NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La Parola luogo d’incontro tra Dio e l’uomo

X edizione Festival Biblico
AxA Associazione Artisti Arte
Biblioteca Civica Bertoliana - P.zzo Cordellina
Orario: 10-18, chiuso lunedì
Chiude il 13 giugno

di Maria Lucia Ferraguti

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La Parola luogo d’incontro tra Dio e l’uomo

La Parola luogo d’incontro tra Dio e l’uomo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Sentinella, a che punto è la notte?” La sentinella risponde: ”Vien la mattina, poi anche la notte. Se volete interrogate, interrogate pure, ritornate, venite ” Isaia (21, 11-12). Sul dialogo notturno Antonio Teruzzi accoglie due soli cromatismi del nero e dell’oro nella pittura. Teruzzi conosce il confine nell’attualità tra i due cromatismi quando in opere rievoca equilibri tra il salmo ed immagini; nell’intensità del nero profondo satura superfici annientate dal baluginare di un filo d’oro d’antico splendore. La sua indagine sul nero conosce la profondità del segno per sviluppare la sagome della figura umana e così conduce all’arrivo di moltiplicarsi di forme introflesse in segni minimi nella superficie del dipinto, avvolte dall’oscurità, segrete ed afferrabili sull’onda del nostro desiderio di dar loro il solo attimo della leggibilità. Accentua la sovrapposizione di sagome, dall’incerto contorno, moltiplicate all’infinito. Le circonda della bava di un pennello intinto su un lontano richiamo al bianco per enunciare, sul bruno intensissimo, d’essere memorie di vite. Presenze nella solitudine, senza grido; alonate per un richiamo ad antiche e fuggevoli esperienze; esistono simili ad eventi visivi corrose, sul filo del discrimine tra l’essere e lo svanire. Un anelito verso l‘immortalità, attraverso l’effige della forma che conduce a precedenti esistenze. Moduli che nel moltiplicarsi e nel sovrapporsi occupano l’intero spazio della superficie comunicando nell’essenzialità della struttura. Appaiono simili a emissioni di onde, altri segni e si scopre come il loro percorso trovi l’avvio sulla figura centrale del Cristo crocifisso per poi, pari ad un racconto infinito, entro il tessuto della materia, da immagine a segno e da segno a traccia e da traccia a onda espansa di memoria figurativa.

Nella materia d’oro antico, che riporta a Bisanzio ed al sacro entrano immagini d’uomo. Risaltano intense nei segni che scorrono, in tracciati dai fuggevoli tratti, toccati dall’eco di emozioni vissute. Rivivono in sintonia con il fulgore antico della preziosa materia, nel silenzio, un afflato spirituale.

Teruzzi è pittore, scultore ed incisore. Espone dal 1970 in luoghi d’interesse architettonico ed in ambienti e in chiese sconsacrate. Ha sviluppato in seguito un’intensa attività pittorica, raffinata nei cromatismi, fra contrasti di luci e presenze di segni.

Mostra a cura di Gino Prandina



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