NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Battesimo per i “Territori del Brenta”

Presentazione ufficiale l’associazione che riprende una vecchia idea di marketing territoriale per lo sviluppo del turismo bassanese

di Gianni Celi

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Territori del Brenta

La voglia di sviluppare una progettualità adeguata per rilanciare la conoscenza di un territorio quanto mai ricco di attrattive qual è quello del mandamento bassanese, dai confini con il Trentino fino alla Laguna di Venezia, è grande, tremendamente grande. Per questo, negli ultimi anni, sono nati dei soggetti che avevano messo al centro della loro mission proprio l’avvio di un percorso tale da garantire l’interesse di visitatori sia italiani che stranieri. Nel 2008, nasce la proposta delle “Terre del Brenta”. Ecco che cosa scrivevamo allora nel presentare l’iniziativa che doveva coinvolgere i Comuni lungo l’asta del fiume: “Gli obiettivi che vogliamo raggiungere – affermavano Fernanda Scantamburlo, assessore del Comune di Piazzola sul Brenta, capofila della proposta per il Padovano, Franco Bordignon, assessore del Comune di Nove, capofila per il Vicentino e Giovanni Chiuppani, referente per i soggetti privati - sono tesi a migliorare la conoscenza del territorio con aggiornati strumenti di rilevazione, analisi e rappresentazione; a migliorare la governance locale favorendo la partecipazione equilibrata, l’aggregazione e la capacità di iniziative di tutte le forze attive, nel rispetto della parità; a sviluppare iniziative di governo del territorio integrando azioni culturali, ambientali e di tipo socio-economico capaci di migliorare la qualità della vita presente senza pregiudicare quella delle generazioni future; ad applicare e a far applicare le norme e le determinazioni anche internazionali che promuovono lo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, culturale, paesaggistico, economico, urbanistico, infrastrutturale e turistico; a consolidare l’armatura ambientale e culturale delle “Terre del Brenta” secondo i principi dell’ecologia del paesaggio e della formazione culturale del territorio; a salvaguardare e rafforzare, valorizzare e promuovere il patrimonio ambientale naturale, i siti naturalistici, le acque di superficie e sotterranee, l’ecosistema del fiume, incluse le sorgenti, le risorgive, le falde, sostenendo la biodiversità, i corridoi ecologici, i paesaggi naturali, anche in considerazione del loro potenziale per lo sviluppo del turismo ecologico; a ripristinare e preservare l’equilibrio fra il prelievo-estrazione ed il rinnovo-ricarica degli acquiferi e garantire i minimi deflussi vitali negli ecosistemi; a favorire politiche di contenimento dei consumi energetici e dell’inquinamento da combustione in tutti i settori, anche attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili; a favorire la crescita economica equilibrata, il recupero dell’ambiente fisico, la mitigazione delle criticità ambientali, paesaggistiche, infrastrutturali ed urbanistiche mirando alla riconversione dei siti industriali in abbandono, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale della città, all’occupazione e allo sviluppo armonico delle comunità locali promuovendo interventi urbanistici ed edilizi che favoriscano il benessere di tutti”.

Territori del Brenta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Due anni dopo così parlava di questo progetto l’assessore al turismo di Bassano, Alessandro Fabris: “”Terre del Brenta” possiamo dire che è una cornice nella quale si inseriscono enti sia pubblici che privati (una cinquantina in tutto) per portare avanti dei progetti comuni da seguire in parallelo con la nuova Ipa (Intesa programmatica d’area) Pedemontana del Brenta”.

Ma, sempre nel 2008 parlavamo della nascita di un nuovo soggetto: “La Via del Brenta”. E vediamo che cosa scrivevamo allora al riguardo: “Nato da un accordo di programma che vede protagonisti la Regione del Veneto, la Provincia Autonoma di Trento ed altri sedici Comuni nelle province di Trento, Vicenza, Padova e Venezia, il progetto, a valenza europea, ha tra le principali finalità quella di creare il nuovo prodotto turistico unitario “La Via del Brenta”. Capofila del progetto sono, per la Regione del Veneto, il Comune di Bassano del Grappa e, per la Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Levico, due città che operano a stretto contatto da tempo e che condividono con i rispettivi enti di riferimento le esternalità positive che questo progetto potrà apportare al territorio”.

