Ad aprile scade il mandato commissariale del dott. Francesco Zantedeschi presso l’Ipab di Vicenza. Un commissariamento, che la di la della persona che ha svolto questo mandato, ha suscitato in città polemiche e controversi giudizi sia all’epoca della presidenza Meridio, sia al tempo della successiva presidenza Rolando. La Regione sostenne che il commissariamento era nato da situazioni e valutazioni puramente tecniche, mentre in Vicenza, nelle due diverse occasioni si sosteneva la matrice politica della decisione della Regione pur non coincidendo le particolarità visto che il commissariamento aveva una unica fonte, l’ex Assessore Regionale Sernagiotto, mentre le presidenze vicentine erano di segno politico nettamente contrario. La conclusione del commissariamento mi riporta alla memoria una dichiarazione, recente, del Consigliere Comunale, Capogruppo di Forza Italia, Roberto Cattaneo, che proponeva una soluzione per il governo dell’Ipab interessante. Il consigliere sosteneva che l’Ipab è la dimostrazione della generosità secolare dei vicentini, motivo per cui era utile che ogni espressione della città, sotto il profilo sociale e non politico, potesse partecipare alla gestione di questo ente. In effetti l’Ipab ha una storia bellissima di solidarietà umana e di carità cristiana. Sarebbe cosa buona e utile che la gestione fosse affidata ad una presidenza e a un Consiglio di Amministrazione indicato certamente dalla Amministrazione Comunale nel suo complesso, e non solo da qualche parte politica, ma escludendo la natura politica delle designazioni. In accordo tra tutte le forze politiche siano, a mio avviso, selezionate, personalità che abbiano competenze utili allo sviluppo dell’ente e cuore, sentimenti di solidarietà e spirito di volontariato, indipendentemente dal loro credo politico. Un tempo era considerato un onore per un cittadino far parte del Consiglio dell’Ipab e ciò avveniva del tutto gratuitamente.

Certamente i tempi sono cambiati ma mi rimane la convinzione che esistano non pochi soggetti nella nostra realtà che abbiano le caratteristiche necessarie per ricostruire lo spirito che animava un tempo quanti si impegnavano nella gestione dell’Ipab. Rammento un nome, tra i tanti meritevoli di essere ricordati e onorati, ma cito questo perché emblematico di una situazione particolarissima: Gabriele Collese, generoso consigliere dell’IPAB, uomo di opposizione costante alla Amministrazione Comunale di segno politico nettamente contrario al suo. Ma altrettanto sostenitore e difensore dell’ente al quale ha dedicato molto di se con cuore e intelligente impegno. L’Ipab è proprietà morale di tutti i vicentini, non deve essere motivo di lotte e di polemiche ma terreno di incontro di volontà positive e rispettose di una storia che onora la città.