NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Partiranno in 7 uno solo arriverà

Tanti sono i candidati a succedere a Cimatti, tra partiti più uniti al vertice che alla base e civiche che potrebbero risultare l’ago della bilancia, magari al ballottaggio

di Gianni Celi

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Bassano

Si sta dipanando la complessa matassa delle liste interessate ad occupare il Palazzo di Via Matteotti alle prossime elezioni amministrative. C’è già tanta carne al fuoco che merita un cenno, anche se mancano alcuni tasselli per avere un quadro completo di quella che passerà alla storia come la più partecipata competizione elettorale del Repubblica in quel di Bassano. Abbiamo assistito, in queste ultime settimane, a tutta una serie di proclami, di cambiamenti di tendenza, di nomi usciti come le pagnotte dal forno di un panettiere, ma poi bruciati o buttati alle ortiche. Diciamo con estrema sincerità che i bassanesi non sono mai stati così frastornati da tanto clamore proveniente dal centro, dalla destra, dalla sinistra e da quanti scalpitano per un “posto al sole”. È bello, però sentire quello che ci raccontano i diversi protagonisti di questa avventura quando, in un modo o nell’altro, hanno trovato la quadra per accordarsi sul nome del candidato sindaco. Sicuramente il più travagliato della situazione è stato il centrodestra, in questo momento, con nomi che apparivano e sparivano l’éspace d’un matin. S’era parlato, a livello di candidati, di Dino Secco, di Mauro Lazzarotto, di Mariano Scotton, di Elena Donazzan, di Gianni Zen, di Federica Finco sì di Federica Finco no, ma, alla fine, di Federica Finco sì. Ed è stato sul Ponte degli Alpini che s’è presentata accanto ai big del centrodestra bassanese in un abbraccio rappacificatore. Cinque saranno le liste che formeranno la coalizione “Innamorati di Bassano” con Federica Finco candidata: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc, Insieme per Bassano e Lega Nord. A proposito della Lega Nord v’è da dire che c’è stata una virata improvvisa ed imprevista dal momento che il partito aveva già scelto e presentato il proprio candidato, vale a dire l’attuale Presidente del Consiglio comunale, Tamara Bizzotto. Il passo decisivo era stato fatto, a detta del segretario, nonché capogruppo consiliare, Luciano Todaro, a causa di quel continuo tergiversare del centrodestra che non riusciva ad esprimere un candidato, limitandosi ad estenuanti ed improduttivi incontri. Tamara Bizzotto, quindi, s’è dovuta mettersi da parte e, ascoltando più di qualche leghista, non è che la cosa sia stata digerita con facilità. Staremo a vedere. Certo però che, al riguardo, ed in maniera ancor più pesante questa volta, c’è già il precedente di cinque anni fa quando gli elettori leghisti non premiarono la scelta, calata dall’alto, di Egidio Torresan. In questo caso quello che fa più imbestialire più di qualche leghista è il fatto che i dirigenti del partito avevano già fatto un nome, quello di Tamara Bizzotto, raccontando che, semmai, erano gli altri che si dovevano adeguare a quel nome e non viceversa. Anche nel centrosinistra sembra che tutto fili liscio come l’olio.

Il nome di Riccardo Poletto, consigliere comunale di minoranza, non iscritto al PD, è uscito dalle primarie nelle quali “gareggiava” anche il segretario Giovanni Reginato. Nella composizione della lista, già resa pubblica, manca un nome di prestigio: quello di Mauro Beraldin, assessore uscente all’urbanistica, storico esponente della sinistra bassanese dai tempi del Partito Comunista. Anche qui si dice che più di qualche iscritto non abbia gradito eccessivamente la scelta di un candidato che nulla ha a che fare, istituzionalmente, con il Partito Democratico. Ma anche qui pubblici sorrisi e gratuite pacche sulle spalle nelle esternazioni ufficiali. Pare siano, comunque tre le liste d’appoggio a Poletto. Nel centro troviamo la candidatura di Dario Bernardi, attuale assessore ai lavori pubblici (si presenterà con quattro se non con cinque liste) che ha siglato un patto di comune unione con l’on. Luigi D’Agrò riuscendo a portare nelle sue file, fra l’altro, due pezzi da novanta della politica e dell’economia bassanese, vale a dire l’on. Gianni Zen ed il presidente dell’Unione del commercio, Luca Chenet. Ecco come i due hanno spiegato questa loro decisione.

Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Dice Chenet, che nel frattempo, ha rassegnato le dimissioni da presidente dei commercianti: “Facciamo una passo alla volta, sono bassanese doc, nato a 500 metri dal Ponte Vecchio (in via Pasubio, 35) e la passione per la città, in cui sono nato e vivo, fanno parte del mio Dna. L’aver prestato il servizio militare come Ufficiale degli Alpini, essere stato scout e far parte del gruppo donatori di sangue “Monte Grappa” hanno ulteriormente rafforzato questo Dna. Durante i quasi tre anni di presidenza, ho maturato una serie di esperienze che mi hanno permesso di manifestare pubblicamente quanto mi stia a cuore Bassano. Il 7 dicembre scorso inviai un comunicato nel quale spiegavo i motivi per cui una mia candidatura a sindaco non poteva prendere corpo. Dopo l’uscita sui media, molte persone mi hanno invitato a ripensarci, perché, mi dicevano, la città aveva bisogno di una scossa e, sempre secondo loro, io avrei potuto portare idee innovative per arrivare a quella svolta tanto attesa”. “Questi continui inviti a ripensare - continua - mi hanno fatto riflettere su come avrei potuto essere d’aiuto alla città in modo ancora più efficace. Le continue riflessioni mi hanno portato a guardare la città in modo diverso, con una spiccata proiezione al futuro, e cercando di capire come potevo essere d’aiuto e chi poteva aiutarmi in questa “nuova visione”. Ho iniziato a leggere con maggiore attenzione tutto quello che veniva scritto e reso pubblico sulla città, cercando di cogliere anche le più piccole sfumature, che potevano fare la differenza. A chi mi ha chiesto un colloquio ho dato la massima disponibilità, ricavando ancora più materiale di studio e riflessione. Volutamente, non mi sono, mai proposto perché non volevo sembrasse una ingerenza nei confronti di chi stava lavorando sui progetti per la città”. “Ebbene – aggiunge Chenet - fatte queste dovute considerazioni ho fatto una mia, e sottolineo mia, scelta di aiutare in modo concreto e operativo Dario Bernardi entrando nella sua lista Bassano Futura. Con Dario Bernardi, in questo periodo ho spesso lavorato assieme per il Comitato tappa e molto spesso ci siamo confrontati, arrivando quasi sempre a considerazioni che ci hanno fatto capire che le vision e le idee spesso combaciavano. Bassano, è una città meravigliosa e come tutte le cose belle deve essere mantenuta al top della efficienza su tutto. L’esperienza della presidenza, con 1700 associati, che fanno impresa mi ha permesso, di capire in modo preciso, quanto sia importante semplificare loro la vita per fare in modo che le imprese possano mantenere e far crescere i posti di lavoro. Qui non si tratta di fatturati, ma di posti di lavoro. La situazione e non è necessario sia io a descriverla, è molto grave: se le imprese e di conseguenza i posti di lavoro non vengono messi al primo posto, sarà difficile guardare al futuro. Dario Bernardi nel suo programma parla di “Capitale Sociale di Bassano” e propone delle “azioni” che nel corso del tempo aumenteranno il proprio valore, proprio come se dovessimo quotarle in borsa, le perfomance cittadine e soprattutto dell’amministrazione devono migliorare in modo sensibile. Sicuramente ci sarà chi cercherà di contrastare tutte queste “azioni”, per puro partitismo, ma la stagione dei partiti in ambito locale è conclusa, entriamo in una stagione in cui la politica ha la P maiuscola”. “Lasciare la presidenza dell’Associazione – conclude - vi assicuro che mi è costato molto, soprattutto in questo momento, ma ho sentito il bisogno di mettermi in gioco in modo concreto. Credo di aver dimostrato un senso pratico nella gestione delle cose, abbiamo bisogno di azioni rapide ed efficaci, messe in pratica dopo le dovute riflessioni, perché i tempi lunghi sono il peggior nemico con cui abbiamo a che fare. Un detto cinese dice che “le decisioni mettono fine al panico” credo che fatte le dovute analisi una volta presa la decisione la si debba perseguire con la massima determinazione. Sto per affrontare una salita molto importante, lunga e selettiva ma credo di aver i rapporti ”ciclisticamente parlando” giusti ed anche l’allenamento adatti ad affrontare la salita con il mio ritmo per arrivare in vetta. Non sarà semplice, ma la tenacia e le idee non mi mancano. Alea iacta est, il dado è tratto”.

Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ed ecco, invece, come spiega il suo appoggio alla lista di Dario Bernardi, il prof. Gianni Zen: “Quando penso alla politica, rimane per me sempre essenziale, come principio ispiratore, un motto di De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”.Ho deciso di candidarmi, in poche parole, proprio per la responsabilità, che sento come mia vocazione prioritaria, verso le “”prossime generazioni”. Dopo l’esperienza degli anni novanta, decisi, perché stanco del conservatorismo centralista e statalista, che poco confida nella centralità del “cittadino come arbitro”, di tornarmene a scuola. Meglio “servire” da vicino le nuove generazioni, mi son detto. A far maturare questa decisione è stata la scoperta del “principio di sussidiarietà”, principio ancora oggi assente nella nostra Costituzione. Non condivido più, quindi, una gestione dall’alto, cioè burocratico-centrica. La vera democrazia chiede la partecipazione dal basso, a partire dalla vita reale, dalla società civile, dagli enti locali. Questo è il vero senso della democrazia, dell’essere democratici. Non c'è solidarietà, scrivevo allora, senza sussidiarietà. Veri antidoti alle “male bestie della democrazia”, come si esprimevano Sturzo ed Einaudi negli anni Cinquanta: la partitocrazia, lo statalismo e lo sperpero del denaro pubblico. Parole profetiche, inascoltate, alla radice del fallimento della Prima come della Seconda Repubblica”. “Dopo essere stato lungamente e ufficialmente “corteggiato”, soprattutto dal centrodestra – aggiunge Zen - ho pensato a lungo se mettere a disposizione la mia esperienza in questo passaggio difficile della storia politica bassanese. Alla fine ho deciso di dare la mia disponibilità e di aderire all'“Appello” che Dario Bernardi ha lanciato sabato scorso alla città. Ciò che mi ha colpito, lo devo dire, è soprattutto un passaggio chiave della sua relazione, come riportato dalla stampa: “La prima opera pubblica da fare: la diminuzione del debito”. Io credo che l'onestà verso i propri cittadini sia giusto pretenderla a partire da questo aspetto centrale: non sperperare i soldi pubblici col facile indebitamento. Indebitarsi è cioè tradire le future generazioni. Un imbroglio che noi oggi paghiamo, visto il grande debito pubblico, per i tanti errori del passato, in particolare partire dalla morte di Moro (1978). Anche a Bassano questo “furto di futuro”, come lo chiamo, è avvenuto. Ad una verifica, ho visto la grave responsabilità del centrodestra bassanese, al governo della città dal 1999 al 2009. Il debito del comune di Bassano, lo ricordo, era nel 1999, se non erro, corrispondente a 18 milioni di euro, diventato nel 2009 di 58 milioni di euro. Una follia. Col sindaco Cimatti, nonostante tutte le opere fatte, è sceso a 44 milioni. Basterebbe solo questo per dire un “grazie” a Stefano Cimatti. Come può il centrodestra, mi sono chiesto, fare oggi una proposta di buona amministrazione, visti i gravi trascorsi? Sapendo che, al proprio interno, si trovano ancora oggi i partiti ed i politici responsabili di quel “furto di futuro”, gli stessi che si sono combattuti, tra di loro, negli ultimi 15 anni? L’avventura di Federica Finco, su questo aspetto, la vedo davvero complessa. È giusto farle i nostri migliori auguri, al di là del risultato”. “E qui sta il secondo punto da considerare – prosegue - chi si presenta alle elezioni corre, ovviamente, per vincere. Ma tutti sanno che, al di là della vittoria, l’importante è costruire una squadra coesa, non conflittuale, solidale, sganciata da interessi di parte. L'abbiamo visto tutti cosa è successo, ad esempio, negli ultimi 5 anni, con i continui scontri interni al Pd. La governabilità è dunque un grande valore. E qui viene fuori l'altro punto critico: la crisi della sinistra a Bassano. Sono state fatte le primarie, ma la sorpresa è stata che nessun assessore del Pd si è candidato. Alla fine, è stato scelto l’unico candidato non iscritto al Pd, cioè Riccardo Poletto, persona che conosco e stimo. Ed è stato scelto dal popolo del Pd sapendo che Poletto è stato un loro oppositore in consiglio comunale negli ultimi 5 anni. Anch'io avevo sperato, ad esempio, in Renzi. L'ho votato alle prime primarie, quelle contro Bersani. Ma ho visto che anche lui ha ceduto alle lusinghe del potere fine a se stesso. Avrei ritenuto giusto che diventasse premier solo a seguito di un voto popolare, come è in democrazia. Invece niente. La democrazia, in poche parole, solo come strumento. Non solo, in nome del cambiamento, accanto a buone scelte, sta seguendo ipotesi di riforma sbagliate: la revisione del Titolo V riprende la strada del centralismo ministeriale, un Senato di non-eletti (è giusto porre fine al bicameralismo perfetto, ma bastava dimezzare i parlamentari e diversificare i compiti delle due Camere), la finta abolizione delle province.... Un peccato, una delusione. E come, infine, non riconoscere, con dispiacere, che alcune buone istanze di Grillo nella realtà si sono trovate inserite in un quadro di proposte vuote, in un qualunquismo che non porta a nulla? Per non dire delle infinite guerre interne. Quale credibilità, con quali competenze? Credo che la città di Bassano abbia bisogno di una politica credibile, di persone affidabili, ragionevoli, concrete, libere dalle vecchie ideologie, amanti del bene comune, senza interessi di parte. Persone che già hanno dimostrato o stiano dimostrando, nel proprio lavoro, competenza e sensibilità. Ragionevolezza come metodo (ecco cosa significa essere “moderati”) e capacità di ascolto del bene comune, al di là dei mille interessi individuali o di gruppo. Dario Bernardi ha dato, in modo concreto, prova di questa politica credibile, non appariscente, non polemica. Nonostante le stesse polemiche strumentali che gli sono piovute addosso, nonostante i continui attacchi fine a se stessi. Mi viene qui in mente la questione delle piante, tanto per capirci. Una politica che si faccia gioco di squadra, sapendo dire dei sì e dei no, guardando a quel bene comune che i nostri padri ci hanno insegnato, per restituire il futuro e la speranza alla nostra città, ed in particolare ai nostri giovani”. “Mi è piaciuto, per chiudere, il riferimento al DEF (documento di economia e finanza n.d.r.) del 2019. Una bella idea. Per tutti questi motivi, ho deciso di uscire dal riserbo e di offrire la mia disponibilità a Dario Bernardi, nella sua lista “Bassano Futura”. Uno slancio nel futuro, per essere in grado, da subito, di fare le scelte più appropriate per il bene di tutti”.

