NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Non dimenticate questo eroe del cielo!

Nel libro di Versolato la raccomandazione a non scordare le imprese del pilota vicentino Tommaso Dal Molin, la sua storia e l’ingeneroso destino

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Dal Molin

Dal Molin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La biografia dell’aviatore vicentino Tommaso dal Molin e della sua straordinaria partecipazione alla Coppa Schneider nel 1929, torna in auge grazie al libro da poco pubblicato dall'editore friulano Aviani e firmato dallo storico vicentino Giuseppe Versolato. Con Tommaso Dal Molin, un eroe da non dimenticare, Versolato, già autore di altri volumi tematici e appassionato di aviazione, racconta la storia e l'ingeneroso destino del giovane pilota vicentino, tradito da quell’aeroplano che doveva portarlo alla vittoria della Coppa Schneider del 1931 e che invece lo trascinò in un abbraccio mortale nelle profonde e fredde acque del Lago di Garda il 18 gennaio 1930. Il Dal Molin che questo libro vuole ricordare non è quello cancellato dalla memoria storica vicentina, dopo che a lui era stato dedicato l’aeroporto locale, e il cui nome è assunto a simbolo di lotta contro quanto è sorto in sua vece. Tommaso, pilota con le "stellette", rappresentò il prestigio dell’ala italiana nel campo puramente sportivo per l’eccezionale perizia e il grande coraggio sperimentati su difficili apparecchi di alta velocità, estreme per quei tempi, oltre ai 500 km all’ora. Elegante e spigliato nella manovra, acrobata di grande stile, univa ad una calma suprema un’audacia che lo faceva nettamente distinguere fra i più arditi piloti.

Dal Molin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Una semplice targa di latta a lui dedicata posta il 2 luglio 2013 in un viale dell’ex-aeroporto, ora caserma americana, e il popolare movimento antagonista che ne porta il nome, ecco quanto rimane del nostro solare eroe vicentino Tommaso Dal Molin - si legge nella prefazione del libro di Versolato - . Egli, semplice sottufficiale, fu spesso onorato della presenza di ministri, generali e personalità politiche e civili di varie nazioni, ma tanto onore non lo insuperbì e restò sempre uno dei ragazzi dell’Azione Cattolica della Pieve di Chiampo, ricco di spiritualità e di fede. Joseph Sadi Lecointe - grande aviatore francese detentore di vari record di velocità negli anni Venti e pilota da caccia durante la Grande Guerra, membro attivo della resistenza francese, deceduto nel luglio del 1944 a seguito delle torture subite in carcere, ebbe a dire di Tommaso, alla disputa del Trofeo Schneider del 1929, che si dimostrò nettamente quale il miglior aviatore da corsa. E così lo vogliamo ricordare. Il nascente museo dell’aria di Vicenza non potrà che avere un nome: Tommaso (Tomaso) Dal Molin.

Dal Molin nacque a Molino di Altissimo il 3 gennaio 1902. Ufficiale e aviatore, Maresciallo Pilota della Regia Aeronautica ed assegnato al Reparto Alta Velocità di Desenzano del Garda morì prematuramente durante il collaudo di un idrocorsa. Trasferitosi con la famiglia a Chiampo, dopo aver lavorato alle Officine Pellizzari di Arzignano, decise di arruolarsi in aeronautica nel 1922. Il 13 ottobre dello stesso anno ottenne il brevetto di pilota. La sua abilità nel volo sia in addestramento che come pilota acrobatico gli permise di essere scelto per rappresentare l'Italia nelle gare internazionali d'acrobazia. Nel 1928 Dal Molin entrò nella Scuola del Reparto Alta Velocità di Desenzano del Garda e iniziò la preparazione specifica per la partecipazione alla Coppa Schneider. Partecipò all'edizione del 1929 del Trofeo che in quell'anno si disputò sull'Isola di Man in Gran Bretagna. Classificatosi con onore al secondo posto, fu insignito della medaglia d'argento al valore aeronautico. Ma l'anno seguente, nel pieno della sua giovinezza e del suo entusiasmo per il volo acrobatico, Dal Molin fu vittima di un tragico incidente, il 18 gennaio 1930, sul lago di Garda, ai comandi dell'idrocorsa Savoia-Marchetti S.65 mentre svolgeva i test di volo del nuovo modello.

Abbiamo incontrato l'autore del libro, storico e appassionato "difensore della causa".

Dal Molin (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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