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Interventi

La candidata PD scopre l’Indipendenza Veneta

di Mario Giulianati
21 febbraio 2015

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Interventi

La candidata PD scopre l'Indipendenza Veneta

 

Leggo sul Corriere del Vento che la strategia elettorale del PD in Veneto è legata al classico “rastrello”- Oltre la lista ufficiale ve ne dovrebbero essere altre tre: una formata da candidati moderati, un qualcosa che possa attrarre voti da una destra disorientata, una seconda con la presenza di candidati ambientalisti, verdi, comitati anti un po’ tutto. Insomma una lista in grado di catturare un elettorato un po’- solo un pochino- di sinistra/sinistra e infine una terza di chiara ispirazione autonomista. Questa avrebbe il compito di attrarre un elettorato di tradizione leghista ma deluso. In altre parole il “rastrello” dovrebbe essere il rifugio elettorale di disillusi, frustrati, scontenti o semplicemente disorientati. Cosa questa che può capitare assai facilmente visto quello che sta succedendo in Parlamento. Non è che la grande aula parlamentare sia stata per il passato immune da risse o altre vicende per niente e rispettose di questo celebre spazio ma, con l’avvento, quasi, della terza repubblica era sperabile che si tornasse a rapporti più civili tra i vari movimenti rappresentati in Parlamento. Tornando al “rastrello” va detto che praticamente da sempre è stato in uso e non vi è nulla di male nell’utilizzarlo. In altre occasioni non era solo un tridente o un quattro ma a volte aveva una sequenza di denti impressionante. Quindi se il PD adotta questa strategia, come la adotterà con ogni probabilità anche la parte avversaria, è del tutto normale. Un po’ meno “normale” appare la decisione assunta dalla onorevole Moretti che si rivolge direttamente a Franco Rocchetta per chiederli di sostenerla al voto di maggio, con la lista autonomista. Una richiesta che denuncia non poca fantasia e ardimento nella candidata PD.

FRANCO_ROCCHETTA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Franco Rocchetta non è un personaggio qualsiasi. È, per molti aspetti, il padre dell’indipendentismo italiano oltre che veneto. Il suo nome, quale candidato, in una lista, sarebbe un riconoscimento indiscutibile che quella lista è veramente autonomista, e con ogni probabilità sarebbe intesa, da qualche settore dell’elettorato, anche come un riconoscimento alla linea politica da sempre seguita da Rocchetta. Dopo una prima lettera che già dichiarava un rifiuto di Rocchetta a rivestire questo ruolo, lettera apparsa sulla stampa (Vicenza Più), il Corriere Veneto pubblica una smentita dello stesso Rocchetta relativa alla lettera sopra citata. Dichiara Franco Rocchetta “Non ero informato di questa iniziativa, che ho appreso con grande sorpresa dal giornale, e non ne condivido il messaggio contradditorio che se ne ricava. Confermo il contatto con la Moretti, mostratasi in 10 minuti più disponibile di Zaia in un quarto di secolo, ma ribadisco la mia ferma intenzione di rifiutare qualunque proposta di candidatura”. Non ho memoria alcuna di una qualsiasi dichiarazione fatta dalla candidata PD, ma nemmeno dal suo Partito, circa una linea di indipendentismo, seppur appena accennata, che faccia parte del programma del PD. Come non ho memoria che la nostra avesse sostenuto, ad esempio, le posizioni della on. Simonetta Rubinato che pure è una sua compagna (si chiamano così nel PD oppure come?) di partito. In campagna elettorale capita di registrare atteggiamenti a volte disinvolti, ma questa richiesta della candidata PD alla presidenza della Regione Veneto, mi sembra più che ardita, molto strumentale.

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