NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Interventi

Un leader per il domani?

di Mario Giulianati
18 gennaio 2014

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Interventi

Un leader per il domani?

 

 

RENZI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Ogni comunità, indipendentemente dalla sua dimensione, dalla scelta politica, dal momento storico, dalla situazione economica, solo in ragione del fatto che esiste come tale, ha la necessità di individuare uno o più leader, che siano fattore di sintesi e quindi in grado di tramutare ipotesi, proposte, indicazioni in concrete risposte alle domande che la medesima comunità pone. Rimanendo in casa nostra e nella età repubblicana, di leader ve ne sono stati molti. A volte anche troppi. Ma spesso non in grado di essere elementi unitari e quindi impossibilitati per personali limiti o perché, cosa avvenuta assai spesso, combattuti con ogni mezzo da avversari poco rispettosi sia della volontà espressa dal popolo tramite le urne, sia delle reali necessità del paese. Questo ci ha condotti al giorno d’oggi ad essere un paese costantemente a rischio non solo sul pano economico, ma – ed è cosa ancora più grave- su quello della caduta verticale dei valori fondamentali, contemporaneamente generando un pessimismo pressoché comune a molti. Soprattutto nelle categorie più deboli cosa che rischia di portarci in una depressione collettiva. In questi ultimi tempi si è presentato, in modo molto forte, alla ribalta della vita pubblica nazionale il sindaco di Firenze Matteo Renzi che ha suscitato in molti speranze e attese di rinascita.

La nascita di un leader è necessariamente accompagnata dalla ambizione. Una parola che, come altre, può sembrare negativa, ma così non è, sempre. Se si riduce, nel mondo della politica e della pubblica amministrazione, a rappresentare il desiderio di emergere e conquistare un potere a qualsiasi costo, di un individuo o di un gruppo, allora certamente è un fatto non positivo e, spesso assai pericoloso per una società. Ma se il leader, il gruppo, esprime un sogno per la comunità, un sogno che immagini il bene della società, allora la ambizione di raggiungere l’obbiettivo immaginato è cosa giusta e bella. In un caso e nell’altro il leader si assume una grande responsabilità, certamente verso il paese intero ma anche verso se medesimo, la sua storia, e la memoria che genererà. Recentemente ha rilasciato una intervista sul Corriere della Sera. Riporto alcune sue dichiarazioni fatte in risposta alle domande del giornalista Aldo Cazzullo, una delle grandi firme del Corsera, estrapolandole dal testo complessivo, cercando di comprendere il suo pensiero e la sua visione politica, per quanto possibile da un così breve e sintetico messaggio. Anzitutto il titolo «Governo avanti ma non così Sono leale, quindici giorni decisivi». Poi, di seguito: L’Italia è ferma…… diamo l’ultima chance alla politica di fare le cose……Enrico non si fida di me, gliel’ho detto l’altro giorno…..Ma sbaglia il governo proseguirà per tutto il 2014…..Trasformare il Senato nella Camera delle autonomie, senza elezione e senza indennità…..Chiarezza di obiettivi, rapidità di esecuzione……Il balletto delle tasse sulla casa è indecente. Si finge di togliere l’Imu a Roma per far contenti Brunetta e Alfano e si costringono i sindaci a prendersi gli insulti dei cittadini……Ma chiedo di essere giudicato sui fatti…”. Parole che è difficile non condividere, almeno in gran parte ma che necessitano di essere accompagnate non dal rumore degli slogan ma da concrete fasi di realizzazione degli obbiettivi che presuppongono. Lo dichiara lo stesso Matteo Renzi quando chiede di essere giudicato sui fatti, richiesta assolutamente giusta, ma il popolo italiano- inteso nella sua completezza- non ha, davanti a se, molto tempo ancora. Quindi alla domanda di serenità, di ripresa economica, di sicurezza, di lavoro, di garanzie per la salute e l’assistenza, per la sopravvivenza, per un futuro accettabile soprattutto per le nuove generazioni, non può si rispondere con la politica del ping pong nei confronti del Governo Letta e quindi del Paese intero. Matteo Renzi ha molte probabilità di essere il leader del futuro, se non dell’immediato futuro, del futuro prossimo. Si comporti di conseguenza e concretizzi il suo sogno, sempre che ne abbia uno.

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