NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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C’eravamo tanto amati

Scontro durissimo fra il sindaco Cimatti e l’assessore all’urbanistica Beraldin, l’idillio compromesso dalla questione campo da golf

di Gianni Celi

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C’eravamo tanto amati

Non è certo da invidiare la parte terminale del mandato di questo sindaco che era partito con idee strabilianti, forte di una coalizione che, finalmente, dopo decenni (dal dopoguerra ai giorni nostri), pareva avesse sotterrato le differenze ideologiche per lasciare il posto ad un accordo unanime volto a favorire il miglior benessere per i cittadini di Bassano. E, a dire il vero, i primissimi anni del mandato avevano lasciato trasparire un corso davvero nuovo, con una spugna che cancellava, una volta per tutte, le diversità dettate, per troppi anni, dai dirigenti della vecchia partitocrazia. Stefano Cimatti, l’artefice di questo esperimento che, sicuramente, passerà alla storia dell’Amministrazione pubblica bassanese, era certo di avere colto nel segno del cambiamento. Lui, di matrice democristiana, “realizzando un sogno” aveva accolto nella sua coalizione vecchi marpioni della sinistra, della destra e del centro, anticipando molto prima di adesso le cosiddette larghe intese, nel senso che a Bassano le intese erano oltremodo larghe.

C’eravamo tanto amati (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Pareva che il progetto dovesse rivoluzionare il vecchio modo di intendere la politica amministrativa di una città e, in effetti, i primi tempi hanno dato ragione a Cimatti. Ma poi i nodi, come si suol dire, sono arrivati al pettine presentando il pedaggio della “passeggiata”, senza lasciare sconto alcuno al “padre” della rivoluzione copernicano-amministrativa della città del Grappa. E la vera e propria buccia di banana, dopo tanti bocconi amari ingoiati, è arrivata con una problematica che, guarda caso, interessava un argomento particolarmente caro al sindaco Cimatti: il golf. Sia ben chiaro, qui non stiamo parlando ed ancor meno insinuando eventuali suoi coinvolgimenti in una vicenda sulla quale ci siamo già espressi e che, adesso, cercheremo di approfondire.

È ben vero che Stefano Cimatti è stato ed è un appassionato golfista e che ha al suo attivo quattro titoli italiani, nonché l'inserimento nella squadra nazionale e la partecipazione a tre campionati del mondo. Inoltre è stato commissario unico delle squadre nazionali per otto anni e vicepresidente nazionale della federazione. Tutto questo, però, e lui lo ha detto ripetutamente e a più riprese, non ha niente a che vedere con eventuali interessi nella richiesta, avanzata dalla ditta Chimes Servizi S.r.l., di realizzare nell’area di Col Boschetto, l’altura che si eleva a nord del cimitero di Angarano, un campo da golf a tre sole buche per l’apprendimento di questo affascinante sport. Sul fatto che lui non c’entri non ci sono dubbi.

C’eravamo tanto amati (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Da quando è stata avanzata questa idea, tradottasi poi in una richiesta ufficiale, con tanto di documentazione, si sono aperte le cateratte celesti. Su Cimatti sono piovute critiche a non finire, dovute proprio alla sua passione per il golf. Su quell’area, che si trova a nord-ovest di Viale Scalabrini e di Via Fontanelle, in una zona prettamente agricola, si sono consumate le strategie di alcuni esponenti non soltanto dell’opposizione consiliare, ma anche della maggioranza. I problemi hanno riguardato, più che il campo da golf, in sé e per sé, un paio di fabbricati preesistenti, ma da sistemare ed ampliare. È stato principalmente su questi che s’è incentrata l’attenzione di tanti consiglieri, ma, in modo particolare, dell’assessore all’urbanistica, Mauro Beraldin. E proprio lui ha messo mille puntini sulle i di una concessione non digerita. Beraldin, anche nell’ultima seduta del Consiglio comunale, nella quale l’argomento è tornato in aula con delle modifiche migliorative apportate al precedente accordo pubblico-privato, ha sottolineato il fatto che il benestare all’edificazione allargata dei fabbricati previsti in quell’area teneva conto di migliaia di metricubi fuori norma. Sta di fatto che, in quella seduta, a presentare la nuova delibera non è stato, come da prassi, Beraldin, bensì il sindaco Cimatti il quale ha martellato aspramente il suo assessore. “Prendo malvolentieri la parola – ha esordito il sindaco ad apertura di seduta - ed è la prima volta che lo faccio dal ’99, quando sono entrato in quest’aula. Avevo giurato a me stesso di non entrare più nel merito di delibere che riguardassero il golf, ma sono costretto a farlo perché questa delibera non l’ha voluta presentare l’assessore Beraldin e a lui chiedo di non intervenire sull’argomento”. Strappo duro, feroce fra i due e che, se non fosse per un mandato ormai verso la fine, comporterebbe un’immediata cacciata dell’assessore essendo venuto meno il rapporto fiduciario fra i due.

