Di anno in anno Andrea Bari dipinge la “sua” città, Vicenza, con quadri che riportano all’aristocraticità urbana. La guarda in un preciso momento e, per sentimento, la pone in forte risalto: le case ed i palazzi squadrati, le prospettive serrate, la Basilica nella luce ferma, i ponti dalle pietre bianche in evidenza, le facciate tirate a misura, il solido slancio della Torre Bissara. Bari alla villa La Rotonda dà risalto e maestà nell’aria mossa da nuvole in un saturo cielo veneto: Villa Capra emerge stabile e risuona vitale per chiara luce fra macchie di verde scuro. Ed è per la caratteristica di Bari che s’impone precisa nell’evidenza della fuga prospettiva di un basso muro, e respira non intaccata dal vibrare della luminosità. Per questa pittura risonante anche i paesaggi marini paiono immersi in un’aria immota dove cabine solitarie, simili a nitidi cubicoli, condividono la presenza con alcuni cespugli selvatici vicini a delle grandi conchiglie, mentre sul mare risaltano alcune vele. Anche la grande nuvola ed il sole, pari ad un disco rosso, partecipano all’immota atmosfera. Vengono poi i mazzi di fiori, simili a gangli luminosi disposti nei vasi in mazzi, allargati a saturare di colore l’intera superficie del dipinto. La pennellata immediata dai tratti brevi e sicuri, l’energia della materia, la libertà del colore confermano, ancora una volta, la pienezza emotiva della pittura.