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(g.ar.)- Si avvicinano le elezioni amministrative e naturalmente i giochi sono del tutto aperti. Logica vorrebbe che le varie formazioni politiche scegliessero di arrivare alla formazione delle liste soltanto dopo aver svolto le elezioni primarie che come noto designano all'occorrenza in due turni successivi i nomi dei candidati destinati a concorrere per il Comune
Un caso unico torna a richiamare l'attenzione: Schio. Come spieghiamo più avanti è da rimarcare l'iniziativa del Partito Democratico di Schio che ha deciso di svolgere le Primarie dell'area PD/Centrosinistra e di aprire totalmente a tutti, non soltanto ai propri iscritti questa fase della politica che porterà poi alle amministrative
LUCA BECCARO, MARIO BENVENUTI, CARLO CUNEGATO, LUCIANO DE ZEN, VANNI POTENTE, PIETRO VERONESE e DARIO TOMASI sono i sette candidati che si presentano alle Primarie del Partito Democratico e che hanno partecipato alla trasmissione di In Piazza dedicata appunto a questo tema.
Forse il numero può sorprendere, ma al contrario non sorprende affatto che proprio a Schio si celebri quel rito delle elezioni Primarie che prelude come si sa alle candidature per la campagna elettorale per il Comune, che in realtà resta sconosciuto a tutta la provincia di Vicenza. E ancora meno sorprende che il PD, come dicevamo prima, abbia aperto le Primarie all'intera area del centrosinistra, non soltanto ai propri iscritti, segnale preciso di una forte volontà di allargare il più possibile, naturalmente dentro i confini dell'area stessa di coalizione, l'offerta di partecipazione in modo che alla fine sia possibile disegnare con largo anticipo quello che sarà il volto della maggioranza in consiglio comunale alla quale è affidato il compito successivo di sostenere il sindaco che sostituirà dopo le elezioni Luigi Dalla Via, reduce da due mandati.
È l'ennesimo segnale, potremmo dire, che Schio fornisce lungo quella sua storia caratterizzata quanto meno da un dato non contraddicibile e cioè la coerenza del buon amministrare. Dall'epoca di Berlato Sella e poi di Luigi Dalla Via, ora si passa la mano, gli uomini che si presentano vogliono dire rinnovamento e il loro contendere è appunto anche lungo il cammino della continuità.
Dei sette esponenti del centrosinistra che partecipano alle Primarie quattro sono iscritti al Partito Democratico mentre gli altri appartengono a gruppi e aggregazioni dell'area frutto anche di liste civiche.
Tornando al dato saliente dell'evento in sé, non si può non rilevare che anche questa iniziativa del PD verso l'intera area del centrosinistra caratterizza fortemente l'abitudine di Schio a darsi in piena democrazia tutta una serie di amministrazioni che da decenni seguono un cammino omogeneo, mai cambiato e a cui la città non sembra voler rinunciare nemmeno in ipotesi.
Ma anche al di là di queste considerazioni, possiamo rilevare a tutta la provincia viene lanciato un segnale più che eloquente di questa precisa intenzione, quella di non voler ridurre dentro limiti ristretti la partecipazione alla politica comunale. Non per nulla le Primarie di Schio sono una vera e propria mosca bianca che almeno fino ad oggi non trova e forse non troverà tanto presto imitazioni o tentativi di pareggiare in qualche modo l'iniziativa.
Dopo di che è perfino superfluo aggiungere che questa sorpresa è una non sorpresa: da decenni Schio non solo manifesta una specie di senso unico nelle sue scelte quando si tratta di amministrative, ma rimane un rilevante faro di riferimento per tutte quelle realizzazioni che hanno scandito la vita della città. Dal palazzetto della Campagnola alla piscina coperta, dal centro della Federazione di atletica leggera al disegno urbanistico che ha mantenuto in vita angoli storicamente e culturalmente di rilievo, Schio ha costantemente mandato messaggi importanti sul modo di rispondere alle esigenze della vita che cambia. Le Primarie del del centrosinistra sono dunque un passo in più, una conferma. Vietato meravigliarsi.
