NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Potenza del Giro: l'effetto-vaso di Pandora

L'edizione del 2013 che ha portato la tappa a Vicenza dopo un passaggio di quasi 70 chilometri sui Colli Berici sembra trascinare tutti verso il prossimo evento di maggio tappa a Vicenza, partenza il giorno dopo da Montecchio) - Non solo puro spettacolo, ma interesse delle categorie economiche - E di nuovo ad essere coinvolti molti Comuni

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Potenza del Giro: l'effetto-vaso di Pandora

 (g. ar.)- Due mesi circa al Giro che torna a Vicenza e poi riparte da Montecchio Maggiore, sette anni al mondiale di ciclismo per il quale la candidatura di Vicenza è stata ufficialmente adottata dalla federazione internazionale, salvo poi vincere la concorrenza di Germania e Olanda. Procede intenso il lavoro del comitato che ha già dimostrato due anni fa quanto la calamita del Giro d'Italia possa funzionare oltre l'avvenimento sportivo per abbracciare il mondo molto più ampio delle attività economiche e della promozione del turismo. Mandando un po' più avanti lo sguardo si capisce bene sin da ora che, oltrepassato l'evento, l'orizzonte promette di farsi maggiormente ampio e abbracciare oltre al coinvolgimento delle categorie economiche e produttive vicentine, con un ulteriore, prevedibile salto di qualità delle potenzialità turistiche anche per quanto riguarda le più piccole tra le località della provincia di nuovo interessate al passaggio del Giro, esiste ed anche molto consistente una prospettiva diversa.

Il Giro del 2013 non ha soltanto lasciato il segno più profondo su tutta questa gamma di argomentazioni, ma ha dato un colpo secco al tappo che in qualche modo teneva compresse molte aspirazioni e molte idee rimasta senza sviluppo decente. Si è scoperchiato il vaso di Pandora ed è lungo questa strada che il comitato sta muovendosi, uno sguardo al Giro, un altro sguardo agli effetti economici oltre che ai problemi organizzativi, ma anche uno sguardo ulteriore che ha come obiettivo i mondiali a Vicenza. Riesca o no anche quest'ultimo colpo, certo è che il Giro di due anni fa ha indicato con chiarezza quali siano le potenzialità di Vicenza e della sua provincia in fatto di promozione. Alessandro Belluscio dice più avanti che in fin dei conti ci sono poche realtà storico-artistiche-produttive di eccellenza come quella in cui siamo tutti immersi. E ha assolutamente ragione.

L'esca insomma non è un bocconcino che faccia semplicemente da calamita ai pesci rossi, ma qualcosa di molto più importante e pesante: se il grande progetto delle due stazioni che rivoluziona la progettualità della città arrivasse più o meno alla stessa scadenza anche il mondiale di ciclismo chi potrebbe più tirarsi indietro di fronte alla promozione di un avvenimento di rilievo che può e sa indurre molto altro? Crediamo nessuno. Il vaso di Pandora. a maggior ragione, si sarebbe scoperchiato una volta di più a vantaggio di tutte le prospettive economiche e produttive pensabili per questa città e anche per tutta la provincia. E il punto di riferimento chiave, anche in quel caso, resterebbe quell'indimenticabile arrivo a Vicenza dopo oltre 65 chilometri percorsi anche lungo la dorsale e lo scavalcamento dei Berici.

CHI PIU' DI VICENZA?- Il comitato organizzatore è formato da Matteo Marzotto presidente, Alessandro Belluscio vicepresidente, e poi da Moreno Nicoletti, Claudio Pasqualin e Gabriele Viale. L'aggancio ulteriore al fattore economico produttivo vicentino è testimoniato dalla presenza di Marzotto che è anche presidente della Fiera e del CUOA. Alessandro Belluscio dice che questo assetto assicura al lavoro del comitato una forza notevole che si sta manifestando con evidenza e che mette salde radici nell'evento del 2013. Non è stato insomma un episodio isolato, ma la riaccensione di un formidabile motore molto ben collaudato e che ora può contare su un'esperienza che fa da punto di riferimento principale. Con qualche spunto in più.

