NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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“Non sempre vince Golia”

Diario di una donna malata di cancro, tra sensazioni, paure, pianti e speranze

di Gianni Celi

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“Non sempre vince Golia”

“Cancro! Una parola terribile che quasi sempre abbiniamo alla morte. Ma io non voglio morire”: ecco il pensiero disperato di una donna nel momento in cui interroga un medico dopo l’esito degli esami. “Ho un tumore?” chiede quasi sospirando. “Fredda, secca, senza appello mi è arrivata la risposta:”Sì, è un tumore””.

Parte da qui il diario di una bassanese, trasferitasi anni addietro in Toscana, che racconta pagine e pagine di sensazioni, di paure, di pianti, di speranze, dei delusioni vissute giorno dopo giorno, dal momento del terribile annuncio, al ricovero, all’intervento chirurgico al colon, alle cure chemioterapiche, alle conseguenze di queste cure.

“Non sempre vince Golia” (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Non sempre vince Golia”, titola il libro di Lucia Benetti presentato alla libreria “La Bassanese” nel corso degli “Incontri senza censura”, proposti da Marco Bernardi, titolare del negozio e che godono del patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto.

Incontriamo la signora Benetti per meglio capire che cosa l’abbia spinta a cimentarsi in una scelta cronistica così precisa e puntuale.

“Nel 2009 – ci racconta – andavo soggetta a coliche continue. Pensavo si trattasse di una ciste follicolare, ma gli esami mi hanno dato la dura risposta: si trattava di un carcinoma al colon. M’è crollato il mondo addosso e da quel momento, ho preso in mano carta e penna ed ho cominciato a scrivere per buttar fuori le mie paure”.

 Comincia l’odissea dei medici, dal dott. Roberto Bigazzi (“una persona molto umana con la quale sfogo il mio pianto”), al dott. Maurizio Viti che la opera (“un medico rassicurante”). Il dott. Francesco Di Costanzo legge la bozza del suo scritto e la invita a pubblicarlo, ma il ricordo va a tanti altri medici che lei ha avuto modo di incontrare dalla scoperta del male ad oggi.

“Non sempre vince Golia” (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Il cancro – dice la scrittrice – ti regala la solitudine perché se dico a qualcuno che ho un tumore, mi trovo isolata”. Lei, fortunatamente, sente vicina tutta la sua famiglia, dal marito Carlo ai figli Riccardo e Giovanni. È per loro che, a volte, viene travolta dalla tristezza. Ecco come racconta un momento di scoramento mentre si trova sul letto dell’ospedale dopo l’operazione: “Piango. Il dolore, non quello fisico, no, il dolore della mia anima è tremendo. I pensieri che invadono la mia mente sono terribili. Mi lascio andare. Nel trambusto nessuno si accorge di me. Piango, piango ed ancora piango. Penso al dolore che sto dando ai miei. Penso a Carlo, ai ragazzi, a tutta la famiglia. Papà aiutami. Tirami fuori. Sei sempre stato il mio eroe. Mi mancano le tue mani forti. Aiutami!”.

Piange però solo con i medici, mai a casa. “Ho sempre cercato di non far mai pesare il male alla famiglia – assicura – Guai però se non l’avessi avuta accanto. Non sono mai stata disperata perché mi sono resa conto che è inutile farsi delle domande. Bisogna avere il coraggio di farle a chi ti può dare una risposta”.

Scorrono i giorni scanditi da sensazioni nuove, dal conforto di tante amiche, dalla fiducia nei medici. Arriva il momento della chemio. Ecco il giudizio della prima settimana: “La domenica l’ho trascorsa a vomitare,a star male, a sentirmi debole, ad avere dolori ovunque, a mandare indietro nausee, a chiudere gli occhi per voler sparire, a sentire il mio povero corpo tremare, le mie mani dolere, la testa scoppiare, il freddo invadermi, lo stomaco bruciare e gli occhi piangere. Sono stata male per giorni. La nausea non dà tregua ed in più s’è aggiunto un mal di stomaco tremendo”.

