NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Il cuore della solidarietà bassanese

Dopo sei anni di lavori è tornato a splendere un pezzo di centro storico, fra via Museo e vicolo Da Ponte, lì “vive” la nuova “Cittadella del sociale”

di Gianni Celi

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Cittadella del sociale

Chissà cosa direbbero oggidì i fratelli sacerdoti, don Giorgio e don Santo Pirani, fondatori, nel lontano 1751, con mamma Daciana, di un “conservatorio di fanciulle” e don Marco Cremona che, nel 1824, aprì l’orfanotrofio maschile se potessero visitare la “Cittadella del sociale” fra Via Museo e Vicolo Da Ponte appena inaugurata. Certo sarebbero orgogliosi di quel seme sparso in epoche lontane, ma che, in questi momenti di particolare difficoltà economica per il Paese, Bassanese compreso, diventa quanto mai prezioso.

Cittadella del sociale (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Per sei anni, di quello spazio che copre un’area piuttosto ampia proprio nel cuore della città, nessuno aveva saputo più nulla. S’era ormai persa la memoria dell’istituto delle “orfanelle” che i più anziani ricordavano dedite a delicati lavori di cucito e di merletti. In quell’angolo nascosto del centro storico, lavoravano incessantemente le ruspe ed i muratori per rianimare in chiave moderna un luogo poco conosciuto.

Dal 2005 i due istituti Pirani e Cremona si sono fusi in una Fondazione che porta i nomi di quei sacerdoti che secoli orsono diedero vita ad un’interessante esperienza di solidarietà sociale. I tempi sono cambiati, ovviamente, per cui le finalità non sono più quelle di un tempo, ma rimane intatto l’obiettivo dell’aiuto a quei minori che si trovino ad attraversare, per le ragioni più diverse, momenti di difficoltà, vuoi di controverso rapporto genitoriale, vuoi fisica, vuoi mentale, vuoi di povertà tout court.

Il vecchio “Pirani” è stato trasformato, grazie ad un intervento urbanistico intelligente, ed è diventato un vero e proprio gioiello da visitare e da ammirare nel cui interno pulsa il cuore solidaristico della città.

Vediamo come e con quali finalità è stato rimesso a nuovo lo storico complesso. Partiamo dalla parte centrale che copre una superficie di ben 1465 metri quadrati per un volume di 5015 metri cubi. Qui troveranno posto i gruppi famiglia che approderanno nella nuova sede, loro riservata, da quella usata attualmente lungo Via Museo.

Una sala conferenze occupa il pianterreno e, sempre qui, si trovano i locali che ricordano, con alcuni reperti, i lavori che venivano svolti dalle orfanelle di una volta e fanno anche rivivere la storia dell’istituzione.

Lo spazio riservato ai minori si trova invece al primo piano e qui sorgono le camere ed i servivi per gruppi famiglia per otto femmine ed altrettanti maschi. Accanto si apre il soggiorno con annessa la cucina.

La vecchia cantina non contiene bottiglie o derrate da conservare, ma una sala polivalente tutta da gustare.

C’è poi la parte che insiste su Vicolo Da Ponte, verso est che viene riservata alle attività di carattere sociale, arricchita da due appartamenti e da un laboratorio. Un cenno a parte merita quindi l’autorimessa ricavata sotto il cortile che si estende su due piani per 4750 metriquadri di ampiezza. Qui troveranno posto qualcosa come 111 auto oltre a quattro box chiusi. Il parcheggio potrà essere utilizzato soltanto in abbonamento o mensile, o trimestrale o annuale.
Invidiabile è infine lo slargo fra gli edifici di 3250 metri quadrati. L’intenzione della dirigenza della Fondazione Pirani Cremona è di mettere a disposizione quell’ampio piazzale per la città, per iniziative di richiamo solidaristico, insomma sarà uno spazio da condividere con i bassanesi nel miglior modo possibile.

Cittadella del sociale (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Forse la gente guarda ancora al Pirani come all’orfanotrofio che accoglieva le orfanelle – ha spiegato la presidente della Fondazione Maria Paola Gallo nella presentazione dell’avvenuta ristrutturazione – ma noi vogliamo che i bassanesi conoscano a fondo la nuova realtà del nostro operato”.

