NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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A Bassano una Fondazione “culturale”?

Analizzate le difficoltà per far quadrare i conti il consigliere di opposizione Marin lancia l’idea di una Fondazione per la futura gestione del Museo e di Operaestate

di Gianni Celi

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Un museo ricco di opere d’arte

Bassano gode della presenza di un museo sicuramente ricco di opere d’arte e di attrattive che molte città ci invidiano, peccato, però, che siano molti i bassanesi che non lo conoscono affatto e che non sia adeguatamente apprezzato dai turisti, forse perché poco conosciuto.

Il capogruppo di Impegno per la città, Roberto Marin, ha puntato il dito, in Consiglio comunale, contro gli elevati costi di gestione dell’istituto lanciando delle proposte per un rilancio di questo prezioso patrimonio culturale cittadino.

“Le spese fisse di gestione del Museo civico degli ultimi anni variano dal milione 300 mila al milione 500 mila euro fra personale, utenze, manutenzioni e voci varie – afferma il consigliere – e a dimostrarlo sono i bilanci ed il piano esecutivo di gestione, senza tener conto della quota parte degli investimenti e degli interventi di manutenzione degli immobili e delle strutture”.

“Ecco il trend dei ricavi derivanti dal pagamento dei biglietti di accesso al Museo – aggiunge il capogruppo di Impegno per la città - circa 50/70.000 euro a seconda degli eventi o di mostre particolari. In particolare si sono registrati incassi di 46 mila euro nel 2011, di 89 mila euro nel 2012, con la mostra del Novecento, di 72 mila euro nel 2013 grazie ad alcune manifestazioni e di 50 mila nel 2014. Il numero dei visitatori del Museo civico sono stati 26.899 nel 2012, 32.641 nel 2013. Manca il dato del 2014, ma anche se fosse in crescita i numeri dovrebbero essere ben superiori, tenuto conto dell’ampiezza del comprensorio e della presenza di un polo scolastico di tutto rispetto”.

Un museo ricco di opere d’arte (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Non si pretende assolutamente il pareggio di bilancio per l’attività del Museo civico – ammette Marin - e non sono certo i biglietti di ingresso a portare risorse sicure per far fronte alle spese di gestione. Certo però che la situazione economico-finanziaria e del bilancio della nostra città impone delle scelte: lo status quo non è più possibile. La razionalizzazione, l’efficienza e l’efficacia della macchina amministrativa sono un dovere ed una risposta da dare ai cittadini ed alle famiglie che già da tempo hanno tagliato e ridotto tutti i costi e che si trovano a fare i conti con un importante incremento della tassazione locale (tares, tasi, imu ed altro)”.

A questo punto il consigliere di minoranza, Roberto Marin, lancia una proposta. “L’ipotesi di raccogliere i poli museali ed Operaestate Festival all’interno di una fondazione – spiega - va nel senso di razionalizzare la struttura del Comune individuando tre grandi aree e tre dirigenti (territorio, servizi e finanza). La fondazione in questione, poi, dovrebbe operare con manager che mirino a raggiungere precisi obbiettivi in relazione alla promozione culturale, artistica e turistica della città, con una struttura snella ed efficiente. Sarebbero indubbi i vantaggi che ne deriverebbero nella raccolta fondi con partnership strategici che coinvolgano altre fondazioni, privati ed enti locali”.

“Va con forza svolta quindi una importante attività di pubblicità, di marketing e di promozione dei nostri gioielli museali - conclude Marin - con apertura mentale verso iniziative culturali ed artistiche importanti e di promozione. Gli esempi di Castelfranco, Vicenza e Possagno, le cui iniziativa hanno portato al raddoppio dei visitatori, dovrebbero quantomeno far riflettere anziché arroccarsi in posizione oramai indifendibili”.

In difesa di questo importante istituto cittadino s’è espresso l’assessore alla promozione del territorio e della cultura, Giovanna Ciccotti.

“Dobbiamo sentirci orgogliosi di vivere in una città che offre infinite sollecitazioni culturali – ha detto - Possediamo un Museo civico ricco di risorse che sono patrimonio dell’intera comunità. Abbiamo una biblioteca e un archivio che custodiscono un patrimonio storico ed artistico davvero immenso. Senza dimenticare la vitalità di proposte e progetti avviati nel campo dello spettacolo dal vivo, in primis Operaestate Festival, che fa di Bassano una delle realtà più vivaci e creative a livello nazionale ed internazionale”.

E a proposito del divario fra entrate ed uscite ha sottolineato che “se un'Amministrazione pubblica ha il dovere di offrire all’intera popolazione tutti i servizi di cui essa necessita, ha anche il compito inderogabile di sostenere e diffondere la cultura, di consentire ai suoi cittadini di “nutrire” la propria anima di quelle bellezze artistiche, che sono espressione del loro passato, che definiscono il loro presente e indirizzano il loro futuro”.

