NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Dario Bernardi guida l’Hospice

A Casa Gerosa arriva l’ex assessore di Bassano, si occuperà del servizio di assistenza oncologica, ma anche della struttura per religiosi anziani e del centro Myriam

di Gianni Celi

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Hospice di Casa Gerosa

Sono molti i bassanesi che hanno sentito parlare dell’Hospice di Casa Gerosa, ma che, nella realtà, non sanno di che si tratti. Vogliamo fermare l’attenzione su questa struttura perché, con il nuovo anno, sono intervenuti dei fatti nuovi sulla gestione della casa. Spieghiamo, anzitutto, che la conoscenza più nota dell’Hospice è quella di un luogo che accoglie i malati terminali colpiti da diverse patologie tumorali. Per quanto riguarda questo aspetto, fino alla fine dello scorso anno, l’Hospice veniva seguito da personale dell’Azienda sanitaria n. 3. Da quest’anno invece, con il pensionamento del responsabile, il dott. Valerio Zanforlin, la gestione è passata alle Suore di Maria Bambina, proprietarie del complesso. Il personale infermieristico e di servizio è stato trasferito a Marostica nell’ospedale di continuità e la Congregazione delle Suore di Carità ha assunto nuove figure in sostituzione di quelle dell’Azienda sanitaria. A dirigere l’Hospice è stato chiamato l’ex assessore Dario Bernardi il quale, però, si interesserà anche degli altri settori della Casa che poi presenteremo.

Hospice di Casa Gerosa (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il rapporto con l’Azienda sanitaria n. 3 riguarda la scelta dei pazienti che devono afferire all’Hospice. Saranno, infatti, i medici del vicino ospedale a stabilire chi abbisogni di essere trasferito in questa struttura. In concomitanza con questo cambio di gestione è arrivata a Bassano anche la nuova superiora pro tempore, Suor Nazarena Labiani, che ha preso il posto di Suor Rita Benigni, passata alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove è impegnato nei servizi agli anziani Silvio Berlusconi, fino ai primi di marzo, dopo lo sconto di pena concessogli poche settimane fa dai giudici.

L’intento del nuovo direttore, che trova l’appoggio anche della nuova Superiora, è quello di tentare di togliere all’Hospice quella patina di morte che, fino ad ora, lo ha sempre contraddistinto. Da qui l’idea di promuovere delle iniziative volte a rasserenare la quotidianità dei pazienti e dei loro familiari.

Ma che cos’è, nella realtà l’Hospice di Casa Gerosa? Ce lo spiegano la suore: “È il luogo dedicato al trattamento assistenziale di persone che necessitano di cure palliative. Il servizio dispone di otto posti letto ed è gestito direttamente da Casa Gerosa in convenzione con L’Ulss n. 3 Bassano. L’Hospice costituisce l'ambiente di assistenza più adatto quando la persona necessita di cure che non possono più essere erogate al domicilio, quando l'impegno assistenziale diventa troppo difficile e gravoso per la famiglia, quando la sintomatologia correlata alla malattia risulta di difficile gestione a casa, oppure quando il malato vive in condizione abitative inadeguate e con scarsi aiuti familiari. In questi casi il malato può essere indirizzato all'Hospice, anche solo per un ricovero temporaneo o di sollievo per i familiari”.

 Ma il centro ospita anche altre realtà. “Certamente – afferma la Superiora – C’è il Centro servizi residenziali Gerosa, con 90 posti letto autorizzati, riservati all'accoglienza e al trattamento socio sanitario di persone religiose non autosufficienti, donne e uomini, appartenenti non solo alla Congregazione delle Suore di Carità ed il Centro Myriam, con 30 posti letto regolarmente autorizzati. Di questi 22 sono dedicati alla erogazione di prestazioni di intensità assistenziali di secondo livello (RSA) e otto per prestazioni assistenziali di primo livello (i 22 posti letto sono a disposizione dell'Ulss locale che provvede ad individuare le persone da ammettere al trattamento assistenziale assegnando anche le impegnative corrispondenti; gli altri otto posti, sono a disposizione dei cittadini che scelgono in forma autonoma di fruire delle prestazioni del Centro)”.

