NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Magnum contact sheets

Gallerie d’Italia –Palazzo Leoni Montanari
Orario: a martedì a domenica 10-18
Chiude l’11 maggio 2014

di Maria Lucia Ferraguti

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Magnum contact sheets

Magnum contact sheets (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Un foglio di provini è un po’ come il taccuino di uno psicoanalista. Quasi un sismografo che registra il momento. Tutto rimane scritto, tutto ciò che ci ha sorpreso, quel che abbiamo catturato in volo, quel che ci siamo persi, quel che è scomparso o un evento che si sviluppa fino a divenire un’immagine che è puro giubilo”. Un anticipo di Henri Cartier-Bresson per la mostra Magnum contact sheets che unisce fogli di provini a scatti di fotografi Magnum dal talento speciale su un percorso di quasi un secolo di storia della fotografia mondiale raccontata in famose inquadrature. Così, l’esposizione divisa in sette sezioni, sviluppa una documentazione antropologica in continuo evoluzione in rapporto all’immagine fotografica. Per gli anni 1930-1949 un biglietto da terza classe acquistato ad Avila da Cartier-Bresson diventa un lasciapassare particolare di quel “taccuino di uno psicanalista…” in un viaggio tra Spagna e Marocco. Il volto di una donna che allatta tra la folla di contadini in un comizio assorbe l’attenzione di Chim (David Seymour). La inquadra tra la folla colpita dai raggi del sole che accentuano l’intensità di uno sguardo di speranza alimentata dalla forza della parola di un’invisibile oratore sulla quale si identifica Per Herbert List un cane dalmata ed un paio di gambe maschili appaiono gli elementi fondamentali per uno scatto definito “ elegante” quanto “subliminalmente erotico”. Altri scatti esemplari sullo scenario di fondo della seconda guerra mondiale conducono a George Rodger e Robert Capa. Vicende di forze armate in movimento, nel Nord Africa, entrano nelle immagini della rivista Life, scattate da Rodger nel 1941, mentre il 6 giugno del 1944, il D Day, Capa fissa per circa un’ora e mezza, per gli uffici di Londra di Life, lo sbarco in Normandia delle truppe alleate ad Omaha.

Nella sezione dedicata agli anni 1950-1959 la foto di Werner Bischof conquista con l’immagine invernale di preti shinto nel giardino del santuario Meiji a Tokyo. Dirà: “Ora ho la foto del Giappone”; per Marc Riboud la notorietà arriva dall’immagine di un imbianchino sulla Tour Eiffel; “stanno sparando Budapest” è la chiamata per le riprese reali di Erich Lessing nell’ottobre del 1956 in Ungheria; un lama per le strade di Broadway diventa il soggetto insolito delle foto di Inge Morath. Non chiede commenti il dito puntato di Richard Nixon sul petto di Nikita Kruscev di Elliott Erwitt nel 1959, che trasforma lo scatto in documento storico. L’incontro tra la folla sul lungomare con Fidel Castro all’Avana a Cuba, nel 1959, appartiene a Burt Glinn; l’arrivo del Dalai Lama in India, in seguito all’occupazione del Tibet da parte dei cinesi, rinnova il richiamo alla pace dello spirito nell'immagine di una donna: Marilyn Silverstone.

Nel passare alla sezione dal 1970-1979 la preghiera, cardine della forza di madre Teresa, alimenta l’autenticità del richiamo evangelico calato nel presente nelle immagini di Raghu Rai del 1970, a Calcutta. Il ritratto è il tema preferito da Susan Meiselas per le ragazze di piccoli circhi. Riprese nascoste offrono una piena testimonianza di un’insolita vita. L’espressività del contatto fisico, la gestualità degli abbracci esprime l’intenso moto dell’emozione al momento del rientro degli ostaggi nelle foto dal titolo il ritorno da Entebbe Tel Aviv, Israele (1976) di Micha Bar-Am. Di Hiroji Kubota è lo scatto della Roccia d’Oro contro il cielo azzurro, in Birmania, dal richiamo estetico, che per dei monaci in processione diventa la meta per la preghiera.

Magnum contact sheets (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)È il flash ad infrarossi che rende le immagini di Alex Webb sbiadite e vaporose mentre s’accordano luci ed ombre fino all’esito di un’atmosfera straniante. “Un foglio di provini può essere impietoso…”scrive Abbas, che fissa negli scatti la presa dell’ambasciata americana a Teheran, nel 1979, da parte di alcuni “studenti”.

Seguono gli anni 1980-1989 dove Richard Kalvar coglie con un’istantanea il dialogo tra un padre ed un figlio francesi a Roma, in Piazza del Pantheon e così, con questi scatti, conferma ancora una volta la qualità del suo stile; una foto di Peter Marlow che diventa emblema di Margaret Thatcher, Primo ministro donna inglese, all’inizio del suo governo. Davvero “irripetibile” lo scatto di Steve McCurry su un gruppo di donne in abiti colorati avvolte da una tempesta di sabbia nel deserto fra India e Pakistan. Ian Berry con Funerale durante l’apartheid –Transvaal Sudafrica 1985 fissa “come fossero diventati politicizzati questi tristi funerali”. Per tre anni Martin Parr scatta foto su rappresentanti di un’Inghilterra scalcinata che vinono impressione ella vacanza nella località simbolicamente definita balneare di Wirral.Ha fatto il giro del mondo la serie di foto sul campo di addestramento per donne Basij (la militanza paramilitare dei combattenti volontari) di Jean Gaumy pubblicate sul Time; L’armonia del gesto delle mani, la capacità di far vivere ed interpretare l’abito, la femminilità della modella Marpessa diventa richiamo, emozione nelle foto del siciliano Ferninandio Scianna. La lontananza degli scatti non toglie alle immagini dei carri armati in Piazza Tiananmen Pechino, Cina, Giugno 1989 di Stuard Franklin di percepire il realistico senso dell’imminente repressione.

