NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Votiamo per una città solidale e accogliente

Il consiglio pastorale di S. Maria in Colle ha distribuito ai fedeli un vademecum in vista delle prossime elezioni, nessuna indicazioni di voto, ma una riflessione che è spunto per i candidati perché pongano come priorità del loro futuro mandato: la casa e il lavoro

di Gianni Celi

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Chiesa bassanese

Anche la Chiesa locale torna ad interessarsi di politica e lo fa non certo per dare indicazioni di voto ai singoli partiti o liste o movimenti, quanto per favorire un interessamento da parte dell’elettore nei confronti di quanti, a maggio, si troveranno a scegliere i nuovi amministratori locali e quelli che andranno a seguire le sorti dell’Europa.

Da tempo la Chiesa non interviene in maniera diretta sulle scelte degli elettori. Sono lontani ormai i tempi in cui, specie in questa nostra terra politicamente “bianca”, dai pulpiti, si invitavano i fedeli a votare per quei partiti che seguivano i dettami della cattolicità. E la Democrazia Cristiana era sicuramente al primo posto nelle indicazioni dei parroci. Erano i tempi, tanto per fare qualche esempio, in cui il sen. Giustino Valmarana, prima delle elezioni, faceva il giro delle canoniche per portare, con un contributo in denaro per le attività parrocchiali, anche l’invito ai parroci a perorare la causa della DC. Erano i tempi in cui nella sala delle confessioni del Convento dei Padri Cappuccini, in Margnan, sui banchi era posto in bella evidenza un foglio nel quale si diceva che il fedele che avesse abbracciato la dottrina marxista non poteva ottenere l’assoluzione. D’altro canto, oggigiorno, è ben difficile capire quale partito o quale movimento sia vicino ai principi evangelici della Chiesa. Cattolici convinti, ormai, li troviamo ovunque, a partire dal Partito Democratico il cui premier professa pubblicamente la sua Fede, un atteggiamento che nulla ha a che vedere con le vecchie posizioni dei comunisti Doc.

Questa premessa vale ad introdurre una notizia che non ha mancato di fare scalpore in città, vale a dire la comunicazione del Consiglio pastorale della parrocchia di Santa Maria in Colle (quella del centro storico) in cui si danno delle indicazioni di principio, non certo di voto, ai cattolici bassanesi, in vista delle prossime elezioni comunali ed europee.

Nel foglietto di questa settimana, infatti, appare un comunicato del Consiglio stesso, guidato dal parroco mons. Renato Tomasi, in cui si spazia dall’attualità politica, alle speranze da riporre nei prossimi governanti al fine di migliorare il tenore di vita (non solo economico) degli italiani e dei bassanesi.

Il termine “bene comune”, viene ripetuto più volte, anche se, ben si sa, che tradurlo in pratica non è cosa… comune.

“Il Consiglio pastorale parrocchiale di S. Maria in Colle – esordisce la nota - ha dato attenzione alla difficile situazione politica attuale, non per orientare consensi, ma perché i cristiani, nella loro fragilità, sono chiamati a seguire Gesù di Nazareth, il quale tenne distinta la missione evangelizzatrice dal potere umano, ma non tacque di fronte a chi abusava del potere e mise in gioco se stesso per il bene di tutti. In questo spirito offriamo qualche motivo di riflessione alla parrocchia e a coloro che sono interessati al dialogo. Questa situazione infatti interroga per prima la comunità cristiana, perché la fede non può essere separata dalla vita. Di fatto dall’ispirazione cristiana possono nascere diversi progetti politici, per cui è normale la presenza di scelte diverse fra i credenti; ma non tutti i progetti politici sono coerenti con il Vangelo e per i cristiani devono restare prioritari i criteri del bene comune e del primato dei poveri, nello spirito del buon Samaritano che si è fatto prossimo non a chi era vicino e come lui, ma a chi aveva bisogno di aiuto”. 
Chiesa bassanese (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Non poteva mancare poi un cenno alla situazione della politica attuale che troppo spesso, negli ultimi anni e mesi, a livello nazionale, e non solo, ha dato pessimi esempi di affidabilità.

