Siamo già nel cuore degli anni dieci, una data che segna il tempo per tenere vive le riflessioni ed i momenti incisivi che hanno mantenuto in vitalità, nel trascorrere di diciassette anni, il Museo Civico della Ceramica di Nove. Un’attività svolta con grande impegno e passione dal conservatore Katia Brugnolo, che ha diretto e visto con il procedere innovativo degli impegni artistici l’evolversi delle attività museali. Il Museo sin da subito, ha ampliato le raccolte fino a quasi quadruplicare il patrimonio museale iniziale, per l’acquisizione di 1.970 nuove opere che oggi nell’insieme fanno parte del significativo numero di 2.960 pezzi artistici. Così la collezione ha rivitalizzato il rapporto con l’identità del territorio al quale il Museo appartiene: territorio legato ad un sapere antico, privilegiato dall’unità con la terra ed alla sua metamorfosi in ceramica.
Il Museo, per l’impegno dedicato alle ricerche ed agli approfondimenti in campo artistico condotte da Brugnolo è stato visto come sede privilegiata di studi, relazioni e di stretti rapporti istituiti con i maestri ceramisti del luogo che celebrano la ceramica a livello locale, ed inoltre lo vedono proiettato oltre l’ambito regionale; infatti nelle sale, dai rinnovati allestimenti, sono confluite, in un lungo elenco, un numero considerevole di mostre; come non sono mancati, nel progetto finalizzato volto alla valorizzazione dell’ente museale, accanto alle pubblicazioni, i concorsi nazionali ed internazionali, organizzati lungo gli anni, che hanno rafforzato, con le finalità della tutela e della valorizzazione delle opere d’arte, il nome del Museo Civico della Ceramica. Per allargare il senso dell’impegno, anche le opere del Deposito permanente godono di un completo e totale riordino a scapito di eventuali dimenticanze e perdite.
Il Museo, dall’attività proiettata anche nel prossimo futuro, prevede ad ospitare convegni e, fra le mostre, è in programma per l’intesa con la Soprintendenza di Trieste, nel Castello di Miramare l’esposizione dedicata al decoro floreale delle ceramiche di Nove dell’800. Inoltre, accanto alle iniziative promosse per i giovani con la vicentina Fondazione Giuseppe Roi, s’inserisce la mostra aperta dal rapporto con gli studenti dell’’Accademia di Belle Arti di Verona, che vede Katia Brugnolo in qualità di docente.