Potenza del Giro: l'effetto-vaso di Pandora (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Dice Alessandro Belluscio: "Di nuovo la tappa a Vicenza e il giorno dopo l'altra tappa vicentina che parte da Montecchio Maggiore ci stanno impegnando fortemente. L'esperienza del 2013 con il successo che ha raccolto dai 350mila spettatori lungo il percorso ci indica la strada giusta ed è quella che stiamo seguendo con molta convinzione. I nostri interlocutori, cioè aziende ed enti, sono rimasti così impressionati da quel successo che ora da parte nostra ci siamo sentiti di mettere sul piatto delle proposte anche qualcosa di più; stiamo chiedendo agli imprenditori di aiutarci anche per il mondiale del 2020 ed offriamo loro un'opzione su spazi pubblicitari e altre manifestazioni. Crediamo che sia una buona idea dal momento che anche dovendo vincere la concorrenza di tedeschi e olandesi ci siamo visti assegnare l'ufficialità della candidatura italiana dalla federazione e siamo anche convinti di avere dalla nostra qualcosa di più. Se ci domandiamo chi ha tanta arte e tanta storia, tanta tradizione di civiltà e tanto livello di produttività come Vicenza la nostra risposta non può essere che la più tranquillizzante. Nessuno ha più di noi, questo è certo. Stabilito questo punto, credo che ci sia poco da discutere, bisogna lavorare e spingere fino ad ottenere anche la sede dei mondiali. Gli imprenditori questo lo hanno capito molto bene".

ANCHE IL VENETO VA IN VETRINA- E non è solo questione di una provincia come Vicenza, aggiunge Belluscio, ma anche di immagine del Veneto che accompagna qualunque avvenimento di questa portata, sia o no sportivo. Intanto, sempre a proposito dei mondiali da promuovere a Vicenza, tutto il comitato si sposterà nella sede del prossimo campionato fissato negli Stati Uniti (stato della Virginia) dove c'è ovviamente modo da una parte di andare a vedere qualcosa di importante circa l'organizzazione, ma anche ad approfondire contatti e relazioni internazionali che risultano sempre utilissimi anche nel mondo dello sport e della politica dello sport. Belluscio ribadisce: "Andremo in Virginia molto convinti del messaggio di cui siamo portatori. Stabilito che il 2013 ha provocato un vero e proprio boom di immagine per Vicenza e per il Veneto, abbiamo un'arma molto utile per cercare oltre all'appoggio dei nostri imprenditori anche quello di partners stranieri che quando si tratterà di decidere potrebbero essere dalla nostra parte e consentirci di avere il mondiale nel nostro territorio. Del resto siamo ben decisi a mettere in campo tutto quel che abbiamo. Come dicevo prima risulta difficile a chiunque trovare una terra che complessivamente sappia offrire quel che offrono Vicenza e il Veneto. Arte e storia, prodotti di eccellenza, imprenditori presenti in tutto il mondo, vertici sportivi. Senza parlare di nuovo di Palladio. Nessuno ha da offrire tanto e quello stesso 2013 che oggi funziona da vero e proprio volano potrebbe rivelarsi alla fine un grande antipasto a tutto il resto: al ritorno del Giro tra due mesi e poi al mondiale. Quello che stiamo cercando di fare a proposito del mondiale è di riuscire a legare l'evento ai siti Unesco che abbiamo qui da noi. Ripeto la domanda: c'è davvero qualcuno che dispone di qualcosa di più da offrire? La risposta è scontata. E pensate che se Firenze ha registrato entrate per 78miloni di euro riferite al beneficio indotto sulle attività del territorio, noi che possiamo contare in un giorno molto più di quanto abbia raccolto in spettatori la formidabile mostra in Basilica durata qualche mese possiamo fare sicuramente di più".

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