – interviene Beraldin – La cosa migliore da fare è quella di trovare un giusto equilibrio fra il “vecchio” ed il “nuovo”. Chi non conosce la macchina amministrativa di un Comune ha bisogno almeno di tre anni per organizzarsi ed è un tempo troppo lungo da coprire senza rispondere alle sollecitazioni dei cittadini”.

“Bisogna vedere che cosa ci viene proposto – continua l’attuale assessore all’urbanistica – perché non trovo corretto mettere dei veti ad una storia politico-amministrativa ben radicata”.

Fin qui i democratici. Andiamo adesso a vedere che cosa bolle in pentola nel Pdl bassanese. “Sono due anni e mezzo-tre che il Pdl a Bassano non esiste – sbotta l’ex sindaco Gianpaolo Bizzotto – Esiste soltanto il gruppo consiliare con quella sigla, sotto l’aspetto formale. Staremo a vedere che cosa succede ora a livello nazionale”.

Approfittiamo dell’occasione per chiedere a Bizzotto se sono vere le chiacchiere che circolano in città sulla sua ricandidatura alla carica di primo cittadino. “Trovo tantissima gente che mi stimola ad entrare nuovamente in campo – afferma – e questo mi fa piacere perché significa che con la squadra che mi ha sorretto si è lavorato bene. Mi rendo però anche conto quanto sia difficile amministrare al giorno d’oggi, però io ho dato la mia disponibilità se la mia presenza può essere utile a migliorare le sorti di Bassano. È pur vero che circolano altri nomi di personaggi blasonati, all’interno del Pdl, quali quelli di Dino Secco e di Elena Donazzan. Sono convinto, però, che se venisse presentato un volto nuovo, dotato o meno di una certa esperienza amministrativa, tutti noi saremmo disposti a fare un passo indietro per cedergli il posto. Io, attualmente, sto lavorando per individuare una figura di questo tipo, in caso contrario posso mettermi a disposizione degli elettori”.

Sempre parlando del Pdl ascoltiamo che cosa ha da raccontarci il coordinatore uscente, Dino Secco. “Con l’azzeramento di tutte le cariche – spiega – in vista della nascita di Forza Italia, siamo tutti fermi. Siamo in un momento di passaggio in attesa di capire che cosa succederà l’otto dicembre quando si riunirà il Consiglio nazionale per sancire la rinascita di Forza Italia. Dopo di allora vedremo se il Pdl continuerà sotto nuovo nome o se ci saranno delle scissioni”.

“Per quanto riguarda i candidati sindaci alle prossime comunali del 2014 – aggiunge – sento circolare tanti nomi. Una cosa mi preme sottolineare e cioè che per affrontare un’avventura amministrativa oggi serve una persona che abbia una grande esperienza politico-amministrativa. Con momenti quali quelli che stiamo attraversando in cui i soldi scarseggiano bisogna trovare chi sappia destreggiarsi bussando alle porte dei privati per trovare quelle risorse di cui c’è bisogno per far girare la macchina comunale. Non solo, serve anche un sindaco che sappia riappropriarsi di una leadership, a livello bassanese, che attualmente non esiste. Serve poi un’Amministrazione coesa che permetta al primo cittadino di poter operare senza doversi scontrare con opposte posizioni politiche che altro non fanno, come sta succedendo a Bassano, che ostacolare il lavoro di un sindaco”.

“Parlando di nomi- conclude Secco – chi può rispondere a questo modello di sindaco del 2014 siamo io, Elena Donazzan, Gianpaolo Bizzotto, Gianni Tasca e pochi altri”.

Rimestando nel calderone dei nomi dei probabili candidati sindaci, intanto, non è che troviamo novità particolari. Tutto è fermo anche perché è troppo presto per lanciare gli aspiranti sindaci. L’unica ad averci messo la faccia, fino ad ora, è stata Maria Nives Stevan, ex assessore provinciale al sociale, presidente del Cif bassanese, tennista d’eccezione, presidente dell’associazione “Va’ pensiero” che da sette anni sforna il premio letterario nazionale “Voci verdi”. Dopo la rottura con la Lega Nord che l’aveva portata in Provincia, ha deciso di formare una lista civica che la sostenga. Per il resto è ancora silenzio. Il gettonatissimo assessore allo sport ed al turismo, Alessandro Fabris, indicato come il successore di Cimatti con un’ottima percentuale di successo, ha ribadito a più riprese, la settimana scorsa, che non sarà della partita per problemi di carattere lavorativo e familiare.

Stessa assicurazione anche per il sindaco uscente Stefano Cimatti il quale, all’avvio delle trasmissioni autunnali di “Sul Ponte di Bassano” di Tva Vicenza, ha risposto al collega Fabio Carraro che il suo nome non ci sarà, anche se sarà disponibile a dare tutte le indicazioni possibili ed immaginabili a qualunque suo successore nel momento stesso in cui le chiederà entrando nell’ufficio di Via Matteotti.

“Non ci sarò”, ce lo ha detto anche l’ex candidato alle politiche di quest’anno per il Movimento 5 stelle, Francesco Celotto che qualcuno aveva dato per certo. “E non sarò nemmeno in lista come consigliere – ha aggiunto – a meno che le cose all’interno del nostro movimento non cambino perché qui da noi ormai siamo ai livelli dei Soviet russi”.

Questo è quanto, sempre per il momento, ma sappiamo che ci sono, ormai da tempo, movimenti più o meno palesi i quali stanno lavorando dietro le quinte in attesa di fare il loro ingresso alla grande con l’inizio del nuovo anno per non bruciare anzitempo possibili candidati, a dimostrazione che la crisi della politica, della pubblica amministrazione, della finanza riuscirà ben poco a scoraggiare possibili candidati. L’orgoglio e le ambizioni personali, molte volte, vanno al di là di qualsiasi ostacolo oggettivo.



nr. 39 anno XVIII del 9 novembre 2013

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