NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La bomba e la città con il fiato sospeso

Giovedì prossimo 25 aprile è il giorno fissato per il disinnesco della bomba da 1800 chili ritrovata dalle ruspe nella nuova base americana a non più di 100 metri dai nuovi edifici militari - Largo stop alle attività nella parte nord da Laghetto al Villaggio del Sole

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La bomba e la città con il fiato sospeso

(g. ar.)- Con il fiato sospeso, a dir poco. Quando la prospettiva possibile parla di un intero quartiere che può essere ancora oggi distrutto da quella bomba inglese appena tornata alla luce, ma costruita apposta per creare effetti spaventosi tutto attorno al punto colpito dopo il lancio dall'aereo, ovvio che i timori siano più che giustificati e ancora più normale che la gente si preoccupi, anche a rischio di esagerare. Anche se in questo caso non sembra proprio che sia possibile minimizzare i possibili danni di una esplosione. E sono i tecnici veri a dirlo, quelli che venerdì prossimo si infileranno nella fortificazione bunker costruita all'interno dell'ex aeroporto per svolgere il loro micidiale lavoro che si concentra tutto su un obiettivo: svitare la spoletta dalla bomba e renderla quindi inoffensiva, non più in grado di esplodere. Il 25 aprile è il giorno della bomba: la città torna a vivere ore di forte tensione a causa del reperto bellico scoperto nell'area del vecchio Dal Molin, un centinaio di metri dal più vicino degli edifici della nuova base americana. Come già accaduto per l'altra bomba, quella scoperta anni fa durante lavori di scavo al cimitero maggiore, anche questa volta ci sarà una chiusura massiccia però nella parte nord della città, tra il San Bortolo, il Villaggio del Sole, Laghetto, e La bomba e la città con il fiato sospeso (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)comuni vicini come Costabissara e Caldogno, si sfila una specie di lunga trincea ideale al di là della quale la gente non potrà rimanere e dovrà sgomberare. Uno degli aspetti più complicati e laboriosi di questa operazione è costituita appunto dal fatto che una sostanziosa porzione della città dovrà essere sgomberata, ma non solo: ci vorrà anche un controllo specifico che la gente se ne sia andata perchè rimanere in casa è proibito e non c'è da discutere. Una volta dato il segnale che si può cominciare, saranno gli artificieri ad entrare in azione per quello che è il vero nocciolo del problema, cioè il disinnesco. Ad operazione conclusa la bomba sarà caricata su un camion militare e portata dagli stessi in un'area appositamente attrezzata per eliminare definitivamente l'esplosivo contenuto dalla bomba. Rispetto al rinvenimento in cimitero che pure causò uno sgombero anche più massiccio di cittadini, circa 60mila, fu calcolato allora, la differenza in questo caso risiede nel potenziale dell'ordigno, pesante circa 1800 chili e perciò oggetto di tutte le cautele da parte di artificieri e parti coinvolte per collaborare all'operazione. Ma non è solo questione di peso dell'esplosivo, ma al contrario di particolare qualità della miscela impiegata: in questo caso infatti siamo di fronte ad una bomba costruita per distruggere interi quartieri e questo in virtù di un meccanismo di scoppio particolare che gli scienziati inglesi avevano studiato e calcolato nei minimi particolari: l'esplosione provocava infatti un danno a raggera per molte centinaia di metri, ma non solo, perchè aggiungeva a tutto questo anche un risucchio verso il centro, un ritorno dello spostamento d'aria dell'esplosione così violento da produrre danni tremendi a tutte le costruzioni presenti nell'area e quindi sensibili particolarmente a questo effetti combinati. C'è infine anche un terzo effetto prevedibile in caso di scoppio, anche questo studiato appositamente, e si tratta delle onde sismiche provocate a terra dall'esplosione, onde che irradiandosi a raggiera hanno il potere di aggiungersi alla pressione degli altri, quelli del suolo/aria. A IN PIAZZA ne abbiamo parlato con MARIA CRISTINA FRANCO sindaco di Costabissara, DIEGO GALIAZZO del Dipartimento Sicurezza Comune di Vicenza, FEDERICO POLITI primario del SUEM del San Bortolo, DARIO ROTONDI assessore alla Sicurezza Vicenza, ROBERTO TOFFOLETTO responsabile dell'Unità Protezione Civile sezione ANA di Vicenza, SALVATORE TOSCANO del 2. Reggimento Genio Guastatori di Trento, RICCARDO ZATTRA assessore alla Sicurezza di Caldogno.


La bomba e la città con il fiato sospeso (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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