Andrea Marchesini dipinge grandi superfici percorse da tratti a spatola ed a pennello, brillanti per l’intensità dei rossi, la vivacità dei verdi, i gialli solari degli anni trascorsi ed ora il veloce tratto del nero e l’apparire luminoso del bianco. Sviluppano libere forme, che evolvono nello spazio verso i margini della superficie nell’intesa con il colore, sul richiamo di un persistente ritorno verso la pittura e su di sé. Sono gli esiti più recenti dei dipinti ora esposti nello spazio intenso per l’atmosfera della chiesa nel complesso monumentale di San Silvestro. La pittura automatica risalta nei tratti ispessiti: entrano, accanto alle polveri, dei frammenti di vetro, che uniti alla materia, rinforzano la vitalità dell’opera. Marchesini ripercorre in pittura le conoscenze artistiche dei grandi maestri e le unisce ad un’esperienza che si è arricchita per il saper valorizzare le capacità percettive, sviluppate ed ampliate nel percorso creativo. Accorda la pittura all’evoluzione di un pensiero filosofico, che vede la ricerca dell’equilibrio e dell’armonia attuata per l’assimilare tecniche meditative associate all’espressione creativa: l’autenticità del gesto, l’emozione del colore, l’ideale della creatività, la vivacità interiore, il sentimento dello spirito affermano nella pittura personale di Marchesini, il primato del dipingere nella sua esistenza.
Durante il finissage della mostra, il 14 settembre, alle ore 18 saranno eseguite delle danze meditative, presentate dalla scuola Taran Devak, sotto la guida del maestro Valerio Zadra
Mostra a cura di Gino Prandina.