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Interventi

Nomadi ad esaurimento ovvero la labirintite amministrativa

di Mario Giulianati
12 aprile 2014

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Interventi

Nomadi ad esaurimento, ovvero la labirintite amministrativa

 

Il Sindaco Achille Variati ha tirato fuori il coniglio dal cilindro e dopo tutto il tormentone – durato quattro mesi - legato alla vicenda del campo nomadi se ne esce con la soluzione che appare essere la più ovvia. A lato dell’attuale campo d via Cricoli esiste un’area che è di proprietà comunale e, si legge nel sito del Comune, che “è in concessione per attività industriali ad Aim che lì dovrà realizzare l’ampliamento della centrale per il teleriscaldamento votato dal consiglio comunale per potenziare il servizio in città; attualmente ospita lo stoccaggio di materiali utilizzati dalla società partecipata del Comune”. Potrebbero sorgere alcuni interrogativi, ad esempio dove finirà il materiale delle AIM depositato su quell’area. Ed ancora come mai questa scelta non è stata indicata prima di ogni altre visto che è di proprietà del Comune VARIATI-_COLLA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)che è l’unico azionista delle AIM e non pare che il dott. Paolo Colla, Amministratore unico dell’azienda abbia l’abitudine di mettersi di traverso alla Amministrazione comunale. Da quel che si legge sulla stampa locale si può dire che vi sia un forte legame tra Comune e Azienda. Tanto è che il problema “nomadi” lo risolve proprio Colla. In ogni caso la soluzione decisa – ovverosia la ritirata comunale- dimostra che a vincere questo braccio di ferro tra il sindaco e il comitato di via Muggia è proprio quest’ultimo e quanti si sono opposti a soluzioni sgradite dalle comunità che, via via, sono state indicate e riposte nel cassetto. Scrive il Giornale di Vicenza “Le famiglie saranno sistemate accanto alla centrale del teleriscaldamento di Aim. Lo conferma Achille Variati che non vuole sentire parlare di passo indietro «perché - spiega - quest'area è sempre stata la nostra prima scelta». Non si capisce allora perché non l’abbia detto subito evitando una figuraccia alla Amministrazione e evitando di causare una serie di problemi ai vicentini. Ma il punto interessante della nota apparsa sul sito del Comune è quest’altro, là dove recita “Con i processi di integrazione in corso, contiamo di svuotare gradualmente il campo fino ad esaurimento: nel futuro di Vicenza, infatti, non ci saranno campi nomadi”. Questa affermazione, fatta in questo momento, appare più un tentativo di superare la negatività di tutta la vicenda del trasferimento del campo nomadi con una presa di posizione forte, che con una ponderata decisione. Suona demagogica. Lo stesso rappresentante dei nomadi affermava che i suoi nomadi rifiutavano di abitare tra quattro mura, appunto in via Muggia, perché era una scelta contraria alla loro cultura. Ho sempre ritenuto che il problema dei nomadi, sinti e rom, così come di altre etnie, popoli, gruppi legati da culture e tradizioni diverse dalle nostre, nel momento in cui giungono tra noi non soltanto di integrazione si doveva parlare, almeno non nei termini in cui si può intuire quale sia la prospettiva indicata dal sindaco, quanto che venisse a compiersi una comprensione e accettazione delle nostre leggi e il rispetto di queste senza che la loro dignità e la loro storia venisse minimamente cancellata se non in quelle parti che stridono con i nostri usi e costumi. Altrimenti si ha l’impressione che si voglia annullare, e ciò suonerebbe offensivo non per i nomadi ma per la nostra tradizione di civiltà, la identità di un popolo.



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