NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 
Home | Rubriche | Mostre 

Nicola Samorì

La pittura è cosa mortale
Interrati palladiani di Palazzo Chiericati
Orario: da martedì alla domenica 9-17
Chiude il 22 giugno

di Maria Lucia Ferraguti

facebookStampa la pagina invia la pagina

Nicola Samorì

Nicola Samorì (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Le cinquecentesche otto stanze degli interrati palladiani di palazzo Chiericati fungono da cornice ideale per l’arte contemporanea. La personale dal titolo “La pittura è cosa mortale” dell’artista Nicola Samorì entra in sintonia con l’atmosfera storicizzata poiché le figure, sottratte da fonti iconografiche di maestri del seicento e del settecento si dibattono tra il passato e il presente in dipinti monumentali e quadri di piccole dimensioni, oli su rame, lino e legno. Scrive Alberto Zanchetta nelle schede del catalogo: “Samorì dichiara una prossimità e una promiscuità che si ciba-senza fine, senza tregua, senza requie-di memorie e di immagini, di demoni e di analogie che permettono allo spettatore di scrutare fin nel profondo i tegumenti di ogni tabula picta”. Samorì si concentra sull’antico e s’ispira alla storia dell’arte, con un intervento attivo che agisce sulla ripresa dell’immagine pittorica di Il ritorno del Figliol prodigo di Pompeo Batoni [Kunsthistorisches Museum, Vienna], e dipinti tutti ispirati al passato. Sceglie iconografie risvegliandole per l’attualità: agisce con manualità, e sottrae parte della pittura lasciando intravedere in Sant’Agata di Francesco Guarino, zone disidratate, esiti di ustioni su rame che interpretano il martirio. In l’Abbietto venerabile Samorì spiega come la storia dell’arte ci ha consegnato due exempla “Da una parte una pelle impressa quasi per ustione, che lascia intendere un sub derma (la Sindone); dall’altra una pelle castigata dalla divinità, quella di Marsia. Una liscia e l’altra ruvida, come i secoli di tegumenti che immettono al lavoro d’oggi”. Nell’iconografia del San Paolo Eremita di Mattia Preti [Art Gallery of Ontario, Toronto] esercita violenza sull’immagine: neutralizza alcune figure e sostituisce la manna che scende dal cielo con la colatura sul dipinto di un prodotto da sverniciatore. Samorì rianima l’epoca passata, con materie forti che esercitano pressione e decomposizione: non è la messa a morte dell’immagine, -come si spiega- quanto piuttosto un ridare la capacità di un risveglio, fissato in un nuovo stato.

L’intensità del tema acquista un diverso respiro e si avverte come l’intervento di Samorì non annienti la bellezza della pittura, coincida con la storia dell’immagine, stimoli ed attiri la sensibilità dello spettatore.

 Samorì nato a Forlì nel 1977 si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti a Bologna. Attualmente, dopo le numerose esposizioni a livello nazionale ed internazionale ha in programma mostre personali e collettive allo Schauwerk di Sindelfingen, al MAC di Lissone, alla Kunsthalle di Kiel e al TRAFO Museum di Szczecin.

Con questa prima mostra di un artista a livello internazionale si inaugura a palazzo Chiericati la nuova stagione espositiva dedicata ai linguaggi contemporanei

La mostra è patrocinata da Comune e Provincia di Vicenza, sostenuta dalla Fondazione Vignato per l’Arte in collaborazione con AmC- Collezione Coppola e Galleria Mazzoli di Modena. 

Nicola Samorì (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar