NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Tra autocritica e ultimi cantieri

Il saluto di Stefano Cimatti alla città, l’ultimo da sindaco, durante alla festa del Patrono San Bassiano. Il primo cittadino ha parlato di sociale, pedonalizzazione del centro, non è mancato una frecciatina alla maggioranza e un esame personale, infine l’annuncio sugli ultimi obiettivi della legislatura

di Gianni Celi

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Tra autocritica e ultimi cantieri

La tradizionale festa del patrono San Bassiano è servita al sindaco, Stefano Cimatti, per fare un bilancio dei suoi quasi cinque anni di governo della città, ma anche di puntualizzare alcune cose, rispondendo, indirettamente, a quanti, sia all’interno della sua stessa maggioranza consiliare, che, in particolar modo, della minoranza, lo hanno aspramente criticato in tutti questi anni e specialmente in questo ultimo scorcio di mandato amministrativo.

Ha aperto il suo intervento ricordando l’inaugurazione freschissima della scuola media di via Leoncavallo nella nuova sede di viale monsignor Rodolfi. “È per tutti una grande soddisfazione – ha commentato - avere risolto, con così tanta qualità, il più grosso problema di edilizia scolastica della città e ci è parso giusto inserire nelle manifestazioni di San Bassiano l’inaugurazione di questa scuola, anche perché era dall’ormai lontano 1997 che non veniva costruita ex novo una struttura scolastica nel nostro Comune, se non il nuovo Centro per l’infanzia di Rondò Brenta voluto e realizzato dalla nostra Amministrazione ed inaugurato qualche mese fa”.

Sottolineando il fatto che si trattava dell’ultima volta in cui festeggiava il Santo Patrono, ha insistito nel concetto della sua irrevocabile decisione di non ricandidarsi per le elezioni della primavera prossima. “È questa una decisione che viene da molto lontano, prima addirittura di essere eletto – ha precisato - Infatti, già nel 2009, in campagna elettorale, avevo affermato che, se eletto, avrei fatto un solo mandato. Le motivazioni di questa mia scelta sono sostanzialmente tre e molto semplici. Ho sempre ritenuto che, per essere veramente liberi in decisioni, a volte impopolari, non si dovesse essere condizionati dalla ricerca del consenso finalizzato ad una rielezione. Troppo spesso, infatti, ho visto non decidere nel timore di attirarsi avversione da questa o quella categoria”.

Il primo cittadino è quindi entrato nel merito di quelle scelte che, a suo dire, hanno caratterizzato la sua Amministrazione, dalla riqualificazione dei viali di accesso alla città, con la sostituzione di tante piante, al Piano urbano della mobilità, iniziato con la realizzazione del doppio senso di salita Santa Caterina, ai lavori alla Santissima Trinità,alla nuova rotatoria di via Cà Baroncello ormai prossima, all’abbattimento del vecchio ospedale, all’introduzione delle telecamere della ZTL, con l’aumento, “ancora insufficiente, della pedonalizzazione del Centro storico”, al voto agli extracomunitari nei quartieri. Tutte scelte, ha ribadito Cimatti “prese in considerazione da molto tempo, ma mai realizzate per non mettersi contro, di volta in volta, parte della cittadinanza”.

 

Gli impegni nel sociale

Tra autocritica e ultimi cantieri (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Spendere nel sociale non porta consenso – ha spiegato - distribuire contributi a pioggia sicuramente sì. Ebbene, questa Amministrazione ha fatto sforzi enormi per mantenere quante più risorse possibile al sociale ed ha drasticamente tagliato tutti i contributi alle sia pur meritevoli numerosissime associazioni. Anche la comunicazione può essere un buon mezzo per il consenso, ma ha dei costi, così come consenso e relativi costi comportano anche i vari regali ed inviti in passato elargiti in abbondanza. Abbiamo praticamente eliminato i regali, natalizi e non, e le spese di rappresentanza, trasferte e simili sono state ridotte all’osso. Di questo devo anche ringraziare i miei Assessori per i loro comportamenti oltremodo sobri, anzi oserei dire contro i loro stessi diritti. Proprio per contenere i costi, abbiamo talmente limitato la comunicazione, con solo tre modestissimi bollettini in oltre quattro anni e senza spot televisivi, con il risultato di avere pesanti critiche soprattutto dagli amici ed anche di divenire, personalmente e come Amministrazione, bersaglio continuo, con toni e mezzi che lascio al vostro giudizio, da parte di una televisione locale che evidentemente ha mal digerito la nostra austerità. Rimedieremo a breve, almeno in parte, producendo un doveroso documento di fine mandato, riassuntivo di quanto realizzato in questi cinque anni”.

