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Interventi

Vicenza e la sua Bertoliana

di Mario Giulianati
7 marzo 2015

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Interventi

Vicenza e la sua Bertoliana

 

La buona scuola (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Che si sia, come Italia e quindi anche come realtà vicentina, in una crisi economica di notevole gravità non vi è alcun dubbio e non servono esempi. Tutti, o almeno quasi tutti, ne conoscono, purtroppo, gli effetti devastanti. Ma siamo anche in piena crisi di valori. Per anni abbiamo sentito esponenti politici, e personalità culturali, affermare che la vera leva per uscire dalla crisi economica è quella della riconquista di valori sani e nobili e che ciò poteva avvenire sopra tutto tramite la “cultura”- Il mondo della scuola, in primis, ma tutte le istituzioni culturali, autenticamente culturali, venivano sollecitate a farsi carico di questo obiettivo.

La buona scuola (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Vicenza è stata scossa, come tutti nel mondo occidentale ma certamente anche in altre realtà, dall’ultimo assalto barbaro ad un museo in Iraq, dove sono state distrutte alcune statue antichissime. Vi sono chi sostiene – ad esempio l’archeologo Mark Altaweel della University College of London- che solo una di queste è autentiche mentre tutte le altre erano copie in gesso e che molte delle statue originali erano state precedentemente trasferite a Baghdad. Ma questo non cambia il significato terribile del gesto e del messaggio trasmesso in tutto il mondo. La risposta, a mio avviso a questa terribile provocazione, dovrebbe essere proprio una risposta autenticamente culturale. Ora in Vicenza esiste una tradizione importantissima rappresentata da antiche istituzioni, per fare un paio di esempi vedi la Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana. Ma il patrimonio, in senso lato, della cultura vicentina, è amplissimo e va sostenuto a tutti i costi proprio perché, alle motivazioni di sempre si è aggiunta questa del terrorismo culturale.

La buona scuola (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Ho sostento in altre circostanze, e sostengo tuttora, che prima degli eventi vanno costruiti, e mantenuti, magari consolidati, gli strumenti per “fare cultura”- Quindi scuole, teatri, musei e non certo ultime, le biblioteche. Abbiamo avuto, ed è sperabile che prosegua questa straordinaria collaborazione, la fortuna di avere per tanti anni l’appoggio della Fondazione Cariverona. Questo ha consentito, tra le tante opere di restauro effettuate (Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati, Basilica Palladiana ecc.) di recuperare ad una attività di incontro e di dialogo con la città e non solo, Palazzo Cordellina, una delle prestigiose sedi della Bertoliana. Da sempre la biblioteca è stretta nella morsa delle difficoltà dovute ai mezzi finanziari, alla carenza di personale, alla mancanza di spazi per i depositi e per l’utenza.

La buona scuola (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Non è un problema di oggi e non è un problema che solo oggi si intenda affrontare. Al di la della data di inaugurazione e a quella dell’inizio del suo utilizzo, recentissimo, il restauro, sempre con l’aiuto fortissimo, della Fondazione Cariverona, è frutto della azione della Giunta Hüllweck. Pur indicando, nel passato, la possibilità di tentare l’utilizzo di diverse sedi per l’ampliamento della Bertoliana, l’idea originaria è sempre stata quella dell’utilizzo della volumetria della Scuole Giuriolo. Idea fortemente combattuta, per decenni, da occulti oppositori, che riuscirono a bloccare il Piano Coppa che prevedeva, appunto, il trasferimento della scuola. L’edifico è inadatto, così come è costruito, ad ospitare la “macchina tecnologicamente avanzata” della Bertoliana. Per di più è esteticamente inadatto a fronteggiare la loggia di Palazzo Cordellina.

Ho ancora nella memoria le parole del carissimo amico prof. Renato Cevese che, senza alcun tentennamento, dichiarava che l’edificio andava raso al suolo e sostituito con un oggetto architettonico degno del contesto e della funzione.

La buona scuola (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Oggi,pur insistendo la Amministrazione Comunale, specie tramite il suo assessore alla crescita, che la cultura è il perno della attività amministrativa, si parla con insistenza di utilizzare al meglio, ovverossia assai modestamente, l’edificio della Scuola Giuriolo, e addirittura di riformare il sistema bibliotecario periferico- chiudendo il 50% delle sedi circoscrizionali - adducendo “comprensibili” motivi economici e carenza di personale, e quindi, ammettendo in effetti che la supremazia, e perciò la priorità per questa Amministrazione, della cultura su ogni altra frontiera tra la civiltà e la sua negazione, non è la crescita culturale, ma qualche cosa d’altro, probabilmente utile. La Bertoliana, così come le altre istituzioni culturali, antiche e moderne, non sono fatte solo di strutture, seppur importantissime e fondamentali, e nemmeno solo di oggetti per quanto rari, bellissimi, straordinari. Sono fatte di passione, di amore, di senso della storia, di generosità intelligenti. Rinunciare, o avvilire anche minimamente tutto questo, è sguarnire la frontiera della difesa della civiltà. È mancare alla missione fondamentale di una città bellissima come Vicenza.

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