Vediamo allora quali e quante sono le attività che vengono svolte dalla Fondazione a favore dei minori, specie di quelli che si trovano ad attraversare momenti difficili della loro esistenza:

Nido Montessori - La Fondazione Pirani-Cremona ospita un nido montessoriano che vanta una pluriennale esperienza. Oggi l'offerta sul territorio è ampia, ma il nido della Fondazione Pirani-Cremona ha delle peculiarità che meritano di essere tenute in considerazione. Il metodo Montessori, noto e diffuso in tutto il mondo, considerato a tutt'oggi uno dei migliori metodi educativi, mette al centro il bambino, nel pieno rispetto della sua libertà. Nido e scuola materna operano in continuità, garantendo la possibilità di proseguire il percorso in un ambiente e con uno stile divenuti familiari. Nella stessa struttura ha sede anche la scuola primaria pubblica. Gli spazi rivelano grande rispetto per i bisogni dei bambini, l'atmosfera è calda e accogliente.

Materna Montessori - La scuola materna montessoriana "don Cremona" si chiama anche "Casa dei bambini", come volle proprio Maria Montessori, per manifestare il progetto di uno spazio a completa misura dei suoi piccoli fruitori. Oltre all'applicazione del metodo Montessori, che la caratterizza, l'offerta formativa della scuola prevede anche: l'inglese, la psicomotricità, i laboratori di animazione della lettura, l'informatica. A disposizione dei bambini vi è poi un grande parco giochi esterno. La cucina è interna.

Doposcuola Arabam - Lo spazio "doposcuola" della Fondazione Pirani - Cremona è un servizio certo, sicuro e flessibile, che si può frequentare stabilmente o saltuariamente. Personale qualificato supporta piccoli gruppi nello svolgimento dei compiti per casa. Bambini e ragazzi potranno poi avvalersi delle opportunità offerte dalla Biblioteca pubblica Arabam, con la sua ingente dotazione libraria, dall’annesso laboratorio multimediale con decine di CD rom di storie interattive ed enciclopedie, dagli ampi giardini in cui trascorrere momenti sereni di gioco e di relax. Le iscrizioni sono aperte tutto l’anno, fino ad esaurimento dei posti. La Fondazione coordina il Tavolo per la preadolescenza e aderisce inoltre al Tavolo dei doposcuola promosso dal Comune.

Estate Arabam - La Fondazione Pirani-Cremona, con una secolare esperienza in materia di educazione, organizza servizi estivi indirizzati a bambini e ragazzi fin dalla scuola dell'infanzia. Rispettando il diritto dei più piccoli a vivere un periodo estivo divertente, ricco di proposte e di iniziative, nonché l'esigenza dei genitori di trovare un posto sicuro, in cui i tempi di cura dei bambini siano rispondenti alle necessità familiari, i servizi estivi della Fondazione offrono l'opportunità di scegliere la frequenza dell'intera giornata o di parti di essa. Le attività si svolgono presso la sede di via Gobbi, dove ampi giardini, portici e zone alberate consentono piacevoli momenti di gioco. I bambini iscritti al centro estivo utilizzeranno anche la biblioteca e la ludoteca con attività libere e proposte strutturate a scelta. Nell'ambito dei centri estivi viene riservata un'attenzione particolare all'attività manuale, con la proposta di laboratori creativi e di manipolazione. È consuetudine anche l'utilizzo degli impianti sportivi e delle aree verdi attrezzate della città e del territorio.

Comunità educative per minori - Le due Comunità educative della Fondazione accolgono bambine e bambini, ragazze e ragazzi fino ai 18 anni, provenienti da situazioni di disagio familiare e sociale. Le Comunità sono a carattere residenziale, aperte 365 giorni all'anno 24 ore su 24. Ogni Comunità può accogliere fino a otto persone e vi operano sia educatrici che educatori. 

Cittadella del sociale (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Nelle Comunità gli educatori operano per fornire un ambiente familiare caldo e accogliente, al fine di costruire nuovi percorsi di crescita e maturazione. L'accoglienza avviene previa richiesta e in accordo con i Servizi sociali del Comune o della Tutela minori dell'Azienda sanitaria di residenza del minore.

I genitori e i tutori sono coinvolti attivamente nella costruzione e nella verifica del progetto e degli obiettivi dell'inserimento per tutto il periodo dell'accoglienza. Previo accordo con i Servizi invianti e il tutore, i minori possono rientrare a casa nei fine settimana o per periodi più lunghi, le visite con i genitori possono essere libere o protette, sempre in base al percorso intrapreso e condiviso con i Servizi affidatari. Per gli incontri con i genitori è disponibile una stanza indipendente dalle Comunità dove i genitori e i loro figli possono trascorrere del tempo assieme anche con la possibilità di pranzare o cenare.

Le Comunità si propongono di garantire ai ragazzi un ambiente idoneo alla loro crescita psicofisica e offrire uno spazio relazionale, educativo ed esperienziale capace di favorire e promuovere la crescita, l'autonomia e valorizzare le singole attitudini.