Ha insistito ancora sulla sua decisa volontà di non ricandidarsi con questi altri due motivi, entrambi di carattere personale. “La mia azienda, che solo qui a Bassano dà lavoro a circa 120 persone, grazie a manager straordinari – ha affermato - ha retto bene per cinque anni di mia quasi totale assenza, ma il momento economico e, forse, la mia presunzione, mi fanno ritenere che dieci anni di mia assenza, ammesso che venissi rieletto, sarebbero troppi. Ed infine l’età: continuiamo a dire “largo ai giovani”, ma cosa ci starebbe a fare un sindaco settantenne alla guida di una città straordinaria come Bassano del Grappa?”.

“Chi verrà dopo di me non avrà certo vita facile – ha aggiunto - perché è sotto gli occhi di tutti quanto sta avvenendo nella politica, anche se ritengo che l’avvento di nuovi attori più giovani e meno legati agli schemi della vecchia nomenclatura, come Letta, Tosi, Alfano e, soprattutto, Renzi, possano portare finalmente ad una svolta riformatrice che abbia maggiormente a cuore gli interessi della gente comune rispetto ai ben noti potentati. Speriamo anche la si faccia finita con questo scontro continuo basato sulla denigrazione dell’avversario che, a mio avviso, ha portato il bipolarismo ad essere il vero cancro della politica. Un tempo, quando le forze in campo erano numerose e le alleanze variabili, per emergere era necessario dimostrare di essere migliori degli altri; ora, invece, si vuol solo fare vedere che l’altro è peggiore di te e denigrare è sempre molto facile”.

Non poteva mancare un passaggio sulle tasse : “Dalla Tares – ha chiarito - il Comune non porta a casa un euro in più di quanto incassava precedentemente, ma nella percezione di gran parte della gente è stato il Comune ad introdurre nuovi balzelli. E a chi dice cha abbiamo vessato la cittadinanza con aumenti di imposte faccio notare che non abbiamo aumentato l’Imu sulla prima casa, tant’è vero che ora i bassanesi, a differenza dei cittadini di tanti altri Comuni, non devono nulla pagare per la cosiddetta mini Imu”.

Ha rivolto quindi un invito ai politici locali chiedendo un maggiore impegno per gli interessi del territorio che rappresentano, magari contribuendo a risolvere problemi come la riapertura del Tempio Ossario, l’acquisizione della Caserma Montegrappa, o magari cercando di ottenere finanziamenti per il completamento del Polo Museale di Santa Chiara. “Perché la nostra Amministrazione di finanziamenti, anche europei, è riuscita ad ottenerne moltissimi, partecipando a dei bandi, ma sui temi che ho appena citato solo un intervento sovra comunale può portare alla soluzione del problema”.

 

L’impegno di quattro anni

Ecco un bilancio dei suoi quattro anni di mandato: ”Come è naturale che sia, l’azione amministrativa di questi anni ha luci ed ombre, risultati positivi e risultati negativi. Naturalmente quelle che farò sono valutazioni personali, e quindi non condivisibili da tutti, ma cercherò di essere il più possibile obiettivo, anche mettendo in luce aspetti negativi, augurandomi che chi verrà dopo di me possa trarre beneficio dalla mia esperienza, nell’interesse della Comunità”.

