NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La pittura di Bepi Modolo-una vita dedicata all’arte

Museo Diocesano “Pietro G. Nonis” - Piazza Duomo
Orario: da martedì a domenica 10-13 e 14-18. Lunedì chiuso
Fino all’11 gennaio 2015
Inaugurazione della mostra sabato 18 ottobre alle ore 17

di Maria Lucia Ferraguti

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La pittura di Bepi Modolo-una vita dedicata all’ar

La pittura di Bepi Modolo-una vita dedicata all’ar (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il centenario della nascita di Bepi Modolo lo celebra la mostra, allestita al Museo Diocesano, che ha raccolto opere selezionate, dipinti, disegni e gli splendidi bozzetti che conducono agli affreschi, alle vetrate e mosaici intrasportabili, aprendo allo spazio delle chiese ed alla loro architettura non solo del territorio Veneto. Il titolo La pittura di Bepi Modolo -Una vita dedicata all’arte- colloca l’artista trevigiano di Santa Maria del Piave (1913-Vicenza 1987) all’interno della vicenda artistica del secolo scorso e le opere riverberano reciprocamente la luce del suo lavoro, fino a comporre l’opera unica della sua esistenza. Lo si può cogliere nella continuità della sua storia: accanto al valore estetico le circa sessanta opere selezionate rivelano una reale spiritualità ed i temi della storia sacra ne sono, quasi in totale, l’argomento. L’affondo della vocazione artistica è già presente a diciassette anni, con l’Autoritratto che lo vede premiato da un viaggio a Roma, poi nella bottega dello scultore Granzotto, successivamente fra Claudio dell’Ordine dei Frati Minori. Più tardi, sempre negli anni della formazione unisce ai maestri ideali della grande tradizione veneziana, Tiziano, Veronese e Tintoretto gli artisti veneti di Ca’ Pesaro da Gino Rossi a Pio Semeghini con Garbari e Arturo Martini, per arrivare a Vicenza (1935) nel percorso stilistico in evoluzione all’insegnamento di Ubaldo Oppi e di Pierangelo Stefani. Da Oppi ricava l’inclinazione ad una pittura <> così adatta a forme essenziali e linearmente precise; quindi risente delle influenze della visione luministica degli impressionisti francesi e poi delle scomposizioni cubiste (Maugeri). Con queste basi creative la poetica di Modolo, sensibile al valore dell’umanità, interpreta la storia sacra secondo il tracciato della tradizione iconografica, in opere sempre in stretta relazione ad un’attenta committenza ecclesiastica. Così tra le asciutte Crocifissioni dalle Madonne impietrite dal dolore risponde l’agitata Crocifissione di Lanzè del 1948 e nello sviluppo delle Via Crucis della Caserma Gotti di Vittorio Veneto, entra il volto del Nazzareno, che per luce unisce la verità di Cristo alla realtà umana. Come inoltre nell’impegnativa Via Crucis di Falzè (m. 3x2,50), Modolo interpreta anche negli splendidi bozzetti l’inclinazione alla testimonianza: c’è lo sviluppo religioso delle immagini e lo scorrere dei drammi nella storia del Novecento.

L’artista si rivela, del resto, nella folgorante espressione “…l’Arte fu sì tutta la mia vita, ma la fede e la mia famiglia furono l‘unica ragione per poterla percorrere…” Modolo trasferisce la fede nell’ energia dei giovani San Michele Arcangelo, del 1952 e del 1954, che atterrano satana, due dipinti per la Gendarmeria Pontificia, Città del Vaticano e la scopre in ogni aspetto della quotidianità. Si rivela inoltre nei ritratti della moglie dall’espressione assorta, di alcuni amici come nei paesaggi e negli oggetti dello studio. Tra i ritratti più belli entra l’opera dedicata a Monsignor Giovanni Antonio Farina, del 1986, ad un anno della scomparsa, dipinto dove Modolo spiega gli ideali umani e quelli dello spirito attraverso una mutata e calda pennellata. Scrive nel 1965 Gino Barioli, direttore del Museo Civico di Vicenza, rivolto a Modolo:

”… non è comune che (essendo ormai quasi tutta l’arte diventata - laica - e perciò sganciata da quei

rapporti religiosi ed umani che sarebbero pur necessari ad un decente convivere) si abbiano a trovare

persone come Lei disposte ad intavolare in pittura discorsi piani, semplici e chiari e nel contempo

ricchi di antica sapienza e carichi di moderna poesia”. (1965).

La pittura di Bepi Modolo- una vita dedicata all’arte. A cura di Maria Lucia Ferraguti, Gino Prandina e Associazione Culturale Bepi Modolo

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