Questo è stato il primo passo di una seduta che ha poi visto esprimersi, a favore o contro, i diversi capigruppo. Da quelle circa due ore di dibattito il comune mortale ha capito soltanto due cose e cioè che, a parte il campo da golf che piaccia o non piaccia, i due fabbricati previsti, per Beraldin comportando migliaia di metricubi in più non previsti dalla regolamentazione urbanistica del Comune, per il capogruppo della lista civica BassanoConGiunta, Stefano Giunta, invece, sono nella regolarità più assoluta. Ma la cosa più importante che hanno capito è stata la evidente rottura fra sindaco ed assessore.

Come andrà a finire? Di questo argomento s’è parlato nella puntata di giovedì de “Sul Ponte di Bassano” di Tva Vicenza, diretta dal collega Fabio Carraro. Diciamo subito una cosa: a quella trasmissione era stato invitato, oltre a Stefano Giunta di Bassano ConGiunta e a Gianpaolo Bizzotto del Pdl, il sindaco, che aveva preferito astenersi, per il momento, ma anche l’assessore Beraldin che aveva dato, invece, il suo assenso. Alla serata s’è presentato invece il segretario, nonché capogruppo consiliare del Pd, Giovanni Reginato, il quale, pungolato dal giornalista Carraro, ha spiegato che, per ragioni di opportunità politica, s’è voluto evitare la presenza di Beraldin al dibattito.

Una cosa è emersa dal confronto fra i tre consiglieri comunali (due di maggioranza: Reginato e Giunta), uno dell’opposizione (Bizzotto) e cioè che a Mauro Beraldin sarà tolto il referato all’urbanistica. Sul suo futuro si sono avanzate delle ipotesi, la più probabile delle quali (lo si vedrà nei prossimi giorni) potrebbe essere quella di un suo spostamento in altro incarico all’interno della Giunta lasciando al sindaco, per questi ultimi sei mesi circa di mandato, il compito di seguire l’urbanistica.

Certo che ormai è sotto agli occhi di tutti la spaccatura esistente attorno a questa maggioranza ed anche la delibera sul campo da golf lo ha dimostrato con quattordici voti favorevoli, fra i quali quello del pidiellino Mauro Zen; i quattro no, oltre che dei tre leghisti, anche di Bruno Bernardi della lista “Cittadini per Bassano” e le tre astensioni di Borsato, del Pd, di Lanaro dei “Cittadini per Bassano” e di Sandonà dell’Udc, quattro consiglieri, quindi, che fanno parte della maggioranza consiliare. E intanto sta per approdare in Consiglio il bilancio di previsione 2014, un’altra patata bollente, specie con i tempi di vacche magre che stanno attraversando tutti i Comuni. A nessuno dei gruppi che compongono la variegata maggioranza, comunque, giova far commissariale il Comune a due passi dalle elezioni amministrative, ma a rendere la vita difficile al sindaco Cimatti, però, sembra che si stia esercitando più di qualcuno.



nr. 43 anno XVIII del 7 dicembre 2013

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