Riconosciuto come il maggior pittore figurativo vivente dal critico Robert Hughes l’artista spagnolo Antonio López García ha accettato l’invito del curatore Marco Goldin alla mostra “Il silenzio della realtà. La realtà del silenzio” di esporre al Museo di Palazzo Chiericati. Ritorna in Italia dopo quarantadue anni, con una mostra composta da quaranta lavori significativi, e quanto mai preziosa visto il riserbo dell’artista nel presentare le opere ben accolte del resto nei maggiori musei internazionali. È noto il suo ritmo quotidiano, scandito dal dipingere sempre alla stessa ora per inseguire la luce e quindi proseguire con il disegno e la scultura. Opere dal lento e paziente procedere, anche oltre un decennio, com’è avvenuto per il ritratto della famiglia reale di Juan Carlos commissionato circa un ventennio fa. Arrivano per palazzo Chiericati le sculture monumentali in bronzo Carmen addormentata e Carmen sveglia, collocate all’esterno a raccordarsi, per titolo, alla mostra dedicato al tema della notte e del risveglio nella mostra “TutankhamonCaravaggioVanGogh.La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” allestita in Basilica palladiana curata dallo stesso Goldin.
Un legame con la figura umana presente in posti d’onore come la grande scultura Uomo (2003) unita ad un avvincente disegno preparatorio di oltre due metri d’altezza e Uomo disteso (2011) vicino alla recente Figura di donna. Fátima. La pittura apre sulla vista della capitale spagnola ripresa dall’alto in grandi tele, immersa nella luce calcinata madrilena, filtrata in purezza per chiarore; una città immersa nel silenzio di una visione sospesa e dilatata che conduce ad un tempo protratto, come accade in Madrid vista da Capítan Haya (1986/1997) proveniente dal Museo Reina Sofía. “Io non faccio distinzioni ” dice l’artista “ tra arte realista e arte in generale. Per me non c‘è differenza tra le varie arti. dico sempre che alcune cose che da fuori appaiono così diverse, dentro, in realtà, sono simili”. Atri temi sono le sono le “ figure umane sole o a coppie, vestite o nude, all’interno dei loro spazi, che poi sono i miei; paesaggi-quasi sempre urbani-alberi, fiori, pietanze” sospese in un’atmosfera straniante che conduce ad un’altra dimensione, quella del segreto e del mistero dove ognuno di noi, in parte, può ritrovarsi.
Nel seminterrato del Museo di Palazzo Chiericati si trovano le opere di quattro artisti; Silvio Lacasella, Matteo Massagrande, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro, presenti per conoscere “la temperatura della pittura italiana rispetto alla notte”.
Mostra a cura di Marco Goldin.