Le giornate sono caratterizzate dagli impegni e dalle attività quotidiane (scuola, compiti, lavoro, pulizie ecc.) e da momenti di svago (gioco, attività sportive o ricreative, uscite con gli amici ecc.) in una dimensione di forte interazione con il territorio.

L'équipe educativa si avvale della consulenza esterna di professionisti.

Gli educatori sono supportati dall'importante presenza di volontari e famiglie d'appoggio che partecipano attivamente alla vita delle Comunità. 

Progetto sgancio Aliante - Il progetto Aliante rappresenta un’opportunità di un percorso graduale verso l’autonomia personale e sociale per quelle ragazze e quei ragazzi che, una volta maggiorenni, si trovano ancora nella necessità di essere accompagnati verso la definizione del proprio ruolo all’interno della società.

L’appartamento di sgancio è strettamente collegato alle comunità educative per minori e ne rappresenta la sua ideale continuazione. Esso si propone pertanto come un passaggio intermedio fra la protezione (Comunità minori) e l’emancipazione (vita autonoma).

La sua peculiarità è, infatti, quella di essere un luogo semiprotetto dove l’educatore referente è presente in modo costante, ma non continuativo. Su questi presupposti si definisce il ruolo dell’educatore che ha il delicato compito di promuovere risorse, capacità, relazioni.

È bene evidenziare che il progetto rappresenta un’opportunità e non un percorso obbligato. È fondamentale quindi il coinvolgimento e la condivisione con la ragazza o il ragazzo del progetto stesso affinché si senta protagonista attivo e responsabile del proprio percorso di vita.

Il progetto Aliante concretamente si configura come un appartamento ubicato all'interno della Fondazione ma logisticamente indipendente dalle Comunità educative. La capacità ricettiva è di tre ragazze e ragazzi.

Progetto accanto - Si tratta dell'offerta di una residenzialità semi-protetta di un intero nucleo familiare, dove l'educatore è presente parzialmente soprattutto come figura di sostegno e facilitatore del rapporto tra genitore e figli al fine di un rafforzamento del ruolo materno.

In questo senso la denominazione "Accanto" vuole essere la chiave di lettura del progetto di questa forma di accompagnamento, che non vuole essere sostituzione, bensì vicinanza. 

Fondamentale sarà pertanto, non solo la condivisione del progetto, ma la partecipazione attiva del genitore e dei figli nella sua costruzione.

Spazio neutro - Lo Spazio neutro è un luogo protetto dove genitori e figli, separati da diverse storie di vita, possono incontrarsi e relazionarsi in un ambito neutrale, recuperando, attraverso il dialogo, il gioco e altre attività, la relazione interrotta in presenza di una figura professionale opportunamente scelta. "Il bambino separato da uno o entrambi i genitori ha diritto a mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò sia contrario al maggior interesse del bambino stesso", recita la Convenzione dei diritti dell'infanzia dettata dall’Onu. 

Casa Provvidenza - Il progetto ha come finalità quella di offrire un'ulteriore possibilità a donne in difficoltà e ai loro eventuali figli nella costruzione del loro percorso di vita individuale e sociale. L'obiettivo primario è il positivo reinserimento nel contesto sociale e si esplica in una forma di residenzialità temporanea, un luogo che consente spazi di emancipazione più ampi in funzione di un passaggio verso l'autonomia. Tramite una convenzione con il Comune di Bassano la Fondazione ha messo a disposizione un appartamento di proprietà che può ospitare fino a tre donne o madri anche con gli eventuali figli. Il servizio è coordinato da un'educatrice della Fondazione che assieme ad un'équipe tecnica, formata dai rappresentanti del Comune, Servizi Sociali e volontari, segue il buon andamento dei singoli percorsi.

Biblioteca Pubblica Arabam per bambini e ragazzi - La Biblioteca pubblica per bambini e per ragazzi Arabam opera dal 1994 in convenzione con l'Assessorato alla pubblica istruzione del Comune, per l'offerta di un servizio di pubblica lettura e di animazione del libro.

Biblioteca Specializzata in educazione - All'interno della Fondazione, in via Museo, si trova una biblioteca mirata a sostenere la genitorialità, l’attività di educatori ed insegnanti e lo sviluppo di una cultura attenta ai bisogni dei bambini, delle bambine, dei ragazzi, delle ragazze e delle famiglie.

Biblioteca storica - Nella sede di via Gobbi, è presente una ricca biblioteca storica con documenti riguardanti la formazione della Fondazione, dei padri fondatori e della città di Bassano.

 

nr. 37 anno XIX del 25 ottobre 2014



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