Bassano (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Mentre tutti davano per scontata la candidatura a sindaco di Stefano Giunta, questi ha lanciato un suo pupillo, l’assessore uscente alla viabilità, Andrea Zonta, che sarà sostenuto da due liste “Bassano ConGiunta” e “Breda per Bassano” ( questa seconda porta il nome dell’assessore ai servizi sociali Lorenza Breda che ben ha operato in questi cinque anni a favore dei più deboli). Così presenta il progetto delle due civiche il candidato sindaco Andrea Zonta: “Cinque anni fa Stefano Giunta iniziava un percorso politico diverso dai canoni che regolano le dinamiche dei partiti, creando un contenitore civico che è cresciuto nel tempo e che tutt’oggi portiamo avanti assieme a persone diverse con liste aggiunte che appoggiano un percorso politico che va oltre i modi tradizionali di esercitare la politica a servizio della città. Portare al governo della città un gruppo di persone che vogliono fare politica con la “P” maiuscola, esterne a logiche di vecchia partitocrazia intrisa di spartizione del potere, di scelta dei candidati fatti in luoghi chiusi, di manovre nelle retrovie dove maggiorenti della politica o poteri forti cittadini, che proclamano il cambiamento che non c’è e che non potrà mai esserci con loro dietro le quinte, dettano le condizioni incuranti dei problemi e dei veri bisogni dei cittadini!”. “Il nostro sogno: creare un tessuto sociale dove le necessità di ognuno (famiglie - imprenditori - diversamente abili -giovani…) possano trovare condivisione per un’equità sociale di vita comune che nella solidarietà fonda lo stile di vita, nella condivisione delle proprie forze e possibilità crea un aiuto virtuoso ed una soluzione alle necessità di chi ha maggiormente bisogno. Attenzione alle nuove tentazioni che diventano piaga sociale: non ci sono solo sostanze (alcool, fumo, droghe ed infusi da sballo) che creano dipendenza e solitudine, ma anche il gioco d’azzardo e le sue derive patologiche, la cosiddetta ludopatia, creano il vuoto derivante dalla mancanza di rapporti personali, dalla ricerca di guadagni facili, da una morale sempre più individualista”.

