Il profilo del volto, reso dalla vivace pennellata nel dipinto di Renzo Pagliarusco, attraverso la vitalità cromatica aderisce alla fluidità del pensiero di Silvio Ceccato (Montecchio Maggiore, 1914- 1997). “Nessuna gioia è più grande del sentire la propria mente che si espande” dice il primo cibernetico italiano, autore del libro L' ingegneria della felicita'. La sua riflessione intellettuale, anticipatrice dei tempi è racchiusa nella mostra realizzata a Montecchio Maggiore, in occasione del centenario della sua nascita  dal titolo “Il luna park della mente”.

Per essere meglio compreso al giorno d’oggi, il termine cibernetico dovrebbe essere sostituito dal termine “cognitivo”, che riflette l’analisi di Ceccato, il quale indirizzava la sua indagine su quello che accadeva nella vita di tutti i giorni. Anticipatore e divulgatore insolito, conduceva la sua riflessione sul continente virtuale della mente. Pino Parisi, artista e didatta della creatività contribuisce all’esposizione con disegni originali degli studi sulle attività attraverso cui costruiamo e riconosciamo le figure degli oggetti più comuni, realizzati nei primi anni ’60 a Rimini e nello studio del pittore Lucio Fontana; mentre 10 robottini interattivi realizzati con materiali poveri, mostrano la possibilità di imparare qualcosa d’importante sui meccanismi della mente umana senza necessariamente ricorrere alla più sofisticata elettronica.

La nipote Riccarda Silicani concentra gli interessi dello zio nel Centro Studi Silvio Ceccato e il Pof. Giancarlo Lopez ha programmato una serie di eventi a Montecchio Maggiore finalizzati a richiamare l’attenzione sulle fini intuizioni di Ceccato sulle potenzialità umane di modificare il pessimismo in positività attraverso la scienza e la tecnica. I prossimi incontri:23 luglio, 14 settembre nel giardino di Villa Ceccato.