NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Bassano, capitale della Grande Guerra

È stata avanzata la richiesta che la città del Grappa diventi il fulcro delle iniziative nell’anniversario dello storico conflitto. Tante le celebrazioni in programma e la soddisfazione per l’Amministrazione di “posserere” finalmente un pezzetto di Monte Grappa

di Gianni Celi

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Centenario della Grande guerra

Che cosa fu per Bassano il terribile periodo bellico fra il 1915 ed il 1918? Un dramma vero da aggiungere a quello di tante altre città, paesi o contrade che vennero a trovarsi nelle immediate retrovie del fronte. Diamo soltanto alcune cifre per capire come e quanto la città del Grappa pagò, per trovarsi nell’ambita posizione di primo importante centro della pianura vicentina, per gli austroungarici che per troppi mesi ebbero modo di agognarla, ammirandola dalle cime più prossime del Massiccio del Grappa. I cannoni che sparavano da lassù, specie quelli posizionati sulla linea dei Colli Alti, vomitarono quasi tremila bombe dalla rotta di Caporetto fino al novembre del 1918. A questo numero vanno aggiunti gli oltre cinquecento proiettili sganciati dagli aerei. A pagare le conseguenze di questi attacchi furono 214 case, parte delle quali rase al suolo ed altre danneggiate in modo irreparabile. Si parlò allora di danni per un importo di circa tre milioni di lire, uno sproposito per quei tempi.

Ricordiamo poi la fuga della gente invitata a lasciare le case per paura dell’invasione. Su una popolazione di poco più di diciassettemila persone, i profughi della città di Bassano, nell’ottobre dl 1918, erano 9012.

Alla soglia dei cent’anni da quell’immane conflitto che due colpi di pistola sparati a Sarajevo dall’irredentista serbo Gavrilo Princip il 28 giugno del 1914, coinvolsero in una terribile guerra le nazioni degli Imperi Centrali e dei loro alleati (Germania, Impero Austro-Ungarico, Impero Ottomano, Bulgaria) e quelle della Triplice Intesa e dei loro alleati (Gran Bretagna, Francia, Russia, Belgio, Italia, Stati Uniti d'America, Serbia, Romania, Giappone, Canada, Australia, Sudafrica, Cina) si vuole rinverdire il ricordo di tanta sofferenza. Ecco il perché della nascita, nel 2007, del “Comitato per le celebrazioni storiche nel nome del Grappa 1918-2018”, presieduto dall’imprenditore orafo, Nino Balestra.

Le sue finalità sono quelle di “commemorare e ricordare gli eventi bellici della Grande Guerra che hanno interessato l’Italia ed in particolare il territorio bassanese e le località ad esso vicine, attraverso l’organizzazione di incontri, seminari divulgativi e manifestazioni, studiando nel contempo gli eventi celebrativi, anche in accordo con altre realtà, del Centenario che sarà nel 2018”.

L’atto costitutivo spiega che del Comitato “possono far parte tutti i cittadini italiani e stranieri che ne facciano richiesta scritta, che siano accettati dal Consiglio direttivo e che dichiarino di voler partecipare alla vita associativa” e che il finanziamento del Comitato avviene da erogazioni liberali derivanti da lasciti o donazioni, contributi volontari degli associati o di terzi, erogazioni deliberate dallo Stato, Regione Veneto, Province, Comune di Bassano, altri Comuni, da Entri pubblici e/o privati, sponsorizzazioni e pubblicità, raccolte pubbliche di fondi ed altre attività occasionali”.

Anche la Regione Veneto, insieme alla Direzione regionale del Ministero per i Beni e le Attività culturali e a tutte le Province del Veneto, ha costituito un Comitato per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra.

“Si tratta di un organismo – spiega la Regione - che ha come obiettivo la valorizzazione dello straordinario patrimonio delle testimonianze materiali e immateriali del primo conflitto mondiale, tanto capillarmente presenti nel nostro territorio e di programmare adeguatamente il percorso d’avvicinamento alle prossime ricorrenze, in una prospettiva che congiunga la componente storico culturale a quella del turismo d’esperienza”.

Tornando a Bassano, anche la precedente Amministrazione ha voluto portare avanti il progetto del Comitato per il centenario proiettandolo verso il 2018, spiegando che si tratta di “un Comitato autonomo, pur sempre diretta emanazione dell’Amministrazione cittadina, che ha organizzato importanti eventi e che sta lavorando, nella sede laboratorio-archivio messa a disposizione dalla Città di Bassano, anche ad un’opera importante di catalogazione ed archiviazione di migliaia di documenti ed immagini relative al periodo Grande Guerra 1914-1918 e anni successivi fino al 1940”.

