NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Inverno mite da record: vantaggi e problemi

Per il calendario la stagione più fredda si è chiusa in queste ore, ma la primavera è arrivata con molto anticipo. Ne abbiamo parlato con esperti e addetti ai lavori per capire le conseguenze per ambiente, agricoltura e fauna

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Inverno mite da record: vantaggi e problemi

(C.R.) Uno degli inverni meno freddi, ma sarebbe il caso di dire, più miti della storia. Non si può sbagliare quando si definisce l'inverno 2013-2014 come uno dei più temperati in assoluto, almeno se ci si riferisce alle temperature (fonte Arpav) registrate a Vicenza. Al di là di un riepilogo di minime e massime, riportato nel primo paragrafo, il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto aprire il dibattito con esperti e addetti ai lavori per capire le conseguenze - positive e negative - per ambiente, agricoltura e fauna. Ecco cosa è emerso.

 

Per un mese da fine novembre a prima di Natale quasi sempre sotto zero, nel 2014 solare solo due volte valori negativi

Come si diceva è stato un inverno mite ma anche anomalo nello stesso tempo. Un dato clamoroso su tutti: negli ultimi quattro mesi la temperatura minima - ci riferiamo a dati rilevati dall'Arpav a Vicenza (anche se in realtà la strumentazione è collocata nel comune di Quinto Vicentino) e pubblicati quotidianamente sul sito www.arpa.veneto.it attribuiti a Vicenza - è stata per 26 notti sotto lo zero. Ebbene di questi valori negativi si sono registrati quasi tutti tra la fine di novembre sino a pochi giorni prima di Natale: nello specifico la prima minima dell'inverno risale all'alba del 25 novembre 2013 e da allora sino al 19 dicembre la minima è sempre stata negativa, con due sole eccezioni, il 27 novembre e il 2 dicembre, quando il termometro si è fermato a 0°C. In questo periodo - così può notare fuori dall'inverno previsto dal calendario, che inizia il 21 dicembre - si è registrata anche la temperatura più fredda dell'intera stagione, pari a -4°C, in tre occasioni: il 26 novembre, il 14 e il 18 dicembre. Da qui in poi un inverno mite, sin troppo, con un giorno di Natale in stile riviera ligure (minima 7 gradi e massima di 10°C!) e complessivamente tre soli valori negativi: il 31 dicembre e il 1 gennaio (-1°) e il 25 gennaio (-2°C), ultimo in assoluto dell'intero inverno con valore negativo.

Altri esempi clamorosi: il giorno dell'Epifania la minima a Vicenza è stata di +4° gradi e la massima di 14°C (crediamo che questo sia un primato di sempre!) mentre il 31 gennaio, statisticamente uno dei più freddi in assoluto a qualsiasi latitudine (il terzo e ultimo dei famosi "giorni della merla") si sono registrati i valori di 7°C (minima) e 9°C (massima). Assolutamente anomalo anche il mese di febbraio, con nessun valore negativo. In compenso tanta pioggia e più volte rischio alluvioni, praticamente nessuna nevicata in città, mentre in Altopiano le precipitazioni nevose sono state abbondanti solo da febbraio in poi.

Le temperature di quest'anno risultato ancora più clamorose se confrontate con quelle dell'inverno scorse, che peraltro i meteorologici avevano definito con valori superiori alla media: ebbene nel 2012-2013 si erano andati sotto zero in ben 46 occasioni, quasi il doppio rispetto a quest'anno: 20 volte a dicembre, 11 a gennaio e 15 volte a febbraio. Lo scorso inverno la temperatura minima in assoluto, esattamente di -5°C, si era registrata quattro volte: il 9, il 10 e il 13 dicembre e il 13 febbraio.

 

Martino Cerantola, presidente Coldiretti Vicenza: «Se non arriveranno gelate, l'anticipo della stagione sarà un vantaggio per tutti»

Inverno mite da record: vantaggi e problemi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Se non ci saranno gelate tardive, che in qualche occasione si sono verificate anche ad aprile, l'anticipo della stagione sarà un vantaggio per tutti». A dirlo Martino Cerantola, presidente della Coldiretti Vicenza, che facendo tutti gli scongiuri del caso («Adesso sarebbe davvero deleteria, perchè tutte le piante e le altre specie sono già abbondantemente in fiore»), evidenzia vantaggi e svantaggi di questo inverno anomalo.

«In realtà l'anticipo di una stagione, anche in maniera così evidente - ribadisce Cerantola - rappresenta un vantaggio per ogni specie, dai frutteti all'orticoltura. Scontato dire che prima si produce, prima di realizza e in periodo di crisi economica come questa si tratterebbe di un aspetto rilevante. Senza dimenticare che l'anno scorso abbiamo registrato una situazione opposta, ossia una stagione arrivata con oltre un mese di ritardo, con perdite rilevanti per alcune specie, come asparagi e ciliege, la cui produzione in alcuni casi è stata quasi irrisoria per alcune specie. C'è da poi da evidenziare che da qualche settimana si registra una buona escursione termica tra temperature minime e massime e anche questo aspetto è sicuramente determinante».

I vantaggi riguardano anche la zootecnia. «Indubbiamente la visione attuale dei prati con l'erba già cresciuta è anomala per il periodo - fa notare il presidente della Coldiretti Vicenza - al punto che in molti giardini, aree pubbliche e private, si è già proceduto al primo taglio, davvero un aspetto inusuale per la prima metà di marzo. Per quanto riguarda il taglio dell'erba con lo scopo di fare fieno, quello che si chiama il primo “sfalcio”, non escludo che, se le condizioni climatiche procederanno in questo modo, possa avvenire a fine aprile, con vantaggi legati al fatto di un guadagno anticipato e alla possibilità a fine stagione, di un maggior numero di tagli dell'erba».

Ultimo aspetto affrontato con il presidente Cerantola è quello legato alle numerose piogge che hanno caratterizzato il periodo invernale. «Il tempo è stabile e bello da alcune settimane - conclude - quindi possiamo dire che il problema, allo stato attuale, è alle spalle in quanto le aree agricole sono tutte asciutte. Da parte loro le falde sono piene e questo potrà rappresentare un vantaggio nel caso di un'estate caratterizzata da siccità».

Inverno mite da record: vantaggi e problemi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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