“Certo – ha aggiunto - la gestione del Museo civico è messa a dura prova, soprattutto negli ultimi anni in cui i trasferimenti statali sono sempre più esigui”.

Quanto alla proposta del capogruppo Marin di affidarne la gestione ad una fondazione, ha così risposto:“L'idea potrebbe anche essere valutata, ma bisogna tener conto che proprio le fondazioni, in questi ultimi anni di grande sofferenza economica, hanno evidenziato tutti i limiti di questo istituto, basato principalmente sull'apporto dei privati. Inoltre anche l'assunto secondo il quale una fondazione sarebbe più attrattiva rispetto ai contributi, soprattutto europei, non ha nessun fondamento, dato che non ci sono linee di intervento comunitarie che escludano l'ente pubblico a favore di un qualsivoglia soggetto privato”.

Sugli scarsi introiti legati ai biglietti di ingresso ha precisato che non si può pensare che un Museo possa mantenersi con la sola bigliettazione. “Non è così neanche per i grandi Musei quali il Louvre, le cui entrate da bigliettazione e bookshop coprono meno del 50% delle spese, o il Metropolitan Museum of New York, i cui incassi rappresentano solo il 10,5% dei costi. Anche questi Musei vivono di trasferimenti dallo Stato e dagli Enti locali e di donazioni da privati”, ha sottolineato.

“Certo molto ancora si può fare per far conoscere le straordinarie bellezze anche al di fuori dei confini regionali e nazionali del nostro Museo – ha ammesso - conferendogli un riconoscimento sempre più vasto e permettendo ad un numero crescente di visitatori di accedervi. La nascita di un assessorato per la promozione del territorio e della cultura va esattamente in questa direzione. Far conoscere la città attraverso la cultura attribuisce al Museo civico il ruolo di pilastro fondamentale attorno al quale costruire tutta l'azione promozionale che andremo a definire da qui ai prossimi anni”.

L’amministratrice comunale ha voluto poi evidenziare le peculiarità del museo cittadino che deve essere al servizio della società e del suo sviluppo (“Infatti il Museo di Bassano, oltre ad ospitare qualificati eventi espositivi, collabora con prestigiose istituzioni museali. Numerose sono le opere di artisti di altissimo livello quali Bernini, Tiepolo, Canova, Dürer che sono state prestate per la realizzazione di altrettante esposizioni ai Musei Capitolini, all'Accademia dei Lincei, al Museo di Lipsia, solo per citare i prestiti più recenti”); deve essere un luogo di educazione e diletto (“Particolare attenzione è stata posta alla didattica, non solo rivolta alle scuole e dunque agli studenti di ogni ordine e grado, ma anche agli adulti, fornendo la possibilità di prenotare visite, con guide altamente specializzate. Educazione e diletto ad alto livello sono stati svolti poi dalle attività della XIII Settimana di Studi Canoviani. Educazione e diletto diventa l'obiettivo principale della Biblioteca, che da quando è stata trasferita nella nuova sede di Piazza Ragazzi del 99, non si preoccupa solo della conservazione e del prestito, ma è stata sapientemente rinnovata e trasformata in vero e proprio centro culturale, che diventa luogo di animazione, di ritrovo, di scambio, ed anche di gioco e di svago; in altri termini “piazza del sapere” che si rivolge non solo agli studiosi, ma ai cittadini comuni, alle famiglie. Nel 2014 ha raggiunto i 20.000 iscritti, una cifra record per una città delle dimensioni di Bassano, a dimostrazione di quanto i cittadini bassanesi apprezzino la sua qualificata azione culturale, il suo programma di letture, conferenze e attività collegate al libro). Infine il museo deve essere visto come una agorà aperta ai cittadini (“Numerose sono le conferenze svoltesi in sala Chilesotti: quelle organizzate dagli Amici dei Musei e dei Monumenti della città; dalla Biblioteca con i suoi venerdì storia; da associazioni cittadine che hanno scelto il Museo come luogo per incontrare il pubblico). Al Museo trovano inoltre il loro ambiente scenografico ideale numerosi interventi di danza promossi da Operaestate, e sempre al Museo si svolgono le attività di un innovativo progetto che lega arte e salute, utilizzando la danza a favore delle persone con mobilità ridotta dovuta al Parkinson”.

A proposito di cultura un cenno è stato riservato dall’assessore Ciccotti ad Operaestate Festival, progetto della città che negli ultimi anni è entrato a pieno titolo nella geografia dei festival italiani ed europei più apprezzati e considerati, coltivando con tenacia e costanza le sue due anime: quella di animazione culturale per un vasto territorio e quella di attivatore di nuove progettazioni artistiche.

Ha ricordato, al riguardo, che il Festival è passato ad annoverare, fra gli enti aderenti al progetto, ben quaranta Comuni (erano trenta nel 2009). “E in un momento di straordinario impoverimento di risorse per gli enti locali – ha sostenuto - è assai indicativo che Operaestate, primo esempio in Veneto di rete territoriale per lo sviluppo di progetti condivisi nelle attività culturali e di spettacolo, continui a ricevere candidature per associarsi al festival, indice straordinario della “good reputation” di cui gode”.