”Abbiamo anzitutto condiviso il disagio provocato da un esercizio della politica che sta togliendo la speranza del futuro e approfondisce la distanza già grande fra le istituzioni e i cittadini – continua la nota - Ci colpiscono in particolare l’emergere continuo di fenomeni di corruzione e uno stile politico che sostituisce il confronto con i gesti di forza, mentre le diverse visioni dovrebbero confrontarsi costruttivamente in vista del bene comune. Infatti la democrazia diventa fragile se appare necessario ricorrere all’“uomo forte” e se la partecipazione si esprime nella somma aritmetica di pareri individuali espressi senza dialogo con altre idee. Pure noi quindi ci troviamo disorientati e tentati dall’idea di “chiamarci fuori”, anche se questo non libera dalla responsabilità verso la convivenza sociale. Comunque continuiamo a pensare che la politica resti lo spazio nobile e necessario nel quale è possibile cercare insieme il bene comune e quindi ci auguriamo che essa ritrovi la sua dignità, anche ascoltando la società civile quando si tratta di elaborare progetti e di candidare persone. Nello stesso tempo però rimane importante riflettere sui comportamenti personali, perché i piccoli gesti quotidiani hanno un esito politico in quanto contribuiscono a rendere migliore o peggiore la convivenza e l’ambiente, e quindi esprimono l’esercizio del diritto-dovere della cittadinanza, nel privato e nella partecipazione alla vita pubblica. Così di fronte al rifiuto crescente di partecipare al voto, per il disgusto verso la politica, ciascuno deve in ogni caso farsi guidare dall’intenzione di contribuire al bene comune e non dalla protesta sterile o dal disinteresse.

Occorre maturare una coscienza politica non legata a interessi personali e di gruppo, e non dipendente da opinioni di parte, anche creando spazi di ricerca e discussione nei quartieri, nei gruppi ecc...”.

Ecco poi un accenno alle prossime elezioni europee.

”Di fronte poi alle elezioni europee – spiega la nota del Consiglio pastorale - sappiamo che l’Europa deve cambiare, perché appare oggi lontana e attenta agli interessi economici, più che allo sviluppo dei popoli; ma crediamo al progetto di Dio, che vuole fare di tutta l’umanità una sola famiglia riconciliata e solidale, e quindi condividiamo tutto quello che favorisce l’unità e non quello che produce divisioni, magari in nome di interessi locali, sempre più indifendibili in un mondo diventato interdipendente”. 

Più approfondito è invece l’esame riguardante le amministrative di maggio.

“Per quanto riguarda le elezioni comunali – affermano gli estensori del documento - riconosciamo i passi che sono stati fatti, ma anche i grandi problemi che restano aperti. Proponiamo quindi al futuro governo della città qualche punto che ci sembra prioritario, convinti che, nell’attuale scarsità di risorse, la prima attenzione vada data ai bisogni essenziali, affinché cresca una città solidale e accogliente verso tutte le fragilità sociali (con uno sguardo privilegiato ai bambini), che punti sulle relazioni e sappia integrare le differenze e garantire i diritti. Sottolineiamo anzitutto la questione della casa (con un migliore utilizzo del patrimonio esistente, senza consumi di suolo), e quella del lavoro, per il quale l’Amministrazione comunale può rappresentare un importante punto di incontro per il dialogo e l’interazione fra gli enti e le iniziative attente a questo problema. Dal momento poi che la crisi attuale genera tensioni e smarrimento nella vita personale, familiare e sociale, vediamo urgente un’opera di prevenzione delle realtà (gioco, alcool, sostanze…) che provocano dipendenza in persone rese ancora più fragili dalla situazione economica e sociale, particolarmente nei giovani. In vista di questi impegni, riteniamo che l’ente pubblico possa sostenere e favorire occasioni di confronto e di collaborazione fra le diverse espressioni della società civile e del volontariato, per maturare una progettualità partecipata ed efficace e per far crescere una nuova responsabilità e sobrietà negli stili di vita e nelle richieste dei cittadini”.

”Augurandoci che queste nostre proposte vengano interpretate come segno di speranza e di collaborazione - conclude il Consiglio pastorale - esprimiamo riconoscenza e incoraggiamento agli uomini e alle donne che, con onestà e competenza, si sono impegnati e si impegneranno nella vita politica e amministrativa per il bene comune, mettendo le diversità dei punti di vista al servizio della crescita della città”.

 

nr. 12 anno XIX del 29 marzo 2014

 

Chiesa bassanese (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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