NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Meno letti più tecnologie = San Bassiano

Questa la sintesi per gli ospedali del futuro fornita dal governatore Luca Zaia che ha inaugurato al nosocomio di Bassano due nuove sale di emodinamica per potenziare la cardiologia

di Gianni Celi

facebookStampa la pagina invia la pagina

San Bassiano

Da tempo troppe nubi si addensano sull’ospedale di Bassano. Voci incontrollate parlano di diminuzione di servizi e di possibili trasferimenti in altri ospedali (quello nuovo di Santorso in primis) addirittura di interi reparti. Il presidente della Regione, Luca Zaia, è salito al “San Bassiano” per tranquillizzare gli scettici e lo ha fatto in una particolare occasione, quella cioè dedicata all’inaugurazione di due nuove e moderne sale di Emodinamica, nell’ambito del laboratorio di cardiologia interventistica dell’Unità complessa di cardiologia diretta dal dott. Angelo Ramondo.

Entrambe sono dotate di apparecchi radiologici di ultima generazione a soffitto; apparecchi digitali con possibilità di post processing delle immagini, valutazioni quantitative delle lesioni vascolari e coronariche; stent boost per l’analisi degli stent coronarici; sistemi di radioprotezione per la riduzione delle radiazioni.

Spieghiamo anzitutto che cosa significhi, in medicina, la parola “emodinamica”. Essa altro non è che una parte della fisologia cardiovascolare che ha il compito di analizzare il comportamento del sangue lungo i vasi in modo tale da ridurre i pericoli di malattie legate alla circolazione sanguigna.

Alla cerimonia inaugurale hanno presenziato, accolti dal Direttore generale, dott. Antonio Compostella, il presidente Zaia, l’assessore alla sanità Luca Coletto, il sindaco Stefano Cimatti, l’assessore regionale Elena Donazzan e numerose autorità e parlamentari.

San Bassiano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“L’ospedale del futuro – ha detto Zaia prendendo la parola – va immaginato con sempre meno letti e con sempre più tecnologie e professionalità per curare al meglio la gente e tenerla il meno possibile ricoverata. Queste sale vanno proprio nella direzione auspicata e costituiscono un nuovo passo avanti nelle dotazioni tecnologiche della sanità veneta, per le quali abbiamo investito 70 milioni l’anno scorso e stanziati altri 31 la scorsa settimana”.

Zaia ha tenuto a ringraziare tutto il personale del San Bassiano e degli ospedali veneti per l’impegno quotidiano profuso e, in particolare, per “la disponibilità e lo spirito costruttivo con il quale si sono coinvolti nell’operazione ospedali aperti di notte e per quella più recente della riorganizzazione dei pronto soccorso con l’introduzione dello steward in sala d’attesa e altre migliorie rivolte agli utenti”.

Da parte sua, Coletto ha sottolineato che “con il nuovo Piano sociosanitario e con il lavoro che stiamo facendo nella definizione del nuovo Patto nazionale per la salute, il Veneto è uscito rafforzato anche nella caratura e autorevolezza a livello nazionale”.

“Lavoriamo – ha aggiunto l’assessore regionale – per mantenere la sanità a livello universalistico e siamo orgogliosi di essere riusciti a farlo senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini, senza imporre Irpef aggiuntiva che avrebbe voluto dire 400 milioni di nuove tasse e mantenendo i conti in ordine”.

Allo scopo di offrire un trattamento sempre più adeguato, sia in termini qualitativi che quantitativi, ai pazienti con patologia coronarica, soprattutto acuta, come l’infarto miocardico, l’ospedale “San Bassiano” ha recentemente aggiornato ed implementato il laboratorio di emodinamica e cardiologia interventistica.

Attualmente sono a disposizione per l’utenza due sale di Emodinamica dotate di attrezzature con le più moderne ed innovative tecnologie necessarie per la diagnosi e il miglior trattamento dei pazienti con malattie cardiovascolari. Questa dotazione consente di poter garantire un trattamento immediato e tempestivo della riapertura del vaso coronarico a tutti i pazienti che giungono al Pronto soccorso con diagnosi di infarto miocardico anche nelle condizioni in cui una sala sia già occupata per un altro intervento.

San Bassiano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“La cardiologia interventistica, branca della cardiologia convenzionale – spiega il dott. Ramondo - ha assunto un ruolo sempre più importante nella gestione del trattamento delle patologie cardiache e vascolari. Dal 1977, anno della prima angioplastica coronarica (dilatazione delle arterie coronariche con un palloncino), sono stati fatti dei passi da gigante in questo campo. Attualmente, senza ricorrere necessariamente all’intervento chirurgico, possono essere trattate per via percutanea (con cateteri che arrivano al cuore introdotti attraverso la puntura di arterie periferiche) molte malattie congenite e acquisite (in particolare delle coronarie e delle valvole) e dei vasi”.

Nell’ospedale bassanese, già nel 1986 venne installato il primo angiografo analogico, ovvero con intensificatore di brillanza e telecamera: le riprese venivano fatte su pellicola 35mm Kodak angiografica ad alta velocità. Nel 2001 fu digitalizzata la catena video con un sistema di acquisizione, registrazione ed archiviazione delle immagini digitali eliminando così l’uso delle pellicole. Nel 2004 il vecchio angiografo Siemens è stato sostituito con l’ acquisto di un nuovissimo modello, uno dei primi sistemi angiografici ad acquisizione digitale diretta (al posto dell’intensificatore di brillanza ed annessa telecamera, viene usato un detettore dinamico digitale) presenti sul mercato italiano.

“Con tale sistema - afferma il primario - l’Emodinamica della nostra azienda è riuscita a raggiungere la considerevole produttività di oltre mille prestazioni l’anno. L’importante attività del reparto e l’intensivo uso dell’angiografo, hanno portato negli anni e specialmente negli ultimi, alla necessità di vari interventi tecnici di manutenzione rendendo non più sufficientemente affidabile il sistema angiografico; pertanto è emersa in modo netto la necessità di aggiornare questa diagnostica. Si è inoltre ritenuto opportuno prevedere il miglioramento dei locali del laboratorio di Emodinamica per ricavarne due sale angiografiche e poter così installare due angiografi, in modo da aumentare il volume di attività in ragione del fatto che l’emodinamica di Bassano era diventata centro Hub (centro di eccellenza) per gli ospedali limitrofi”.

Grazie anche al contributo economico di 545 mila euro della Fondazione Cariverona, si è provveduto, a fine 2012, ad acquistare ed installare un nuovo sistema angiografico digitale e nei primi mesi del 2013, con un contratto di service, un altro angiografo con le medesime caratteristiche tecniche è stato posizionato nella seconda sala. Attualmente nel laboratorio di cardiologia interventistica dell’ospedale cittadino si eseguono procedure di diagnostica cardiologica come il cateterismo cardiaco, l’angiografia tradizionale e quella digitale per una più corretta definizione della patologia cardiaca.

Durante l’esecuzione di questi esami diagnostici vengono utilizzate le più recenti, avanzate e innovative metodiche per la diagnosi delle patologie cardiovascolari quali l'angiografia quantitativa computerizzata, l'ultrasonografia intravascolare, nelle sue varie forme, la misurazione pressoria intra-coronarica, la flussimetria doppler. La disponibilità di tali metodiche e la loro corretta interpretazione consentono, approfondendo la conoscenza della malattia in atto, di eseguire le più adeguate procedure di interventistica, soprattutto quella coronarica, nella stessa seduta di quella diagnostica.

Lo staff medico della cardiologia del “San Bassiano” ha maturato un’ampia esperienza nel trattamento interventistico delle patologie cardiovascolari. Le modalità terapeutiche per il trattamento non chirurgico della patologia aterosclerotica dei vasi coronarici e periferici, delle malattie cardiache congenite dell’adulto e delle patologie acquisite delle valvole cardiache possono essere così riassunte, stando alle informazioni del responsabile del reparto, dott. Ramondo: angioplastica coronarica (apertura delle arterie coronarie mediante palloncino e impianto di stent). Attualmente vengono sempre più impiegati gli stent a rilascio di farmaco che garantiscono un risultato migliore dell’intervento, in termini di mantenimento a distanza dell’apertura del vaso trattato. Tra gli stent di ultima generazione sono stati di recente introdotti, prevalentemente per il trattamento di soggetti giovani, gli stent riassorbibili, che hanno il vantaggio di scomparire completamente entro due anni;

