NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

La “campagna” per il centenario

Lucio Gambaretto anticipa le principali tappe per le celebrazioni da qui al 2018 e anticipa che saranno mobilitati gli alpini della “Monte Grappa” per ricordare la Grande Guerra

di Gianni Celi

facebookStampa la pagina invia la pagina

Monte Grappa

Cento anni fa anche il Bassanese veniva travolto dal dramma di una guerra che era stata annunciata come breve e che invece per quattro anni avrebbe arrecato danni e sofferenze indimenticabili. Dopo la rotta di Caporetto, nell’ottobre del 1917, la città si trovò in prima linea con la popolazione fatta sgomberare per il timore della perdita del Grappa, ultima roccaforte prima del dilagare delle truppe austroungariche nella pianura padana. La dichiarazione di guerra, che vide l’esercito italiano in marcia il 24 maggio del 1915, fece capire quanto bisogno ci sarebbe stato, negli anni a venire, di aiuti concreti da parte dei benestanti di allora. Sul “Prealpe” del luglio del 1915, leggiamo un accorato appello a prestare soldi per le necessità della guerra. “Chi non offre per la Patria il suo braccio o il suo sangue – scrive l’articolista - deve offrire i mezzi che ad essa sono necessari. Non è questa l’ora degli egoismi, dei calcoli interessati, delle paure che fanno nascondere i denari. I denari bisogna offrirli anzitutto alla città di Bassano perché le famiglie dei soldati che combattono per la difesa e l’onore di tutti, abbiano di che vivere senza stenti o soverchie privazioni; perché inoltre i figli dei combattenti possano essere tolti ai pericoli della strada, custoditi ed educati….Noi metteremo alla gogna e denunceremo al pubblico bassanese coloro che non sentiranno il dovere di fare tutto e intero il loro dovere, che si mostreranno tirchi o avari”.

E di quanto bisogno vi fosse di denari per sostenere l’imponente macchina da guerra lo dimostrano le aride cifre riferite alle sole munizioni usate in quel travagliato periodo bellico. Si pensi che, soltanto da parte italiana, nella prima guerra mondiale, furono sparati 43 milioni di colpi di cannone, furono lanciati venti milioni di bombe a mano e consumati tre miliardi di pallottole.

Ma veniamo a parlare del lavoro che si sta preparando, anche in città e nel mandamento, per ricordare una delle pagine più terribili della nostra storia patria, pagine vissute dalla nostra gente con angoscia, più che in altre parti d’Italia, perché a due passi dal fronte avanzato. Nell’anno che ricorda l’entrata in guerra contro l’impero di Austria e Ungheria, si stanno preparando delle iniziative volte, principalmente, a far conoscere ai più giovani che cosa abbia voluto dire per questa terra una tragedia di immensa portata.

È l’ex sindaco, Lucio Gambaretto, già vicepresidente della sezione Ana Monte Grappa, a spiegarci quali saranno le tappe più importanti di quest’anno, ma anche dei prossimi fino all’arrivo del 1918, per approfondire argomenti che ben pochi conoscono.

Monte Grappa (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Il primo grande intervento di queste celebrazioni – ci spiega – sarà quello che verrà portato a compimento nel settembre di quest’anno e che vedrà impegnati tutti i gruppi alpini del territorio. Saranno ben sedici gli obiettivi sui quali si punterà l’azione delle “penne nere”, obiettivi che riguarderanno zone di guerra o di retrovia da risistemare, con particolare interesse per il massiccio del Monte Grappa. A tal riguardo abbiamo chiesto ai sindaci dei vari Comuni del mandamento di segnalarci quali siano le attività più significative da portare a compimento per meglio evidenziare taluni particolari legati alla Grande Guerra”.

“Altro momento importante – continua il prof. Gambaretto - sarà quello riguardante l’apporto di ben trecento coristi di vari cori alpini della zona per una trilogia di appuntamenti, curati da Operaestate Festival, negli ossari di Bassano, del Monte Grappa e di Asiago. Come alpini poi saremo presenti in due momenti di carattere sportivo che vedranno coinvolti studenti delle superiori ed alunni delle elementari. I primi (circa 4000 giovani provenienti da scuole di tutta la provincia) effettueranno, il 20 aprile, una crono staffetta che, partendo da Prato Santa Caterina, arriverà sotto il Palazzo municipale; i secondi, invece, il giorno successivo (si parla di 500 bambini) svolgeranno una passeggiata per la città ascoltando le spiegazioni di alpini incaricati all’uopo, davanti ai monumenti più importanti legati alla prima guerra mondiale quali, la statua al Generale Giardino, le scuole Mazzini, il Ponte vecchio ed il Tempio Ossario”.

“Nel frattempo – conclude Lucio Gambaretto – continueranno le visite guidate di scolari e studenti nelle trincee del Grappa riportate alla luce in tutta la loro maestosa imponenza e non è certo da dimenticare l’importanza che, in questo periodo, rivestirà il museo della Grande Guerra di Ca’ Erizzo dove emerge prepotente la figura del premio Nobel della letteratura, Ernest Hamingway”.

Ma è proprio in questo anno fatidico che sta per avverarsi un sogno quanto mai atteso dagli alpini bassanesi. “Sì – ci dice con orgoglio l’ex sindaco – finalmente martedì quattordici aprile ci saranno consegnate, da dirigenti del Demanio, le chiavi della palazzina comando della Caserma Montegrappa. È una data che aspettavamo da tempo e che ci darà la possibilità di recuperare un monumento di storia alpina della nostra città che, da alpini, sapremo ben valorizzare. C’è una commissione di tecnici dell’Ana Monte Grappa, pronta ad intervenire per sistemare al meglio quei locali”.

“Il nostro intento non è certo quello di abbandonare la sede storica del Ponte degli alpini – sottolinea Gambaretto – Noi cercheremo soltanto di spostare alla “Montegrappa” la sala riunioni data l’ampiezza dei locali che qui troviamo e la disponibilità di parcheggi. Non abbiamo certamente l’idea di traslocare il museo, ma nella palazzina comando potremo allestire una biblioteca con libri che riguardino la storia delle “penne nere” e delle guerre da loro affrontate, ma anche delle sale capaci di accogliere tanti reperti che nostri collezionisti hanno raccolto in anni ed anni di ricerca sul fronte del Grappa”.

Gambaretto afferma poi che una parte della palazzina potrebbe essere adattata a camerate per ospitare, in occasioni particolari, associati provenienti da diverse parti d’Italia. Bisognerà comunque aspettare che sia messo nero su bianco su quanto e su che cosa si voglia fare di un bene sicuramente prezioso per una città alpina quale è stata Bassano per tanti decenni.



nr. 14 anno XX dell'11 aprile 2015

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar