NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Uscire di casa e trovarla subito occupata

Da Padova pessimo segnale: il ricovero all'ospedale di una anziana basta e avanza perché un gruppo di tunisini si installi nella villetta - A Vicenza città un unico tentativo (sventato) e uno a Noventa che si risolverà soltanto con lo sgombero forzato - Scomazzon (Ater): "Occhi aperti e, per battere i furbi, collaboriamo con la Guardia di Finanza"

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Uscire di casa e trovarla subito occupata

(g. ar.)- Era una delle mode di fine anni 60: il nido (rigorosamente in casa altrui). Era la tecnica inventata e subito diventata moda tra i vari gruppi collettivi dell'estrema sinistra: alloggi sfitti, alloggi incustoditi, oppure case abitate in cui si svolgeva qualche festa. Andava bene tutto, bastava occupare e non andarsene più.

Con la del tutto teorica rapidità dei meccanismi della giustizia, già allora di efficacia quasi nulla, estenuante nella lentezza dei provvedimenti, il successo dell'operazione era praticamente accertato. A meno che fin da subito non si avesse l'ispirazione di chiamare il 113; in quel caso l'aiuto arrivava praticamente subito e la questione si risolveva rapidamente anche se con violenze varie e scontri assortiti.

Se è vero che la storia insegna qualcosa, parrebbe che ci troviamo proprio all'orlo di una vigilia che sembrerebbe voler ritornare a quel tempo e a quei "fasti". A Padova c'è il caso sconcertante di una signora novantenne costretta ad uscire di casa per ricoverarsi in ospedale dove dopo qualche giorno è purtroppo morta: molte settimane dopo, una vicina ha telefonato la Polizia per segnalare che dentro quella villetta ora abitava un gruppo di persone che con la signora non avevano sicuramente niente a che fare. Difatti si è scoperto che si trattava di tunisini. Anche in questo caso l'intervento è stato immediato e dopo appena qualche accertamento i cinque sorpresi sul fatto sono stati identificati e costretti a sgomberare.

Uscire di casa e trovarla subito occupata (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)MA QUALI SONO I DIRITTI?- Questa è infatti la prima domanda che occorre subito porre alla legge, la quale legge protegge la proprietà privata, ma in qualche caso soltanto teoricamente perché esistono stati di occupazione che per i motivi più vari si allungano a periodi molto lunghi, anche di mesi se non di anni, senza che in realtà il legittimo proprietario possa tornare in possesso di ciò che è suo e mentre il corso di un provvedimento di sgombero, magari già firmato dal magistrato, trovi ad ostacolarlo situazioni ben difficili da aggirare, a partire dallo stato di disagio sociale nel quale si trova l'occupante, o svariando sulla presenza in casa di figli minorenni e sull'impossibilità di trovare lavoro e di potersi quindi difendere con un reddito anche minimo. I diritti dunque sono previsti dalla legge, ma difficili da far valere. La situazione degli sfratti è tipica. Anche se non si tratta di occupazioni, rimane il fatto che eseguire uno sfratto è sempre un problema. L'episodio di Padova è d'altra parte rimbalzato un po' in tutta Italia anche se Vicenza e provincia per ora sembrano decisamente al di fuori del problema. Ottimo testimone della situazione in generale sia della città che di tutta la provincia è il presidente dell'Ater Valentino Scomazzon che da un punto di osservazione più che affidabile come i 4200 alloggi di proprietà dell'azienda, segnala in tutto appena due casi di "nido" tentato o attuato: uno in città risolto con il dialogo, la trattativa e il buon senso che hanno indotto la persona occupante a lasciare libero l'alloggio senza altre complicazioni; l'altro invece è a Noventa ed i suoi contenuti sono esattamente quelli che rimandano ad altri tempi: l'occupante ha perso il lavoro, non ha mezzi che gli consentano di pagare l'affitto, di fronte alla contestazione di morosità e all'intimazione di andarsene ha risposto prima con il rifiuto, poi chiedendo l'appoggio dei gruppi dei centri sociali. Risultato: il contenzioso è ancora lì, in attesa che la legge faccia il suo corso. Tra un'intimazione e un'altra carta da bollo passeranno altri mesi o forse anche più tempo. E mentre si sa come comunque andrà a finire questa vicenda cioè con lo sgombero coatto salvo accordi differenti con l'Ater, spicca la negazione evidente dell'esercizio legittimo del diritto di proprietà.

EDILIZIA POPOLARE E COMUNI- La realizzazione di case popolari è strettamente dipendente da due fattori: da una parte la disponibilità dei Comuni che debbono concedere le aree destinate alla costruzione di alloggi rientranti nei parametri del settore dell'edilizia economica, dall'altra i finanziamenti previsti dalla Regione. Non sempre le cose vanno come si vorrebbe: a Vicenza ad esempio ci sono due lotti riservati all'edilizia popolare e già finanziati i quali sembrano non avere futuro: le zone peep di via Farini e di Laghetto, con lavori appaltati, si sono bloccate perché il costruttore che aveva vinto l'appalto ha poi rinunciato. L'Ater da parte sua sta operando con vari cantieri anche se la situazione economica generale molto complicata limita di fatto questa espansione anche a fronte di progetti che ci sono o che Uscire di casa e trovarla subito occupata (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)addirittura sono arrivati quasi alla consegna degli alloggi: come a Cornedo e Rosà, ad esempio, dove tutto il percorso è quasi compiuto, oppure come a Malo o Asiago dove con altri tempi sono in attuazione alcuni progetti. Il presidente Scomazzon dice a questo proposito che la politica dell'azienda sta pian piano adeguandosi alle nuove realtà determinate dalla crisi: "Siamo avanti con alcuni progetti, ma la nostra politica si sta spostando verso l'acquisto di edifici già esistenti anche perché a parte tutte le altre considerazioni a favore questo è un modo per rendere disponibili gli alloggi rapidamente per tutti coloro che si trovano in graduatoria e stanno aspettando di avere finalmente disponibile una casa a prezzi accettabili. Per il prossimo anno abbiamo intenzione di incrementare di molto l'impegno sull'esistente anche per il fatto che è possibile spuntare prezzi interessanti ed ottenere gli obiettivi prefissati. L'intervento sulla caserma Monte Grappa di Bassano è un altro esempio eloquente di come si possano fare le cose con vantaggio per il settore pubblico". Per il resto, se torniamo a parlare dei Comuni e della loro collaborazione ai piani di edilizia residenziale la loro situazione è comunque difficile, come dimostra la doppia area peep di Vicenza.

TUTTO BENE SALVO QUALCOSA...- Gli episodi di occupazione di alloggi non preoccupano molto l'Ater. Su 4200 alloggi complessivamente in amministrazione propria, l'ente ha dovuto registrare soltanto un paio di episodi. Ancora Valentino Scomazzon: "Si tratta di percentuali del tutto irrilevanti. Tra l'altro i casi si sono ridotti a uno: quello di Vicenza l'abbiamo ricomposto con un accordo che ha visto l'inquilino in un primo tempo occupante accettare il fatto che doveva andarsene pena tra l'altro l'impossibilità di poter ancora rientrare di diritto nelle nostre graduatorie. Questo particolare è stato decisivo. Rimane un fatto soltanto ancora aperto, è a Noventa e lì si risolverà nei tempi previsti soltanto passando alle vie legali, come abbiamo fatto. La situazione difficile dell'inquilino ha creato un problema ulteriore quando sono intervenuti i centri sociali che hanno di fatto partecipato all'occupazione. La perdita del lavoro e l'impossibilità di far fronte al pagamento dell'affitto ha creato prima molta incertezza, poi una svolta che come ho detto non ha certo favorito la distensione o la soluzione del problema. Prima o poi tutto si risolverà, quando però non sono in grado di dirlo. Si tratta di uno di quei casi che affidiamo al nostro ufficio legale perché ci lavori seguendo l'iter che poi finirà davanti a un magistrato perché l'occupazione è chiaramente abusiva. Per il resto non abbiamo problemi se non di normale rilevanza nella gestione delle case, molte delle quali hanno più di vent'anni per cui richiedono anche lavori di manutenzione di una certa entità. Anche per questo abbiamo aperto alla vendita agli inquilini come risulta dal nostro bando".





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