Di rilievo anche l’iniziativa del coinvolgimento delle scuole del Bassanese che, con l’appoggio dell’Amministrazione Provinciale di Vicenza e Città di Bassano, ha assegnato degli incentivi in denaro a sette classi di diversi Istituti. Sono giunti al Comitato oltre trenta elaborati, con una partecipazione veramente sentita.

Queste attività di cultura e di memoria, hanno ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana ed anche una inaspettata Targa di apprezzamento del Presidente Giorgio Napolitano. Molte altre iniziative sono in essere, dipanandosi gradatamente sino alle Celebrazioni del Centenario, mentre Comuni, Province e Regione Veneto stanno considerando con estremo interesse queste attività, coinvolgendo sempre di più il “Comitato per le celebrazioni storiche nel nome del Grappa 1918-2018” quale punto di riferimento concreto del settore.

E dopo l’Amministrazione Bizzotto e l’Amministrazione Cimatti, anche quella guidata, da pochi mesi, da Poletto, intende portare avanti questo progetto. Il neosindaco, infatti, durante l’incontro del 16 maggio scorso al Caffè dei libri di Vicolo Gamba, alla presenza di Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha consegnato un documento con il quale ha proposto che la città abbia un ruolo significativo di coordinamento per le celebrazioni del centenario ‘15-‘18 e venga iscritta tra le principali città del Paese nei percorsi della memoria che si realizzeranno. Lotti ha garantito il suo impegno sottoscrivendo il documento.

Centenario della Grande guerra (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ed ecco il testo di quel documento: “L’anno prossimo si celebreranno i cent’anni dell’inizio, per l’Italia, della prima guerra mondiale, cent’anni nel corso dei quali Bassano e il suo comprensorio sono cresciuti con una memoria che ha lasciato segni importanti nel territorio. Il Tempio Ossario, il monumento al Generale Giardino, il monumento ai Ragazzi del ’99, il Ponte degli Alpini sono solo alcuni dei luoghi simbolo che la nostra città porta nel cuore, ma la cui memoria ha bisogno di essere rinnovata. Il prossimo anno sarà il tempo in cui ricorre l’immane tragedia mondiale, entro la quale il nostro territorio ha forse dato il contributo più grande nel resistere tenacemente all’esercito austro-ungarico”.

“Per queste ragioni, caro Sottosegretario – continua la nota del sindaco Poletto - l’intreccio delle storie delle nostre città con la Storia non può e non deve rimanere in secondo piano. I segni della guerra combattuta e della guerra ricordata permettono alla storia di uscire dai libri e di essere conosciuta nei luoghi. Non è possibile lasciare il Tempio Ossario, meta di molti visitatori, che accoglie le spoglie di 5.000 persone, chiuso ancora per chissà quanto tempo, non è possibile lasciare i Forti presenti in vallata invasi dalla vegetazione e in stato di semi abbandono, non è possibile dimenticarsi dei Ragazzi del ’99 e del monumento che li ricorda nel parco omonimo, a loro dedicato in città, così bisognoso di cure”.

“La geografia pone la nostra città nel cuore del territorio che va dal Pasubio, all’Ortigara, al Grappa e dal Brenta al Piave e ne fa il centro del principale teatro degli avvenimenti bellici di quegli anni – conclude il documento per il sottosegretario Lotti - Per queste ragioni proponiamo che Bassano, nel pieno rispetto e in sinergia col Comitato già esistente, abbia un ruolo significativo di coordinamento per le celebrazioni del centenario ‘15-‘18 e venga iscritta tra le principali città del paese nei percorsi della memoria che si realizzeranno. Noi ci impegniamo a fare la nostra parte, i progetti da avviare sono molti: partiremo da una Fondazione in grado di attrarre finanziamenti e di organizzare celebrazioni ed eventi culturali. Ci sarà la necessità di poter accedere a fondi nazionali ed europei, dedicati alla sistemazione dei monumenti, dei siti e dei percorsi, allo sviluppo di itinerari didattici per le scolaresche e per i molti turisti che affluiranno su tutta la fascia pedemontana per rendere omaggio alla storia”.

A proposito del ruolo significativo che Bassano dovrebbe avere in occasione del Centenario, l’assessore regionale Elena Donazzan, sta portando avanti con determinazione la proposta di scegliere Bassano come “Capitale delle celebrazioni della Grande Guerra”. Questa proposta trova d’accordo anche la nuova Amministrazione, come la trova d’accordo nella necessità di riaprire il Tempio Ossario.