“Ho sempre detto che questa città aveva bisogno di cambiamenti sostanziali e che sarebbe stato molto difficile realizzarli in pochi anni, ma che si dovevano porre le basi perché questi cambiamenti potessero trovare realizzazione nel tempo. Ebbene, in questo senso molto è stato fatto – ha ricordato il sindaco - Abbiamo, in questi anni, infatti, rivisto praticamente tutti i Regolamenti comunali, che rappresentano i cardini della nostra convivenza e le basi per il futuro sviluppo. Regolamento dei quartieri, con il quale abbiamo coinvolto gli stranieri residenti, in ordine con i permessi, ed i giovani sedicenni. Piano urbano della mobilità sostenibile, in base al quale qualsiasi modifica viabilistica avviene ora all’interno di un piano generale e non più con operazioni “spot” che, nel tempo, risultano in contrasto con altri interventi. Regolamento di edilizia sostenibile, finalizzato a premiare chi adotta soluzioni migliorative per il contenimento energetico e la qualità dei fabbricati. Regolamento di Polizia urbana, mediante il quale le ordinanze sindacali in essere, alcune delle quali dichiarate illegittime, sono state rivisitate, migliorate, rimodernate e riportate in un unico testo, rivedendo anche le sanzioni nei confronti dei trasgressori. Zonizzazione acustica, che rappresenta il primo indispensabile passo per poter intervenire nei confronti di chi disturba con rumori molesti. Piano dell’illuminazione pubblica, mediante il quale, oltre al risparmio energetico, viene finalmente affrontato il tema dell’inquinamento luminoso. Regolamento degli animali, per un maggiore rispetto nei confronti degli animali, ma anche per un miglioramento della convivenza tra cittadini”.

Ma la cosa alla quale Cimatti ha sempre più tenuto, nel suo mandato, ha riguardato il risanamento del bilancio comunale. “Malgrado cinque anni continui di crisi, come mai era avvenuto nella nostra storia, malgrado i tagli nei trasferimenti statali, malgrado i molti lavori pubblici, alcuni dei quali elencherò, ma che potrete analizzare nella loro completezza nella preannunciata pubblicazione di fine mandato, siamo riusciti a ridimensionare il debito pubblico, invertendo una pericolosa tendenza che lo aveva visto crescere a dismisura nel decennio precedente. Con il bilancio 2014, il nostro debito è destinato ad attestarsi al di sotto dei 45 milioni di euro. Con una diminuzione del debito di quasi 2.600.000 euro di media negli ultimi cinque anni (negli ultimi tre anni siamo riusciti a ridurre il debito di oltre 15 milioni), contro un aumento medio di oltre 4 milioni annui nei dieci anni precedenti; il debito pro capite dei bassanesi è sceso dai 1.325 euro del 2009 ai 1.035 di quanto prevede questo bilancio. È chiaro, tuttavia, che avere a disposizione 6.600.000 euro in meno ogni anno rispetto a quanto avveniva nella passata Amministrazione, ci ha costretto a notevoli economie, senza tuttavia penalizzare le fasce più deboli della popolazione”.

 Ed ecco il confronto con la passata Amministrazione: “Gli sforzi per ridurre la spesa corrente sono stati notevoli, malgrado che, come per le famiglie, Iva, bollette, carburanti ed altre voci siano notevolmente aumentate. Ho sentito dire che avremmo addirittura aumentato la spesa pubblica. Vi do solo alcuni dati di confronto tra bilancio 2014 e bilancio 2009, l’ultimo della passata Amministrazione. Spesa totale ridotta di oltre 2.400.000 Euro. Servizi di Staff riduzione di 240.000 Euro. Spesa del personale meno 1.470.000 Euro. Opera Estate e Spettacolo meno 967.000 Euro. Nel sociale siamo riusciti a rimanere sui livelli del 2009”.

Ma non è stato dimenticato il sociale (“nel 2013 abbiamo assicurato il minimo vitale a 51 persone ed abbiamo erogato contributi straordinari a 228 persone con una spesa complessiva di 320 mila euro”.

