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Interventi

Abolire l’esame di Stato

di Mario Giulianati
20 settembre 2014

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Interventi

Abolire l'esame di Stato

 

Leggo, seppur rapidamente, il volumetto (136 pagine) on line, redatto dal Ministero dalla Istruzione e titolato “La buona scuola”- Interessante ma, mi sembra più un trattato di psicologia mediatica che la individuazione di una filosofia della scuola futura. Certamente di cambiamenti ve ne sono, e non pochi e anche importanti, ma alcuni nodi chiave non mi pare siano stati affrontati e nemmeno proposti come elementi di futura, prossima possibilmente, discussione. Ad esempio sulla autonomia della singola scuola si fanno ragionamenti astratti. L’autonomia è basata,ad esempio, se si vuole che sia veramente tale, sulla possibilità che un complesso scolastico possa eleggere il proprio preside, per un periodo x di anni, che questi sia messo nelle condizioni di esprimere un programma e di poter avere i mezzi per realizzarlo, GIANNINI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)compresa la possibilità di ricercare, e quindi assumere, i docenti che ritiene più adatti. Che gli sia consentito di dialogare costruttivamente con le realtà territoriali e che possa dimensionare orari e scelte didattiche secondo le necessità del territorio al quale appartiene. Naturalmente con l’approvazione sia dell’organismo centrale che della assemblea dei docenti. Un secondo punto che non appare toccato, ma che a me sembra assolutamente necessario per riformare la scuola, è quella di restituirla alla didattica, relegando la pur necessaria burocrazia, in secondo piano. Oggi la burocrazia impera nel mondo della scuola. Un terzo elemento non presente in questo testo ma trattato a parte dal Ministro Giannini, quindi in una maniera un pochino anomala, è quello relativo all’esame di stato, ovverossia la così detta maturità. L’impianto della maturità attualmente presente, pur con i suggerimenti che la Ministro Giannini sta proponendo, è in contrasto con la realtà del momento e appare, per tempi e formula, del tutto superato. Vero che la Ministro esprime una sua opinione in relazione alla possibilità, futura, che vi sia una commissione per l’esame di maturità, esclusivamente composta da insegnanti interni ma nulla di questo è stato fino ad oggi messo nero su bianco. Lodevole il fatto che abbia esternato questa sia opinione ma è, per ora, solo una opinione, autorevole ma nulla di più. Basti dire che i test di ingresso all’università si svolgono prima dell’esame di maturità, la qual cosa pone lo studente in qualche difficoltà e lo fa su tutti e due i binari: quello del test e quello dell’esame. O affronta la preparazione ai test, e trascura la preparazione dell’esame di stato, o avviene il contrario. Da anni si discute attorno alla formula relativa alla composizione della commissione d’esame. Oggi è mista tra docenti interni ed esterni e con una presidenza esterna. Oltre che essere un costo è anche una formula che genera non poche volte, situazioni di disagio sia tra le scuole in generale, sia tra i docenti in particolare, visto che le commissioni si formano in un ambito provinciale- Ci si pone la domanda se non sia meglio predisporrete uno scrutinio, interno, molto preciso, effettuato circa 45 giorni prima della fine dell’anno scolastico, dando quindi modo agli studenti aventi qualche limitata difficoltà di poter correggere eventualmente l’imperfezione della loro preparazione e successivamente, rifare lo scrutinio esclusivamente per questi soggetti mettendo a fuoco proprio queste particolarità e decidere, con la commissione interna, la promozione o il non superamento dell’anno scolastico. Se si ritiene che la commissione di valutazione degli alunni debba essere comunque presieduta da un “notaio” questa funzione potrebbe benissimo essere svolta dalla dirigenza interna oppure da un ispettore inviato dalla dirigenza dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Anche questa scelta andrebbe sulla linea della autonomia scolastica ma ritengo che un autentico passo in avanti sulla strada delle modernizzazione del sistema scolastico passi per l’abolizione dell’esame di stato affidando, come accennato sopra la competenza di decidere se uno studente è “maturo” oppure no, al suo corpo insegnanti. 

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