S’intrecciano tra loro i linguaggi artistici di Nicola Carrino e Arcangelo Sassolino fondendosi per entrare in sintonia con la specificità dell’ architettura palladiana di Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo. Con scadenza biennale ritorna l’appuntamento dell’invito di Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti ad artisti contemporanei di realizzare opere inedite per lo spazio coinvolgente della villa, capolavoro giovanile dell’architetto Andrea Palladio. Il progetto giunto alla sesta edizione di Arte Contemporanea a Villa Pisani, è stato avviato nel 2007 da Bedeschi e Bonetti, attuali proprietari della Villa, ed è coordinato da Luca Massimo Barbero e curato da Francesca Pola e realizzato dall’Associazione Villa Pisani Contemporary Art in collaborazione con A arte Invernizzi. Le opere sono pensate per il luogo e gli spazi di una villa palladiana dalla dimensione privata; ora intesa come spazio espositivo, fulcro di memoria attiva e creativa ed incentivo per esperienze dirette..
Nicola Carrino ha scelto di misurarsi con l’esterno della villa, ideando per il giardino la scultura Ricostruttivo Palladio: opera in quattro grandi parallelepipedi modulo, ispirati a I quattro libri dell’architettura di Andrea Palladio e disposti in configurazione percorribile e abitabile. In continuità con il percorso creativo di Carrino, che dagli anni Sessanta si confronta con la dimensione architettonica intesa nella sua commisura umanistica, l’intervento a Villa Pisani traduce per il suo linguaggio un momento di particolare pregnanza della relazione tra contesto naturale esterno, modularità attiva dell’intervento plastico e identità storica dell’edificio palladiano. Così l’artista stesso descrive questo legame esplicito: “Accordandosi la mia idea di costruttività trasformativa della scultura come forma (Costruttivi, Trasformabili, Decostruttivi, Ricostruttivi), fondata sul concetto di sviluppo organico modulare di crescita e formazione, come in natura, nei principi proporzionali dell’architettura in genere e particolarmente in quella di Andrea Palladio, riferita ai presupposti dell’architettura greco-romana e rinascimentale, nel rapporto di misura dell’uomo con lo spazio di vivibilità”. Nei locali delle cantine della Villa, Carrino proporrà inoltre trasformazioni possibili del Costruttivo 1/69 in 32 moduli scalari, disposti in sequenza variabile lungo l’infilata della varie stanze successive, in parallelo a una presentazione di materiali documentari progettuali ed audiovisivi.
Arcangelo Sassolino ha invece adottato come base di riflessione del suo progetto per Villa Pisani la particolare identità attiva e propositiva della committenza che connota la serie degli interventi artistici realizzati in questi anni per tale luogo: un’identità che si intende rinnovare in chiave attiva e contemporanea, ma in continuità con la grande tradizione italiana del mecenatismo rinascimentale e barocco. La sua opera, pensata per il salone centrale della villa, prevede la realizzazione dei due ritratti dei committenti, Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, secondo una particolare tecnica ideativa ed esecutiva: le immagini fotografiche dei loro volti sono catturate a distanza ravvicinata, vengono stampate su grandi lamiere di alluminio, che secondo un particolare procedimento di trasformazione meccanica sono compresse e deformate: se ne rompe e frammenta così la prospettiva frontale, dando vita a una sorta di cubofuturismo postmoderno. I due ritratti saranno esposti nel salone centrale, uno di fronte all’altro, secondo una collocazione che invita il visitatore a ruotare attorno a ciascuno di essi. Il video che ne descrive le fasi esecutive è presentato nei sotterranei, a sottolineare l’iter processuale di realizzazione come parte inscindibile del loro significato: esplicitando le tensioni energetiche e formali sottese alla loro creazione, in continuità con la caratteristica poetica di Sassolino, fondata proprio sul manifestarsi tangibile delle energie latenti nei materiali e nelle loro relazioni reciproche. Nei locali delle cantine della Villa, sarà inoltre esposta una sua nuova “macchina”, con reazioni improvvise a tempi casuali, che in altro modo ancora esprime questa sorta di vitalità intrinseca e connaturata delle materie.
La mostra intende accogliere il visitatore come vero e proprio ospite in una casa, nella quale le opere di Carrino e di Sassolino si integrano con la Villa, così come i lavori nati negli anni precedenti dal dialogo stabilito con questi spazi da altri otto artisti internazionali, quali Nelio Sonego e Michel Verjux (2007), Igino Legnaghi e François Morellet (2008), Alan Charlton e Riccardo De Marchi (2009), David Tremlett e Bruno Querci (2010), Arthur Duff e Niele Toroni (2012). Alcune delle opere esposte sono ad oggi ancora parte della Villa e del parco, concepite per essa e inserite armoniosamente nell’intero complesso, e facendo così di Villa Pisani un luogo attivo e vitale della storia all’incontro con la contemporaneità.
Agli interventi di Carrino e di Sassolino sono dedicati due cataloghi monografici che contengono l’introduzione di Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, i testi critici di Luca Massimo Barbero e di Francesca Pola, apparati bio-bibliografici degli artisti e le immagini delle opere realizzate a Villa Pisani.
Arte Contemporanea a Villa Pisani :Progetto coordinato da Luca Massimo Barbero
Mostra a cura di Francesca Pola.