“Oltre a questo – aggiunge il responsabile - si eseguono angioplastica carotidea (apertura delle arterie carotidi mediante palloncino e impianto di stent che viene eseguita in quei pazienti in cui viene diagnosticato un restringimento significativo della arteria carotidea, tale da provocare una riduzione del flusso di sangue al distretto cerebrale); arteriectomia coronarica rotazionale (apertura delle arterie coronarie mediante una piccola “fresa” che asporta il materiale patologico responsabile del restringimento); trattamento di malattie cardiache congenite dell’adulto (chiusura di difetti del setto interatriale, del forame ovale pervio, del dotto di Botallo pervio, di alcuni difetti del setto interventricolare, di fistole coronariche congenite, mediante impianto percutaneo di appositi dispositivi occlusivi dedicati); trattamento degli aneurismi dell'aorta sia toracica che addominale e di altre arterie periferiche (succlavie, iliache, poplitee) mediante impianto percutaneo di protesi (endograft); valvuloplastica (dilatazione delle valvole con pallone) polmonare, mitralica e aortica. Tale procedura è di particolare rilevanza per il trattamento della patologia da restringimento della valvola aortica nelle persone anziane che non possono essere sottoposte all’intervento chirurgico di sostituzione valvolare per elevato rischio operatorio; attraverso un palloncino gonfiato all’interno della valvola stretta, si allarga la valvola dando al paziente un rapido miglioramento dei sintomi e di conseguenza ottenendo anche una riduzione della necessità di ricovero ospedaliero;impianto percutaneo di protesi valvolare aortica (procedura riservata soprattutto a pazienti anziani giudicati inoperabili o ad alto rischio operatorio);chiusura percutanea dell’auricola sinistra (struttura anatomica dell’atrio sinistro dove, specie in caso di aritmie, come la fibrillazione, si possono formare trombi) per la prevenzione dell’embolia, soprattutto cerebrale, di origine cardiaca nei pazienti affetti da fibrillazione atriale che non possono essere trattati con la terapia anticoagulante orale. Si fanno inoltre ablazione percutanea alcolica del setto interventricolare nelle forme di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva; impianto di filtri cavali per la prevenzione dell'embolia polmonare; rivascolarizzazione di arto dei pazienti diabetici con arto ischemico (piede diabetico). L’angioplastica dei vasi della coscia, della gamba e del piede viene effettuata prevalentemente nei pazienti diabetici (ma anche nei non diabetici) che, a causa di restringimenti o di chiusure che si formano nei vasi degli arti inferiori per l’aterosclerosi, soffrono di dolore durante la deambulazione (claudicatio), di dolore a riposo o di ulcere ai piedi. Anche in questo caso l’intervento di angioplastica viene effettuato in anestesia locale attraverso la puntura dell’arteria femorale all’inguine e l’allargamento dei vasi avviene attraverso l’uso di palloncini e stents. Il vantaggio principale soprattutto per i pazienti diabetici è quello di evitare l’amputazione di parti del piede o di tutto il piede e quindi di preservare la deambulazione; la prevenzione dell’amputazione prevede l’intervento integrato svolto dal diabetologo che si occupa non solo dell’ottimizzazione della terapia del diabete ma anche della prevenzione e del trattamento del piede diabetico (cura delle ulcere e trattamento chirugico delle lesioni più avanzate ed estese come, ad esempio, l’amputazione) e del cardiologo interventista che provvede alla rivascolarizzazione, cioè dell’angioplastica per fare arrivare il sangue al piede.

Particolare rilievo, nell'ambito di queste attività della cardiologia bassanese, hanno gli interventi di angioplastica coronarica nei pazienti ad alto rischio e nell'infarto miocardio acuto”.

La cardiologia di Bassano è infatti centro di riferimento nell’ambito del Progetto regionale per l’Angioplastica primaria, il trattamento percutaneo di rivascolarizzazione nell’infarto miocardico acuto.

Nella provincia di Vicenza, anche come centro Hub per gli ospedali limitrofi, offre un servizio di pronta reperibilità del personale medico, infermieristico e tecnico, attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, per l'angioplastica coronarica primaria nei pazienti che giungono in ospedale con la diagnosi di infarto miocardico acuto.

Questo trattamento interventistico, eseguito nei tempi adeguati e nelle dovute modalità, è oggi considerato il trattamento di prima scelta per ridurre il danno al muscolo cardiaco preservando la funzione di pompa del cuore e così riducendo la mortalità nei pazienti colpiti da infarto miocardico.

“I cardiologi interventisti hanno, inoltre, acquisito una riconosciuta esperienza anche nell'utilizzo di mezzi di supporto cardiocircolatorio – spiega l’azienda - quali la contropulsazione aortica, durante procedure di rivascolarizzazione miocardia percutanea nei pazienti con funzione cardiaca molto depressa o nei casi più gravi con prognosi severa, infarto miocardico acuto complicato da choc cardiogeno”.

È stato sottolineato il fatto, nel corso della cerimonia di inaugurazione delle due nuove sale di emodinamica, che nella cardiologia del San Bassiano vengono eseguite ogni anno oltre 1500 procedure di emodinamica e cardiologia interventistica cardiovascolare.

 

nr. 07 anno XIX del 22 febbraio 2014

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar