NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La clamorosa retromarcia

Il sindaco Cimatti prima annuncia e poi smentisce la defenestrazione di Beraldin, che resta all’urbanistica. Giunta e i suoi restano in maggioranza ma si sentono liberi anche di dissentire

di Gianni Celi

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Beraldin

Lo avevamo già detto e lo ripetiamo con maggior forza: quest’ultimo scorcio di mandato al sindaco Stefano Cimatti farà appannare quel “sogno” realizzato quasi cinque anni fa grazie ad un puzzle di partiti e di movimenti sicuramente inedito ed irripetibile per Bassano. La volta scorsa avevamo annunciato la defenestrazione di Mauro Beraldin dall’assessorato all’urbanistica per via della sua contrarietà alla vicenda del campo da golf su Col Boschetto. Avevamo anche scritto che l’assessore, però, non sarebbe stato cacciato (se il sindaco lo avesse estromesso dalla giunta avrebbe dovuto ritirarsi a vita privata avendo dato le dimissioni da consigliere), ma riciclato all’interno dei direttivo amministrativo, con un referato di ripiego. Questa ipotesi era stata confermata anche dal segretario bassanese del Pd, nonché capogruppo in Consiglio comunale, Giovanni Reginato, alla trasmissione di Tva “Sul Ponte di Bassano”. E invece no, contrordine compagni. Lo strappo fra sindaco ed assessore si è ricomposto dopo tutta una serie di incontri, di pensamenti e di ripensamenti.

“Io non potrei assumermi la responsabilità di seguire l’urbanistica – ci aveva anticipato domenicaBeraldin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) scorsa il primo cittadino – perché non è materia nella quale sia competente. D’altro canto mi sembra fuori luogo chiamare un esterno a sei mesi dalla fine del mandato amministrativo. Infine bisogna tenere conto anche degli equilibri della maggioranza, ragion per cui Beraldin rimarrà al suo posto, però a delle condizioni e cioè che alcuni temi, quale ad esempio la pratica per l’ex Piano Mar, li seguirò io. Voglio però che questo sia messo nero su bianco”.

Ed in effetti così è stato. Beraldin, quindi continuerà a fare l’assessore all’urbanistica, ma con dei distinguo.

La decisione non poteva non innescare tutta una serie di polemiche e di prese di posizione. La più forte è stata quella della lista “Bassano ConGiunta” i cui consiglieri (Ilaria Brunelli, Sergio Giacon, Giovanni Schirato e Antonio Guglielmini), guidati da Stefano Giunta, hanno convocato una conferenza stampa per chiarire il loro modo di operare da qui in avanti.

“A distanza di dieci giorni dal benservito che il sindaco Cimatti aveva ufficialmente dato all’assessore Beraldin, dopo l’ennesimo scontro tra i due in occasione del Consiglio comunale di fine novembre, la grave disputa tra il primo cittadino di Bassano e il suo delegato all’urbanistica è finita a tarallucci e vino – avevano scritto i cinque nel convocare la stampa - Ma cosa ha spinto il sindaco Cimatti a fare questo clamoroso dietro-front? Non lo sappiamo, anche perché non ne siamo stati preventivamente informati, ma prendiamo atto, esterrefatti e preoccupati, che i parametri con i quali il sindaco Cimatti misura i suoi più stretti collaboratori non hanno nulla a che vedere con il principio cardine che dovrebbe guidare l’azione di un buon amministratore pubblico: quello di dare risposte concrete ai propri concittadini”.

“I cittadini di Bassano – concludeva la nota - non si meritano la sceneggiata che è andata in onda in questi giorni, pesantemente condizionata dai diktat del Partito Democratico e da effimeri calcoli di tornaconto politico! In un periodo come questo, di grave crisi e difficoltà per tutte le categorie sociali ed economiche, i cittadini si aspettano azioni concrete, capaci di risolvere le incognite pesanti che gravano sul loro futuro, e non comprendono manovre di palazzo che non interessano a nessuno ad eccezione di chi le compie”.

Che cosa ha detto il capogruppo, Giunta, in quell’incontro? In sintesi che la sua lista resterà nella maggioranza, però senza condizionamenti di sorta, libera, anzi liberissima di esprimersi di volta in volta alla presentazione delle diverse delibere consiliari.

Ed il primo argomento di una certa rilevanza che vedrà critici i consiglieri di “Bassano ConGiunta” sarà nientemeno che il bilancio di previsione per il 2014 che considerano già da ora come un documento redatto dal funzionario senza apporti specifici dell’Amministrazione. Sarà battaglia dura, quindi, e non poteva essere altrimenti anche perché, come ha sottolineato Giunta nel suo intervento, i rapporti fra il nuovo assessore all’urbanistica e la sua lista, sono deteriorati ormai da molto tempo e quello del campo da golf è stato soltanto una goccia che ha fatto traboccare un vaso oltremodo colmo. Un argomento su tutti tirato in ballo è stato quello relativo alle varianti familiari; circa duecento pratiche che l’assessore precedente, Rosanna Filippin, aveva portato a compimento ed erano quindi pronte per l’attuazione. Ebbene, il nuovo assessore, ha ribadito Giunta, ha voluto rivedere tutto il pacchetto rallentando di un anno l’esecutività di interventi che avrebbero favorito tante famiglie da troppo tempo in attesa di una risposta.

Dopo la ricomposizione della frattura fra Cimatti e Beraldin, i tre assessori della lista di “Bassano ConGiunta” (Lorenza Breda, Andrea Zonta e Annalisa Toniolo) erano pronti a ritirarsi dalla giunta comunale, ma il loro capogruppo “per il bene della città” ha detto no.

Come procederà il pur breve cammino di questa Amministrazione? Non è facile prevedere quello che possa accadere. Facciamo delle ipotesi. Nel caso venisse a mancare l’appoggio della lista di Stefano Giunta, la maggioranza potrebbe essere sorretta dai due consiglieri di “Un’altra Bassano” (Paola Facchinello e Riccardo Poletto), che più volte hanno dimostrato di essere in sintonia con le delibere dell’Amministrazione, oltre a Rodolfo Celestino di “Futuro e libertà” considerato ormai facente parte della maggioranza. Il responso quindi, con una somma di diciassette voti favorevoli, contro i quattordici contrari che sarebbero espressi oltre che dai consiglieri del Pdl e della Lega, anche da quelli del BCG, sarebbe sempre positivo. Il che permetterebbe a Cimatti di concludere senza scossoni il suo mandato. Se venissero meno, invece, quei tre voti il sindaco dovrebbe uscire anzitempo dalla scena.

“Vorrei vedere chi si assume la responsabilità di far commissariare il Comune a sei mesi dalla elezioni”, afferma il primo cittadino ed in effetti è un rischio davvero grosso quello che correrebbe la lista che dovesse far cadere l’Amministrazione. Un commissario prefettizio a pochi mesi dal consulto elettorale, significherebbe la stagnazione totale dell’attività amministrativa. Cui prodest?, faceva dire Seneca a Medea. A chi giova un’operazione di questo genere? È forse questo il motivo per cui il gruppo di Stefano Giunta, fino ad ora, ha evitato di togliere completamente la fiducia al sindaco Cimatti anche se, come ci ha confidato il capogruppo della lista, a febbraio sarebbe stata ordita una mossa per estromettere dalla giunta comunale i tre assessori di riferimento (quelli che abbiamo citato prima) cancellando, in tal modo, dalla maggioranza, il gruppo di Bassano ConGiunta. Verità o fantapolitica? Sta di fatto che ormai non c’è feeling fra Giunta e Cimatti e che la campagna elettorale è avviata.



nr. 44 anno XVIII del 14 dicembre 2013

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