 

La pedonalizzazione del centro storico

Il Patto di stabilità, come per altri Comuni, ha penalizzato non poco l’attività amministrativa, ma malgrado questo impegno per la riduzione del debito trascorso non sono mancati importanti interventi nell’ambito dei lavori pubblici. “Ho prima accennato alla nuova scuola Bellavitis – ha sostenuto - e proprio sulle strutture scolastiche, una priorità assoluta per questa Amministrazione, il quinquennio che si chiude ha investito grandemente: ricordo il nuovo Centro Infanzia di Rondò Brenta, già aperto e ben avviato dal settembre scorso, la completa ristrutturazione delle Elementari di Valrovina ed una lunga serie di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza che ha riguardato tutte le altre venti scuole cittadine. L’introduzione del controllo dei varchi della Zona a traffico limitato ha finalmente regolamentato l’accesso al centro storico in maniera efficiente. Devo dire che, dopo un periodo di assestamento nel quale non sono mancati i problemi, ora la situazione è completamente stabilizzata. La pedonalizzazione è ora aumentata, anche se devo ammettere che avrei voluto incidere molto di più in quest’area. La chiusura di via Vittorelli e di via San Bassiano hanno fatto sì che il numero di veicoli che oggi accedono nell’area delle piazze è fortemente diminuito”.

“La contestazione a queste scelte, soprattutto da parte di alcuni commercianti, è stata molto forte – ha proseguito il sindaco parlando della pedonalizzazione del centro storico - ma oggi devo dire con soddisfazione che abbiamo chiuso piazzetta Zaine su esplicita richiesta dei commercianti dell’area e mi sono state recentemente recapitate molte firme di commercianti che chiedono la chiusura di via Ferracina. È questo un segno evidente della bontà della scelta iniziale e del cambiamento di mentalità che sta nascendo. Da parte nostra cercheremo di portare avanti ancora qualche provvedimento di limitazione delle auto nel centro storico e mi auguro che anche la prossima Amministrazione voglia proseguire su questa strada”.

La vicenda “Torri” è ormai felicemente archiviata. Il Consiglio comunale ha finalmente concluso l’iter dell’ormai quarantennale Piano Mar ed ora quell’importante area della città avrà una completa riqualificazione che permetterà finalmente di attuare la tanto attesa modifica della viabilità, che alleggerirà in maniera determinante l’afflusso di veicoli in discesa Brocchi. Mi sento in dovere di ringraziare qui ancora una volta gli architetti Vallotto e Guglielmini, il cui contributo con il Masterplan Bassano 2020, donato alla città, è stato sicuramente determinante per il successo di tutta l’operazione. Voglio ricordare che, quando abbiamo deciso di annullare la delibera che autorizzava altezze di 65 metri, abbiamo corso dei rischi, ma ora possiamo dire che ne è valsa la pena”.

Non è mancato un cenno al progetto Dialogando “un progetto di integrazione volto a creare le condizioni perché la convivenza multi etnica e multi culturale possa nel tempo realizzarsi, alla stregua dei paesi più avanzati, in un clima di serenità e di collaborazione” e alla nuova Storia di Bassano, appena uscita e che ha visto l’impegno di 51 studiosi.

 

Un po’ di autocritica

“Correttezza vuole che, oltre alle cose positive, si elenchino anche quelle negative – ha affermato il sindaco - Alcune senza colpe dell’Amministrazione, ma anche qualcuna nella quale non possiamo negare delle responsabilità. Tra le prime spicca la chiusura del nostro tribunale, avvenuta ormai da quattro mesi, con la perdita totale della Procura della Repubblica e relativa sezione penale e con il “Civile” ridotto alla sola trattazione di una parte dei procedimenti in corso. Non voglio ripetere qui quanto tante volte, in occasione dei tanti incontri, convegni, manifestazioni, abbiamo avuto modo di affermare relativamente ai danni per la nostra collettività. Tuttavia il nostro impegno continua e la speranza di un cambio di rotta del Governo relativamente al nostro tribunale non è da escludere. Voglio qui ringraziare ancora una volta quanti si sono impegnati in questa lotta, in primis l’Ordine degli avvocati, con il suo presidente Francesco Savio, ed il Governatore Luca Zaia che ci è stato particolarmente vicino, dando una chiara dimostrazione che non si è tratta di un problema bassanese, ma un grave danno per la giustizia di tutto il Veneto”.

“Come ho già avuto modo di dire più volte – ha poi proseguito Cimatti - la chiusura del tribunale e la presenza del nuovo immobile non ci hanno permesso di avviare quella Cittadella dei Servizi, da realizzare in area vecchio ospedale che avrebbe rappresentato un grandissimo risparmio nella gestione dei nostri uffici oggi sparpagliati in nove sedi diverse”.