Un museo ricco di opere d’arte (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Per il secondo dei suoi impegni – ha insistito - bisogna registrare l’eccezionale sviluppo del programma del Centro per la Scena Contemporanea/CSC, scaturito dal progetto del festival, diventato oggi uno degli incubatori più attivi a livello nazionale ed europeo per le arti performative. In accordo, in rete e in dialogo con le maggiori realtà nazionali e internazionali. Basti pensare che dal 2011 al 2014 il Comune di Bassano, grazie alla progettualità del CSC, ha vinto ben nove progetti europei nell’ambito dei programmi dell'Unione europea. Un record assoluto a livello nazionale e una straordinaria opportunità di sviluppo, di scambi, d'incontri e d'incremento di buone pratiche, che nutrono incessantemente la scena locale di artisti, operatori, pubblico”.

“Sulla scorta del patrimonio museale e delle competenze costruite e consolidate nel tempo in tutti i diversi settori della cultura cittadina – ha poi annunciato - abbiamo individuato i futuri indirizzi, per l'azione che l'Amministrazione svolgerà nei prossimi cinque anni, lungo alcune linee portanti: 1°. Cultura partecipata- La cultura è qualcosa di vivo che appartiene a tutti. Per questo desideriamo coinvolgere e valorizzare sempre più i progetti delle associazioni e delle tante realtà del territorio che operano nei diversi ambiti artistici. Stimolare una babele di voci per scovare le eccellenze con cui condividere la nostra idea di città; 2° Promozione del patrimonio museale e delle mostre temporanee - Il Museo di Bassano rispetta tutti i canoni della definizione di “cultura” precedentemente evidenziati, tuttavia non ha quella frequentazione di pubblico che merita. Ci siamo domandati quale fosse il punto debole ed abbiamo concluso che il Museo doveva essere rinnovato nella sua organizzazione e nella comunicazione delle attività promosse. La nuova sezione della didattica, che ha riscosso molto successo nelle scuole, è uno degli ambiti della riorganizzazione già realizzata”.

“Stiamo lavorando sulla promozione – ha ricordato l’assessore – ed i primi risultati li abbiamo già ottenuti passando da 32641 ingressi nel 2013 a 52898 nel 2014, con un incremento del 62,05%. La promozione, sarà pertanto il nostro obiettivo principale per il 2015: le mostre temporanee, gli allestimenti permanenti, e le diverse attività, dovranno essere adeguatamente pubblicizzate attraverso tutti i canali della comunicazione oggi possibili”.

La Ciccotti ha presentato in anteprima il programma delle attività museali per il 2015:”La prima parte dell'anno vedrà l'allestimento della sezione permanente della Storia della città; da giugno a settembre si terrà la mostra personale del grande ceramista bassanese Federico Bonaldi; a Palazzo Sturm si terrà la biennale dell'incisione, che sta attirando a Bassano artisti di grande rilievo; al termine della mostra di Bonaldi si terrà al Museo una sezione di Bassano Fotografia. Ci limitiamo ad annunciare le mostre che si terranno al Museo, perché sarebbe troppo lungo presentare tutte le attività culturali che si svolgeranno a Bassano nel 2015”.

Particolare attenzione va rivolta quindi, a detta dell’assessore Ciccotti, alla promozione del territorio coinvolgendo, in questo anche tutti i Comuni dell’area pedemontana e al rilancio degli altri luoghi della cultura cittadina, oltre al Museo civico, vale a dire le sedi dei Musei permanenti di Palazzo Sturm dedicate alla Ceramica e ai Remondini, ma anche quelle dedicate alle esposizioni temporanee di Palazzo Bonaguro, Palazzo Agostinelli e Chiesetta dell'Angelo.

“Si aggiungeranno poi nuove sedi espositive a cui attribuire funzione e ruoli sempre più definiti – ha concluso l’assessore - Per lo spettacolo dal vivo, oltre agli straordinari spazi all'aperto di cui disponiamo, in primis il Teatro al Castello intitolato a Tito Gobbi, svilupperemo rapporti di collaborazione con le due sale private del Teatro Remondini e della Sala Da Ponte, senza dimenticare i due palazzetti dello sport, sedi ideali per i grandi eventi musicali. Dopo un puntuale lavoro di restauro anche l'ex Chiesa di San Bonaventura diventerà sede delle tante attività promosse dal CSC (Centro per la scena contemporanea), inoltre stiamo individuando altri spazi cittadini da utilizzare per ospitare residenze e svolgere attività di formazione. La Biblioteca infine continua ad essere un luogo non solo di studio, ma di fermento culturale inarrestabile, che andremo a potenziare e sviluppare ulteriormente”.

 

nr. 04 anno XX del 31 gennaio 2015



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