“Altro sogno: governare Bassano usando il tempo come uno strumento e non come una poltrona da ambire e da spartire! Governare una città significa essere al servizio della città, e non il contrario, e deve essere un orgoglio oltre che un impegno civico e morale. Saremo presenti con forza nei tavoli decisionali che affrontano i temi importanti della nostra città: difesa del tribunale, difesa della caserma dei carabinieri, potenziamento tecnico e del ruolo del nostro ospedale nel territorio, proprietà della Caserma Monte Grappa, riapertura del Tempio Ossario, Superstrada Pedemontana Veneta, nuova Valsugana, ecc. Ma questi sono temi di carattere generale sui quali un buona amministrazione deve porre molta attenzione, ma che senza l’incisività di chi ci rappresenta, in Regione o al Parlamento, non può sortire soluzioni diverse da quelle che ci vengono proposte o calate dall’alto In senso generale saremo anche presenti, attenti e attivi in tutte le manifestazioni che riguardano le celebrazioni del centenario della Grande guerra. Ma per raggiungere tutti questi grandi obiettivi è con umiltà che comunichiamo quello che è possibile fare a Bassano e che faremo nei nostri primi cento giorni”.

“Cerchiamo di promettere un po' meno di quello che pensiamo di realizzare - conclude Zonta - perché le promesse vanno mantenute, e lo faremo perché i politici di vecchia guardia guardano alle prossime elezioni, mentre noi guardiamo ai giovani ed alle prossime generazioni che vivranno a Bassano. Per fare tutto ciò abbiamo scelto di osare, di gettare il nostro cuore oltre ogni ostacolo, ed oltre tutte le insidie che la campagna elettorale ci riserverà”. Oltre a questi candidati provenienti da partito o movimenti più noti, ve ne sono altri ancora già usciti allo scoperto o in attesa di farsi vedere. Già abbiamo avuto modo di parlare di Nives Stevan, l’ex assessore al sociale della Provincia di Vicenza, uscita dalla Lega sbattendo la porta, che battendo tutti sul tempo ha presentato la sua candidatura ed anche la lista e che è già da settimane in piena campagna elettorale. Il Movimento 5 stelle ha posto la parola fine al duello fra quello di Bassano e quello del Grappa: il primo che ha come referente Flavio Ferrazzi ed il secondo, Francesco Celotto. A spuntarla, ottenendo l’ok dalla direzione centrale, è stato il Movimento 5 stelle di Bassano che ha candidato come sindaco Annamaria Conte. Neanche in questa “famiglia” ci saranno baci ed abbracci, anzi si sono già affilati virtuali coltelli per boicottare questa scelta, mentre il Movimento del Grappa, che aveva già presentato il proprio candidato sindaco, Gianpietro Finzi, consigliere del Comitato di quartiere Angarano, ha fatto marcia indietro annullando la proposta presentazione di una propria lista.