Altro punto molto dolente di questi anni è rappresentato dalla mancata riapertura del Tempio Ossario. “Abbiamo fatto di tutto per addivenire ad una soluzione, financo offrendoci di impegnarci economicamente ben sopra il dovuto, ma Stato e Regione sono stati del tutto sordi a qualsiasi nostro appello – ha detto - Speriamo ora che, con il centenario della Grande Guerra qualcosa avvenga, perché è già una vergogna che sia rimasto chiuso fino ad ora, ma lo sarebbe ben di più se le moltissime migliaia di persone che verranno qui a Bassano nei prossimi cinque anni non potessero accedere al luogo dove per molti di loro riposano i resti dei loro cari”.

Altro tema scottante è stato quello della Caserma Montegrappa. “Purtroppo la presa in giro del Federalismo Demaniale, annunciando la possibile cessione gratuita al Comune, quando ormai con l’Agenzia del Demanio eravamo vicini a risolvere la vicenda mediante una permuta, ci ha costretti ad un lungo periodo di stallo. Fortunatamente, in un incontro avvenuto pochi giorni or sono, su mia sollecitazione, con il Direttore Regionale del Demanio, ho ottenuto rassicurazioni sul fatto che la Montegrappa non sarà venduta e che una parte di questa sarà messa a disposizione della collettività e degli Alpini”.

Fra gli elementi di rammarico il fatto di non essere riusciti a rendere più snella la burocrazia e di non essere stati in grado, a volte, di dare risposte ai cittadini, soprattutto per pratiche urbanistiche, nei tempi che questi si sarebbero aspettati.

 

L’ultimo anno della crisi amministrativa

 Una frecciatina è stata fatta poi nei confronti delle liste che lo hanno sostenuto: “I distinguo all’interno della maggioranza sulle questioni urbanistiche troppo spesso non hanno permesso di dare risposte certe, positive o negative, ai cittadini nei tempi in cui avrebbero dovuto essere date- ha spiegato - Il caso delle varianti per esigenze familiari è stato emblematico: dobbiamo ammettere che i tempi si sono dilatati per visioni a volte diametralmente opposte all’interno dei gruppi decisionali. Mentre posso affermare con soddisfazione che a livello di Giunta, ove sono state approvare circa 1.700 delibere senza mai un solo voto contrario, altrettanto non posso dire per quanto è spesso avvenuto in Consiglio comunale, ove gran parte dell’opposizione è stata contraria a prescindere e dove una minoranza della maggioranza, contando su questo, ha a volte condizionato i tempi delle decisioni”.

Abbiamo avuto modo di spiegare, nei servizi precedenti, le difficoltà che ha incontrato l’Amministrazione Cimatti dall’inizio del 2013 ad oggi, ma non tanto a causa delle prese di posizione delle minoranze, quanto dallo tsunami innestato dalla sua stessa maggioranza. Ecco quel che ha detto al riguardo: “I problemi si sono acuiti nell’ultimo periodo, soprattutto da quando ho ufficializzato la mia decisione di non ricandidarmi, e sono stati sotto gli occhi di tutti. Ma già diversi mesi fa vi è stato chi ha rilasciato dichiarazioni che davano un termine alla durata di questa alleanza e, forse, di qui sono iniziati da più parti quei “distinguo” volti a differenziarsi alla ricerca di un consenso di parte per le prossime elezioni. Per quanto nelle mie possibilità farò tutto il possibile perché si accelerino le decisioni, soprattutto quelle che riguardano le pratiche urbanistiche, ed è mia ferma intenzione in questi ultimi mesi denunciare all’opinione pubblica ed ai diretti interessati i comportamenti che costringono ad ulteriori rinvii, chiunque ne siano i responsabili”.

 

E in questi ultimi mesi quali programmi?