Tornando all’Hospice, va detto che, a sostegno dei pazienti e dei loro familiari, operano due associazioni di volontariato le quali si alternano nei servizi di assistenza. Sono l’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus e l’Associazione Mai soli.

Il nuovo direttore, dicevamo all’inizio, con la collaborazione del suo nuovo staff, sta portando avanti delle iniziative di vivacizzazione dell’ambiente. S’è cominciato il 24 gennaio nella chiesetta dell’Hospice. Il coro “Giovani voci Bassano”, diretto da Cinzia Zanon, ha proposto il concerto “In nome di Maria”, con il quale è stata raccontata la storia dell’attesa, del viaggio e della nascita di Gesù, attraverso letture di testi e musiche per coro e solisti.

Hospice di Casa Gerosa (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il prossimo appuntamento aperto a tutta la cittadinanza, e non soltanto agli utenti del Centro polifunzionale di Casa Gerosa, è in calendario sabato 14, giorno di San Valentino. Il noto fotografo bassanese, Cesare Gerolimetto, proietterà un centinaio di fotografie scattate da lui e tutte riguardanti immagini più o meno conosciute della città e dei dintorni. Questa iniziativa è stata proposta dall’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus e ben accolta dalla direzione. Ma la cosa più interessante è rappresentata dal fatto che, per l’occasione, sarà inaugurata anche una mostra di una ventina di foto di Gerolimetto che stazioneranno nel salone centrale, nell’ingresso e in alcuni corridoi di Casa Gerosa per diverse settimane. L’incontro di sabato con il fotografo bassanese è fissato per le 14,30 ed ha per titolo “Bassano nelle fotografie di un grande artista”.

 Ma come e quando è nata Casa Gerosa ce lo racconta Suor Nazarena Labiani: “Casa Gerosa è una struttura della Congregazione delle Suore di Carità, dette 'Suore di Maria Bambina', sorta a Bassano già nel 1931 per l'assistenza delle suore malate e anziane, ora aperta al territorio per l'accoglienza anche di persone anziane laiche, in condizione di ridotta o nulla autonomia fisica, psichica e relazionale, provenienti dal territorio dell'area bassanese e che presentano bisogni di cura della salute, di mantenimento e di valorizzazione delle autonomie personali, di sostegno nella elaborazione individuale del disagio derivante dalla perdita di ruoli sociali e dall'affievolimento delle relazioni affettive”.

“L'azione assistenziale messa in atto da Casa Gerosa - continua la Superiora - persegue le linee essenziali dell'eredità spirituale di Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, le Sante all'origine della Congregazione: la cura e l'accompagnamento delle persone in situazione di povertà, di malattia, di fragilità psicologica e di vulnerabilità sociale, secondo quella carità che caratterizza lo stile di relazione di Cristo redentore nei confronti di ogni persona, ed è suo comandamento. Una carità che lo coinvolge fino a dare la propria vita per manifestare l'amore gratuito del Padre verso tutte le sue creature, e che raggiunge con gesti concreti il cuore di ognuno, senza distinzione, per ridare e far crescere vita vera. Fedele a tale eredità carismatica, Casa Gerosa si impegna a operare per servire le persone bisognose di aiuto mettendosi in relazione con ognuno 'con cuorÈ, in solidarietà umana, e mira a curare, ridare vita e sostenere nella fatica del vivere.       Lo fa come 'Casa', nel rispetto e nella valorizzazione della diversa provenienza dei suoi operatori e nelle sue differenti articolazioni organizzative e funzionali, così da trasformare la convivenza in comunità familiare. Si adopera a concretizzarlo e a testimoniarlo a tutti i livelli dei Servizi alla persona: nella organizzazione dei processi di cura, nella promozione della salute e della vita di relazione delle persone assistite, nella speciale formazione del personale addetto”.

“Casa Gerosa, infine – conclude la Superiora - intende aprirsi al territorio, alle istituzioni locali, alle formazioni sociali e alle famiglie della comunità, in atteggiamento di reciprocità, offrendo spazi di partecipazione, di condivisione e di sostegno per l'affermazione e il riconoscimento della dignità delle persone sofferenti”.

 

nr. 06 anno XX del 14 febbraio 2015



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