Ivelisse Jiménez, artista portoricana, vince il premio Arte Laguna nel 2013 ed a Vicenza, presenta una decina di opere realizzate appositamente per questa mostra. Si tratta di installazioni a parete realizzate con materiali plastici colorati e pittura, in una costante sovrapposizione di elementi. Jiménez conduce da anni una rigorosa ricerca, sintetizzata nel titolo della mostra: PERCEZIONE. Con il termine percezione siamo soliti indicare quel processo della nostra psiche che opera una sintesi dei dati sensoriali per dare forma a un significato. In questa esposizione i materiali, le geometrie, il gesto e la teatralità formano una superficie che unisce l’elemento fisico e quello mentale evocando elementi trasformabili e deformabili. Banali materiali industriali a cui eravamo indifferenti risultano così seducenti alla nostra percezione. “Uso la pittura come punto di partenza per realizzare opere che esprimono i concetti di simultaneità e contraddizione. Attraverso gli oggetti, le immagini e i materiali che compongono le mie opere mi interrogo sulla gerarchia della compresenza.
Il lavoro è costituito da una struttura creata da diversi elementi in parte coperti da un velo di acetato o plastica. Questa sorta di schermo è attraente e protettiva nello stesso tempo e impedisce allo spettatore di vedere frontalmente ciò che sta dietro. Il pannello di acetato crea un annebbiamento che unifica tutti gli elementi sottostanti che riusciamo comunque a vedere nella loro singolarità irriducibile e coesistente. La percezione dell’immagine risulta essere relativa e diversa a seconda della posizione del nostro sguardo. L’opera ci obbliga a ricercare più punti di vista. Le immagini d’insieme slittano costantemente dall’integrazione alla disintegrazione. Questo continuo mutamento fa riferimento alle decisioni continue che deve prendere il nostro corpo con la nostra mente per definire ciò che è presente.
Il mio interesse sta proprio nella coesistenza delle strutture, come succede nel linguaggio.
Questo atto di sincronizzazione è in fondo una metafora sulla inconsistenza dell’equilibrio tra i fattori che determinano la produzione di un significato". Ivelisse Jiménez.
Mostra a cura di: Maria Yvonne Pugliese.