Centenario della Grande guerra (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Su questo luogo della memoria sta lavorando sodo l’assessore Donazzan la quale ha costituito un Comitato dal titolo emblematico “Riapriamo il Tempio Ossario” divenendone la presidente. “Da oltre due anni e mezzo circa – spiega – questo luogo storico è chiuso in attesa di un intervento supplementare di restauro, necessario per renderlo agibile. L’obiettivo principale del Comitato è quello di costituire una Fondazione che, in modo permanente e non sulla scorta delle emergenze, si prenda cura di questo importante monumento nazionale, simbolo della nostra storia e delle nostre radici, che il tredici maggio ha compiuto ottant’anni. Fu infatti il tredici maggio 1934 che vide, in una Bassano delle grandi occasioni, alla presenza di una folla oceanica e delle massime autorità governative, civili e militari, l’inaugurazione del Tempio alla memoria dei Caduti, tutti noti, della Prima Guerra mondiale”.

“L’approssimarsi delle commemorazioni per il Centenario – afferma Elena Donazzan – non può trovare il Tempio Ossario nelle condizioni di incertezza in cui versa oggi”.

Intanto, nell’attesa di definire il programma delle celebrazioni, la città di Bassano, che sul Monte Grappa non possedeva un centimetro di terra è venuta in possesso di una sia pur piccola porzione di monte (un centinaio di metri) offerta dalla famiglia Eger, di Mussolente, da lungo tempo impegnata nella commercializzazione di tessuti. Il pezzo di terreno si trova nella Val delle foglie, ad un passo dal tornante numero tredici della strada Cadorna ben noto con il nome di “curva della morte”. L’appellativo dato dai soldati della Grande guerra a questo tornante era derivato dal fatto che su questo punto si accanivano i colpi di cannone degli austroungarici con l’intento di creare problemi all’approvvigionamento delle truppe italiane posizionate sulla cima. I tanti crateri tuttora visibili stanno a dimostrare quanto questo tratto di monte sia stato martoriato.

Anche le scuole saranno coinvolte in questo turbinio di commemorazioni. L’Istituto comprensivo 3 di Bassano, infatti propone alcune iniziative che coinvolgano le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le secondarie di primo grado con un concorso artistico-letterario dal titolo “Le lacrime del Grappa… in ricordo della Grande Guerra”. Il concorso si articola in tre sezioni ripartite per età dei partecipanti: un elaborato di carattere letterario (racconto o poesia);
un’ opera di tipo figurativo (disegni, fumetti, fotografia) ed un’opera multimediale (video, ppt).

Centenario della Grande guerra (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Tutto questo vale per la somma di cerimonie che animeranno il Massiccio nei prossimi anni, ma chi vive il Grappa lamenta un disinteresse per questa montagna che non viene più amata come nei decenni passati. Il Grappa è meta prediletta dai veri appassionati della natura, ma mancano strutture tali da incentivarne l’”uso” a scopi diversi. Morta e sepolta la vecchia stagione degli impianti sciistici (dei quattro impianti realizzati negli anni sessanta, nessuno è rimasto in piedi), potrebbe essere appetibile quella della mountain bike, ma non esistono percorsi tabellati ad uso degli appassionati. Non parliamo poi delle strutture della Grande Guerra, molte delle quali attendono da decenni un recupero serio. Se non fosse per l’Associazione Musei all’aperto sul Monte Grappa i cui volontari hanno riadattato importanti tratti di trincee, postazioni d’artiglieria, camminamenti e cisterne, ci sarebbe ben poco da andare a scoprire sul Massiccio. Fra i progetti per il centenario, quattro anni fa, si parlava della realizzazione di una funivia che, partendo da Crespano, arrivasse sulla cima, seguendo l’itinerario di una teleferica della Grande guerra. Di quest’opera, che avrebbe potuto trasportare circa 400 mila persone all’anno, non s’è più sentito parlare. Non si sa nulla nemmeno dell’ex base Nato a ridosso del Sacrario che si ipotizzava potesse diventare un museo della Grande guerra, oppure un ostello per favorire la presenza dei giovani alla scoperta dei luoghi ove tanti ragazzi di un tempo trovarono la morte. Non si sa nulla della Galleria Vittorio Emanuele che si sperava fosse aperta nella sua lunghezza originaria.

L’augurio di quanti vivono sul Massiccio o vivono il Massiccio per amore dei suoi luoghi è che le molteplici iniziative che caratterizzeranno il lungo periodo di commemorazione della guerra, servano a rilanciare la presenza turistica sul Grappa ed una maggiore attenzione alla sua sia pur residua popolazione.

Servirà a qualcosa questo Centenario per una montagna considerata “sacra”, ma troppo dimenticata in questi ultimi decenni? Sarà il tempo a dirci se i Comitati, attualmente attivi, riusciranno a far rinascere quell’amore per un Grappa, baluardo della Patria negli ultimi due anni di guerra e testimone eterno di tanti sacrifici e di tanto giovane sangue.

 

nr. 28 anno XIX del 19 luglio 2014 

Centenario della Grande guerra (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)



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