NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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L’Aquila e il Leone: la battaglia dimenticata. Vicenza 1513

Biblioteca Bertoliana
Orario: da martedì alla domenica 10-18
Chiude il 9 marzo 2014

di Maria Lucia Ferraguti

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L’Aquila e il Leone: la battaglia dimenticata. Vic

L’Aquila e il Leone: la battaglia dimenticata. Vic (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)L’Aquila e il Leone: la battaglia dimenticata. Vicenza 1513, la mostra aperta a Palazzo Cordellina è coinvolgente, contenuta e dalla sentita partecipazione. È una mostra mirata sull’evento della battaglia “dimenticata”: delle truppe veneziane comandate da Bartolomeo d’Alviano formate da mercenari e contadini contro le forze imperiali di Massimiliano I d’Austria costituite da lanzichenecchi e soldati di professione, al comando di Georg Von Frundsberg, Prospero Colonna e Ramon de Cordona. Nella sala centrale, tra il video e un plastico, il pannello (m. 920x920), in bianco e nero, riproduce di Leonhard Beck Battaglia vicino a Vicenza, 1775, la xilografia della Biblioteca civica Bertoliana, tratta dal Weißkunig sulla battaglia alla Motta. Si concentra lo scontro che precede la disfatta della Serenissima nel 1513, considerata per Venezia dalla vittoria certa, combattuta contro soldati addestrati a gestire la grande paura. In basso la retroguardia imperiale mostra insegne delle bandiere dallo stemma araldico “X” e “X” alternate da corone ; nel gruppo centrale la fanteria veneziana è ripresa nell’azione di colpire la cavalleria imperiale; più in alto la scena della battaglia. Una L’Aquila e il Leone: la battaglia dimenticata. Vic (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)rastrelliera di 120 lance di legno alla base del pannello (riprodotti sulla lunghezza di m.3 dalla lunghezza originale di m. 5) rinforza la realtà della violenza dell’uomo contro l’altro uomo. La sconfitta senza scampo per i veneziani s’abbatte fulminea per l’impossibilità di una fuga, dello spostamento dei cannoncini, per cavalli e uomini colti fra nebbie e paludi delle Maddalene. S’insinua l’orrore dell’annientamento di circa 4-5 mila fanti e cavalieri caduti in poche ore e rimasti insepolti, del silenzio che cala sul campo, dei cadaveri trasportati dal Bacchiglione,sulla chiusura delle porte della città di Vicenza per gli ordini prestabiliti da Venezia, sulla ritirata impossibile. Il brivido della crudeltà, lo conferma la riproduzione del disegno a penna, inchiostro nero di Urs Graf, Schlachtfeld, 1521 (Basel, Kunstmuseum, Kupferstichkabinett), soldato svizzero testimone della battaglia di Marignano (Milano). Nella mostra si trovano quattro armi in asta provenienti dal Museo Bottacin di Padova, che rinviano alla “cattiva guerra” citata da Guicciardini nella sua Storia d’Italia; la riproduzione su un telo di juta ad imitazione dell’antico di una Veduta di Vicenza, sec. XVI, affresco (Padova, Palazzo Moroni) di Ludovico Toeput detto Pozzoserrato. Sono molti gli argomenti affascinanti della mostra: la battaglia di Vicenza s’inserisce nelle complesse vicende della Lega di Cambrai di fronte alla minaccia dell’espansionismo veneziano, sullo sfondo della crisi del mondo medioevale e della nascita dello stato moderno, con l’infuriare delle guerre tra la città lagunare e gli stati oltre confini. Accanto al plastico e al video sui due giorni della guerra della battaglia”dimenticata” s’inseriscono i ritratti dei protagonisti militari delle guerre cambraiche e della battaglia di Vicenza attraverso* incisioni e memorie storiche;quindi le raffigurazioni geografiche e i documenti d’archivio, che ricostruiscono l’episodio militare visto mediante i fatti e i luoghi e tramite le incisioni a stampa; il risalto all’arte della politica e della guerra, per arrivare al mestiere delle armi dall’introduzione dell’artiglieria pesante alle nuove strategie d’assalto; al tracciato delle mura rivisto attraverso le nuove fortificazioni in molte città. Entrano le Lettere storiche di Luigi da Porto e la cronaca del padovano Francesco Buzzacarini, testimone filo-imperiale, proveniente dalla Biblioteca civica di Padova. Il progetto dell’allestimento della mostra è a cura di Mauro Zocchetta. Comitato scientifico :Giuseppe Pupillo, Claudio Povolo, Luciano Pezzolo, Guido Beltramini, Elena Filippi, Giorgio Lotto e da Laura Sbicego. Assessore alla crescita: Jacopo Bulgarini d’Elci.



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