Il male regredisce ed il libro (“mi auguro sia d’aiuto a quante e a quanti hanno percorso o stanno percorrendo il mio stesso calvario”) chiude con un velo di speranza: “Ancora un po’ ed arriverò al traguardo della mia prima salita: raggiungerò la meta dei famosi cinque anni di aspettativa di vita. Affermazione terribile. Ricordo la prima volta in cui mi sono sentita rivolgere questa frase. L’avevo assorbita senza nessuna reazione. Avevo annuito come se non fosse stata rivolta a me. Poi piano piano, a casa, durante le lunghe ore in cui il letto era diventato la mia cuccia, avevo cominciato ad elaborare. Ed è stata paura, speranza, angoscia, consapevolezza, conquista, fragilità, guardando, però, sempre avanti senza mai perdere la fiducia”.

Ma, a proposito di tumori, qual è la situazione nei 28 Comuni dell’Azienda sanitaria n. 3 Bassano-Asiago? Lo abbiamo chiesto al dott. Luigi Endrizzi, direttore della struttura complessa di oncologia dell’ospedale San Bassiano.

“Non sempre vince Golia” (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Sono circa 670 i nuovi casi di patologie tumorali che vengono segnalati, ogni anno, nel territorio di competenza dell’Asl 3 – ci spiega - Di questi i più numerosi sono i carcinomi al polmone ed alla mammella (ottanta e ottanta), seguono quelli del colon e dell’intestino (una sessantina), i linfomi (una trentina), quelli del pancreas e della prostata (trenta e trenta) e, a seguire, quelli che interessano i vari organi del corpo umano a cominciare dai melanomi della pelle. Ricordo che sono tutte le parti del corpo ad essere interessate da carcinomi, nessuna esclusa”.

“Si può dire – conclude il dott. Endrizzi - che non si sono registrati, nel 2013, né aumenti, ma nemmeno diminuzioni in questo ambito della sanità locale. Sono comunque sempre cifre che preoccupano e che toccano i diversi strati della società bassanese”.

Polmone, specie nei maschi e mammella, nelle donne: ecco i due tipi di tumore che vengono registrati con maggior frequenza anche nel Bassanese. A proposito di tumore al seno, proprio per approfondire questa tematica e per offrire il maggior numero di informazioni possibili alla popolazione femminile del territorio, l’Associazione Oncologica San Bassiano (una Onlus che forma dei volontari disposti ad entrare nelle famiglie, o nelle camere dell’Hospice di Casa Gerosa, dei malati di tumore del comprensorio bisognosi di aiuto e di conforti perché soli e in difficoltà) ha organizzato per venerdì 24 ottobre un incontro all’auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola, messo a disposizione gratuitamente dal sindaco Aldo Maroso. Titolo della serata, che avrà inizio alle 20,30 e che è ad ingresso libero, aperta a tutti, è il seguente: “Tumore al seno: una corretta informazione può salvare la vita”.

Relatori della serata, oltre al dirigente medico, referente dell’Unità senologica dell’Asl 3, dott. Vittorio Gobbi, saranno Roberto Deganello (“Esami strumentali nella definizione diagnostica: il ruolo del radiologo”); il dott. Enrico Di Marzio (“L’approccio chirurgico: caratteristiche e implicazioni”); il dott. Genesio Leo (“Il ruolo dell’anatomopatologo nella definizione della patologia mammaria”); la dottoressa Silvia Stragliotto (“Il cancro al seno e terapia farmacologica: dalla diagnosi alle prospettive future”); i fisioterapisti Zanin e Bortignon (“La riabilitazione come momento imprescindibile del processo di cura”) e per finire il dott. Paolo Bellingeri, palliativista esperto in alimentazione (“La prevenzione nel cucchiaio: l’alimentazione come risorsa”).

È un’occasione importante per conoscere a fondo questo argomento confrontandosi con professionisti dell’èquipe di senologia dell’ospedale cittadino e di altri medici, sempre dell’Azienda sanitaria bassanese, che seguono il percorso della patologia tumorale della mammella.

 

nr. 36 anno XIX del 18 ottobre 2014



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