Ci sono problemi ancora da risolvere, dalla scuola materna di San Lazzaro alla viabilità in Centro studi. “Non solo scuola però – avverte Cimatti - Il bilancio 2014 punta l’obiettivo della riqualificazione anche degli impianti sportivi cittadini. In queste settimane poi stanno per concludersi importanti cantieri in Destra Brenta, soprattutto nello storico quartiere di Angarano. La completa riqualificazione del viale Pecori Giraldi, importante ingresso da ovest alla città, e la nuova viabilità nella zona della SS. Trinità, come la recente pavimentazione in porfido di gran parte della via di accesso al Ponte vecchio degli Alpini, dicono con i fatti l’impegno dell’Amministrazione a coniugare la conservazione e manutenzione del patrimonio con una nuova qualità urbana. La prossima restituzione alla città del Brolo di palazzo Bonaguro è il segno più concreto dell’impegno di questi anni a favore della valorizzazione ambientale e della politica del verde cittadino, che prosegue a pari passo con il progetto di restauro dei Giardini di Alberto Parolini, comprendente non solo il patrimonio botanico, ma anche le strutture originali interne. Scelta di fondo rafforzata con il cantiere in corso di realizzazione di AQUAS, che sta riproponendo alla città apprezzati interventi sulla riva destra del Brenta e lungo i nostri sentieri collinari, culminando nella realizzazione di un’aula didattica nell’Oasi dell’ex cava Gemma”.

 

Le critiche per gli alberi abbattuti

Molte sono state le critiche sollevate da più parti per l’abbattimento di viali alberati. “Parlando di verde – dice il sindaco - mi pare doveroso un cenno agli alberi, anche per contestare la gratuita e strumentale polemica che di tanto in tanto ascoltiamo. In questi anni ad ogni albero abbattuto, per motivate condizioni oggettive, e non certo perché dava fastidio a qualcuno o perché semplicemente le foglie sporcano, ne sono stati impiantati almeno due di nuovi, già adulti. E se lo sguardo si sposta al centro storico, si evidenzia il grande sforzo profuso con il restauro del Museo civico, che sarà completamente riaperto alla città nel prossimo mese di aprile. La nuova Sala Chilesotti, con un aumento di capienza, rappresenterà ancor meglio che in passato quel qualificato auditorium a disposizione per gli eventi rilevanti della cultura cittadina. La sezione museale dedicata alla Storia della città, la sezione didattica archeologica ed il nuovo funzionale accesso completeranno finalmente il nostro ricchissimo Museo. Intervento che si collega al sistema museale cittadino: dopo l’indagine archeologica, riprende secondo il cronoprogramma originario il cantiere del nuovo Polo museale di S. Chiara. Una struttura della quale abbiamo parlato molte volte e che è una grande scommessa per la città, da vincere sia sul piano dell’offerta culturale e turistica, sia a livello di impostazione, ora per allora, di un piano di gestione e costi accurato e innovativo. La ricerca di finanziamenti, indispensabili per il completamento dell’opera con gli spazi dedicati al Museo dell’Automobile, non ha mai subito soste ed a breve sarà organizzata una tavola rotonda, alla quale dovrebbero partecipare importanti esponenti politici, per ribadire l’importanza dell’espansione delle attrazioni culturali per tutto il territorio della pedemontana: va da se che il Polo museale di Santa Chiara rappresenterebbe uno dei pezzi forti per il turismo culturale del territorio”.

 

Gli ultimi cantieri al lavoro

“Sul fronte dei cantieri che stanno per aprire – ha aggiunto il sindaco Cimatti - ricordo solo la nuova rotatoria a sud-est della città, tra via Capitelvecchio e Cà Baroncello, la ristrutturazione della chiesa di San Bonaventura, il completamento del sistema delle piste ciclabili per il centro studi (via Passarin e via Maritain), la riqualificazione del piazzale Firenze”.

Ed infine il saluto alla città senza rimpianti: “È stato per me un impegno notevole, a volte faticoso, non privo di qualche momento di sconforto e di grandi preoccupazioni – ha concluso il suo ultimo importante intervento pubblico il primo cittadino alla ormai prossima conclusione della sua gestione amministrativa della città - ma lo rifarei senza esitazione, perché mi ha permesso di maturare esperienze, conoscere situazioni, arricchire la mia cultura, capire meglio le esigenze delle persone, soprattutto quelle con maggiori difficoltà, e, da questo confronto, realizzare anche quanto sono stato fortunato nella mia vita. Senza questa esperienza straordinaria, tutto ciò non mi sarebbe stato possibile”.

 

nr. 03 anno XIX del 25 gennaio 2014

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