In arrivo poi la lista “La Brenta-Insieme per l’Indipendenza”, lanciata da Michele Brunelli, che sostiene la candidatura di Bernardi e quella di un gruppo di soli giovani dal titolo: “B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento”. Ecco come si presentano, in attesa di conoscere candidato sindaco e i nomi della lista: “Da vent’anni vediamo la nostra Bassano del Grappa spegnersi giorno dopo giorno, sindaco dopo sindaco. Siete contenti che, ancor più in periodo di crisi, il Consiglio comunale troppo spesso sia rimasto bloccato a discutere temi di gran poco interesse per la collettività? Siete quindi soddisfatti di come vengono spesi i vostri soldi? In tutto ciò vi siete sentiti coinvolti in tali scelte che condizionano o condizioneranno il vostro quotidiano? La nostra lista è nata per un bisogno di risposte concrete a tali domande. Perché la proposta non passa per slogan e leaderismi, ma tramite contenuti e credibilità. Siamo una lista civica libera e senza etichette, fatta di giovani cresciuti coi valori della democrazia, della solidarietà e dell’impegno civile. Semplicemente siamo Bassanesi. B.d.G., oltre che identificativo della nostra città che amiamo, sta anche per “Better daring Generation”, perché in questo momento c’è bisogno di essere tutti una “Generazione che osa di più”. Siamo stanchi di vedere sempre le solite facce, o volti che si prestano a rinnovamenti di facciata, con programmi di tante belle parole, ma vuoti o che riciclano promesse non mantenute. Vogliamo invece affrontare i problemi della nostra città al di fuori delle logiche, delle pressioni e degli interessi delle lobby e della vecchia politica. Siamo ventenni e trentenni che hanno deciso d’impegnarsi in prima persona per cercare di cambiare le cose. Metteremo il nostro impegno, vogliamo uscire dalla crisi, spingiamo ad un cambiamento che passi attraverso partecipazione, condivisione e maggiore trasparenza nelle Istituzioni”. I giovani aggiungono poi un nutrito pacchetto di cose da fare e da cambiare. Per finire, ma solo fino ad ora, ecco pronta anche la lista di Bruno Bernardi, fratello dell’assessore Dario Bernardi, nonché consigliere comunale di “Cittadini per Bassano”, che appoggerà Poletto. Insomma, fino ad ora, le liste che dovrebbero presentarsi alle elezioni amministrative di maggio dovrebbero essere quasi 17 o 18 a sostegno di, sempre fino ad adesso, di sette candidati. Nel 2009 i candidati alle amministrative per il Comune di Bassano erano sette ed undici le liste in lizza. Il bello è che andare ad amministrare un Comune oggigiorno, con i chiari di luna che ci sono, con i dirigenti che la legge ha responsabilizzato al posto degli amministratori, con tutte le problematiche connesse ad una burocrazia sempre più soffocante, bisogna essere degli eroi, ancor più se non si conosce per nulla la macchina amministrativa. E di aspiranti eroi, a quanto pare, ce ne sono davvero in abbondanza in questa tornata, con buona pace per gli elettori che, di fronte a questa moltitudine di liste, faranno tanta fatica a raccapezzarsi. A spuntarla, programmi a parte, saranno quelli che riusciranno a condurre una più convincente campagna elettorale.

 

nr. 15 anno XIX del 19 aprile 2014

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