Entra negli anni 1990-1999 la foto che pose le basi della carriera di Larry Towell vincitore del premio World Press Photo of the Year. La motivazione si basa sulle immagini di bambini con delle pistole giocattolo puntate, a Gaza: “non è solo la sintesi fotogiornalistica dell'anno, ma rappresenta un problema, situazione o evento di grande importanza giornalistica, e fa questo in un modo che dimostra un eccezionale livello di percezione visiva e creatività".[Eli Ree riflette sulle immagini scattate in Tanzania su i profughi provenienti dal Ruanda, per giungere alla conclusione, osservando i fogli di provini, di come sia difficile la prima volta cogliere il tutto. Una foto celebre per Martine Franck è lo scatto fissato sulla gioia provocata dal piccione appoggiato sulla testa del maestro Lhagyel mentre educa, nel monastero di Shechen a Bodnath, in Nepal, uno dei bambini Tulku, identificati come reincarnazione di lama importanti. Ritratti forti di Chien-Chi Chang per i malati mentali ricoverati nel santuario prigione a Taiwan legati con catene in coppia: gli scatti fissano le dinamiche tra compagni e con il loro supervisore. Il tema principe delle immagini di Bruce Gilde: “sigarette, fumo e malavitosi”; in Giappone nelle foto entra con la luce della sigaretta la concezione gerarchica della società giapponese all’interno del gruppo. I momenti di una bellissima luce inaspettata e la scoperta di una collana diventano per Alessandra Sanguinetti soggetti “da fermare”.

Per la sezione dedicata agli anni 2000-2012 gli sguardi di 44 clandestini haitiani diretti verso gli Stati Uniti su un battello che imbarca acqua diventano voce narrante delle foto di Christopher Anderson, che annota: “Le immagini devono comunicare qualche cosa dell’esperienza che vivo e non semplicemente riportare un’informazione”. Sabine giocosa, ripresa nelle foto di Jacob Aue Sobol su un letto formato da due sottili materassi in gommapiuma: ecco le immagini di un interno, simili ad un diario fissato tra il soffiare del vento, nella Groenlandia orientale. Appartiene all’anno 2000 la foto scattata da Jonas Bendiksen nel territorio dell’Altaij. Un razzo russo Soyuz per la conquista spaziale disperde nell’atmosfera i resti del secondo stadio simili nello spazio ad una pioggia di fiocchi bianchi. I contadini locali pensano al riutilizzo del metallo. Thomas Dworzak, scatta foto sulla seconda guerra in Cecenia, dove nel 1999, quattromila ceceni sono in ritirata. Sono foto dei bombardamenti, e foto difficili con il rifiuto degli uomini di documentare la disfatta. Fotografare diventa lo scopo per due anni sottola superficie delle onde a Bondi Beach, a Capodanno, a Sidney con la spiaggia e la gente in vacanza fino a raggiungere l'immagine che completa il libro dal titolo The seven Wave, il vero scopo di Trend Pake. Una guerra vicina al confine italiano ed un funerale di un contadino serbo ucciso per vendetta commentano negli scatti di Paolo Pellegrin la storia recente in Kosovo. Foto notturne di David Alan Harvey attirato da ballerini d’origine africana, dalla pelle dipinta d’argento per il Carnevale nelle strade a Bahia, Brasile. L’incarico è per il National Geographic. Thomas Hoepker l’11 settembre scatta sul crollo delle Torri gemelle di New York: un’immagine che fissa con la polvere e il fumo la trasformazione attuale della storia on solo d’America. L’intendo di condividere l’esperienza comune religiosa è il soggetto delle immagini di Cristina Garcia Rodero, in Saut d’Eau ad Haiti. “L’immagine giusta” per Alec Soth appartiene allo scatto su una madre ed una figlia in una casa bordello a Danverport negli Usa. Il ritratto, è stato diffuso in tutto il mondo, con il titolo di Sleeping by the Mississipi. Donovan Wylie con il Carcere di Maze nell’Irlanda del Nord realizza uno dei suo primissimi lavori su un luogo famoso noto come The Troubles. Per Mark Power la foto perfetta è l’immagine di un cane nello scatto realizzato a Varsavia, mentre per Mikhael Subotzky tre anni conducono alla possibilità della fotografia di fissare il delicato equilibrio di una famiglia; per Jim Goldberg, con le immagini di Proof intende dimostrare di voler “documentare fotograficamente l’esistenza di chiunque sia vivo”.

Le opere sono accompagnate da articoli, libri e riviste vintage e in copia originale che fecero da supporto per la prima pubblicazione delle immagini.

 

Nelle foto, a partire dall'alto:

1) Francesco Zuccarelli (Pitigliano, Grosseto, 1702 - Firenze, 1788). Veduta ideale di Vicenza con celebrazione allegorica di Andrea Palladio, 1746-1752 ca, olio su tela, 154 x 239 cm. Collezione Intesa Sanpaolo - Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza

2) Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza - Scorcio della facciata

3) Discesa agli Inferi. Novgorod, seconda metà del XIII secolo, tempera su tavola, 66 x 47,2 cm. Collezione Intesa Sanpaolo. Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza

4) Michele Marieschi (Venezia, 1710 - 1744). Veduta del Canal Grande con le Rive del Vin e del Carbon, 1730-1735 ca, olio su tela, 55,5 x 83 cm. Collezione Intesa Sanpaolo - Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza

 

 

Magnum contact sheets (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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