NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Da Ariel a Consolazione

Intervista a Simona Patitucci l’attrice protagonista della commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” nota anche per aver dato la voce alla sirenetta di Disney

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Aggiungi un posto a tavola

Anna Cappelli (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)@artiscenichecom

 

locandina (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Caldissima accoglienza e applausi a scena aperta iri sera al Comunale di Thiene per la commedia musicale italiana più famosa all’estero “Aggiungi un posto a tavola” di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, con musica di Armando Trovajoli e coreografie di Gino Landi, portata in scena dalla Compagnia dell’Alba di Ortona. Regia e coreografie sono riprese da Fabrizio Angelini, direttore della compagnia interprete del sindaco Crispino. Il personaggio di Consolazione è invece interpretato da Simona Patitucci. Tutte le parti musicali, comprese quelle corali, sono cantate dal vivo. Angelini e la Patitucci hanno in cantiere un nuovo progetto, “Fantasmi a Roma” che presto diventerà uno spettacolo con le musiche di Massimo Sigillò Massara del gruppo SeiOttavi e che ha già vinto numerosi premi.

Patitucci, tu sei famosa per aver dato voce alla Sirenetta Ariel del film della Disney, quali sono le differenze tra canto musical anglosassone, commedia musicale italiana e film Disney?

simmona_patitucci (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Simona Patitucci: “In tutte e tre le categorie si deve adoperare una forma di espressività diversa dalla musica pop. Nel caso de “La Sirenetta” bisognava attenersi alla versione originale utilizzando gli stessi colori. Prima nasce la colonna sonora e i cartoni vengono disegnati ispirandosi ad essa, il parlato viene registrato per primo, all’attore americano che registra l’originale viene chiesto di muoversi “come se” e ci sono i disegnatori schierati a cogliere espressioni e movimenti, adesso c’è direttamente il computer che fa tutto. “Aggiungi un posto a tavola” è forse la commedia musicale più apprezzata, è un format che è stato esportato. La commedia musicale affonda le sue radici nel melodramma e nell’operetta, c’è una prevalenza non solo della musica ma anche della recitazione. Nel musical di origine anglosassone, il modo di cantare per accompagnare la musica ha delle sonorità che non sono le nostre, mentre nella commedia musicale possiamo recuperare il nostro modo di cantare".

Le voci per i film della Disney vengono scelte con l’ausilio di una spettrometro che identifica la frequenza più somigliante a quella dell’attore originale. Questo metodo non va a discapito della qualità della performance interpretativa di colui che potrebbe venire selezionato? Capita a volte che venga presa una voce per la parte recitata e una per la parte cantata.

la_sirenetta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)S.P.: “Credo che La Sirenetta della Disney sia tutt’oggi l’unico caso in cui tutti gli attori interpretano sia la parte recitata che quella cantata. È vera la cosa dello spettrometro: le voci vengono tutte scelte in America e chiaramente non possono capire a fondo i colori della nostra lingua, del francese o dello spagnolo, veniamo gettati tutti nello stesso calderone e vengono studiate le nostre vocalità. Non mi sono sentita limitata, una volta che ho capito il timbro di voce che loro chiedevano è stato una sfida per cercare di rendere in ogni sfumatura un personaggio che non nasceva italiano".

A volte si distingue tra soprano e soprano da operetta, la differenza è prettamente sulla tecnica o effettivamente sul registro o il timbro della voce?

S.P.: “Io sono contraria alle definizioni, ho un’estensione di oltre 4 ottave e con lo studio e con la tecnica, sempre se si è dotati, si possono raggiungere e aggiungere sonorità e la longevità di una voce dipende anche dalla cura. Quando mi dicono: “sei mezzo soprano?” io sono quello che serve".

Lo spettacolo viene messo in scena per a prima volta 40 anni fa, nel 74. Qui il taglio narrativo è quello della favola, tra il fantastico e il religioso, eppure la pièce è stata scritta durante un periodo di cambiamenti sociali in cui le tematiche civili, la politica, la razionalità erano veramente le priorità assolute. Come mai una commedia così lontana dai principali interessi sociali di quel periodo ebbe subito tanto successo?

fabrizio_angelini (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Fabrizio Angelini: “È una domanda che venne fatta proprio a Garinei e Giovannini al termine della prima stagione trionfale di repliche e loro dissero che se avessero avuto gli ingredienti li avrebbero sempre applicati. Sono argomenti universali: tolleranza, accoglienza, il diverso. Poi vengono nominate delle cose che erano state già attualizzate nel corso degli anni, il compromesso storico è diventato la Perestrojka, noi abbiamo messo “le larghe intese”. Gli ingredienti sono quelli tipici della commedia musicale, il sorriso , la gag, il divertimento e si toccano argomenti importanti come il celibato dei preti…”

S.P.: “…la fede".

F.A.: “Esatto, la figura di Dio vista molto più avanti di noi. Quindi penso che siano queste le tematiche che hanno permesso il grande successo, oltre le musiche, io credo che tutti gli italiani, almeno una volta nella loro volta , abbiano detto “aggiungi un posto a tavola” per un motivo qualsiasi. Il testo è ancora molto divertente e molto valido e l’incastro drammaturgico è fatto molto bene. ci sono edizioni in tutte le lingue, in Argentina, in Russia, Johnny Dorelli lo fece a Londra con il cast inglese".

Portare in scena uno spettacolo come questo vuol dire spostare decine di persone e mettere in gioco molte competenze diverse che è indispensabile che siano di alto livello tecnico altrimenti l’intero meccanismo produttivo può essere compromesso. oggi è sempre più difficile trovare persone che abbiano capacità adeguate. È solo un problema di carenza di risorse per la formazione? Voi avete lavorato con grandi nomi, i giovani hanno meno occasioni di quelle che avete voi?

F.A.: “Noi siamo cresciuti in un’epoca in cui la televisione aveva due canali ed era in bianco e nero, abbiamo creduto e ci siamo formati con una certa gavetta e un tipo di studio. Adesso i più giovani pensano che in 3 mesi si diventa famosi".

S.P.: “ E che se non lo diventi in 3 mesi non vali niente".

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