Territori del Brenta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“Il nostro obiettivo – spiegava il sindaco Gianpaolo Bizzotto – è quello di presentare agli operatori della domanda turistica e al grande pubblico il percorso del fiume Brenta, collegandolo attraverso itinerari tematici che offrono l’ambiente e gli sport praticabili, i musei ed i siti della memoria, l’architettura, gli eventi e le vie del gusto di questi diversi territori che, creando sistema, condividono il comune obiettivo di promuovere ed incrementare la presenza turistica sul territorio”.

Nelle scorse settimane – scrivevamo ancora - il Comune di Bassano ha indetto una gara d’appalto per assegnare l’esecuzione delle azioni previste dal progetto, ed è risultata affidataria l’azienda Veneto Marketing S.r.l. che ha sede in città e che è nata in occasione dell’adunata nazionale delle “penne nere”.

Territori del Brenta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“La nostra società – spiegava allora il presidente Roberto Xausa - è sorta dalla volontà di un gruppo di diciannove imprenditori che hanno avviato un progetto per la creazione di offerte turistiche del territorio che coinvolga tutti gli operatori economici e amministrazioni locali. Scopo principale di Veneto Marketing e della sua agenzia di viaggi, Old Bridge, è quello di creare un nuovo fattore di attrazione, una offerta turistica unitaria che consenta di promuovere il territorio, ma allo stesso tempo di creare dei pacchetti per incrementare i flussi turistici nel territorio con il duplice beneficio degli imprenditori locali e delle amministrazioni pubbliche”.

Ed ora siamo a raccontarvi la nascita ufficiale di una nuova associazione che mira a raggiungere obiettivi di grande rilievo, sempre nei territori che si snodano lungo il fiume Brenta. Stiamo parlando dell’Associazione “Territori del Brenta”, di cui già avevamo dato notizia tempo fa, ma che adesso, con la firma di giovedì 9 aprile, all’Urban Center di Bassano, è diventata realtà.

““Territori del Brenta” – ci spiegano i fondatori – è l’evoluzione dell'omonimo progetto di marketing territoriale per lo sviluppo del turismo nel  nostro comprensorio. La riunione costitutiva nella struttura in riva al Brenta, che intende svolgere la funzione di “scatola di vetro” della città, si è svolta in modalità open, ovvero aperta a tutti gli interessati, richiamando 22 partecipanti. Obiettivo dell'Associazione è contribuire ad elevare l'attrattività del territori, ovvero l'ambito territoriale dell'Intesa Programmatica d'Area "Pedemontana del Brenta". La visione è mirata ad elevare la competitività di questo insieme di ben 19 comuni. Gli imprenditori di questa area, già riconosciuta dalla Regione Veneto, avviano ora un processo verso la costituzione del marchio d'area: si tratta quindi del punto di partenza verso l'emancipazione e ridefinizione dell'identità comunicata dal territorio”.

Ecco il fiore all’occhiello di questo nuovo soggetto, vale a dire, la ricerca di arrivare ad ottenere il “marchio d’area”, una specie di Dop che faccia conoscere questo territorio nella sua magnifica complessità di attrazioni di ogni genere (turistiche, ambientali, enogastronomiche, folcloristiche, storiche ed altro ancora) L'organigramma dell'Associazione comprende sei soci fondatori: si tratta dei tre promotori del progetto di marketing territoriale “Territori del Brenta”: Roberto Astuni, Andrea Cunico e Massimo Vallotto; di Ivan Pontarollo, noto campione di canoa e imprenditore turistico della Valbrenta; di Emanuele Reginato, presidente del Consorzio Turistico “Vivere il Grappa” e di Paolo Grandesso, presidente della Bassano Rally Racing. I sei soci fondatori hanno aderito alla neonata Associazione in qualità di persone fisiche. È ora in atto la fase dell'iscrizione dei soci ordinari.

“Le prime associazioni, enti e imprese che aderiranno al sodalizio – affermando i promotori - saranno quelle rappresentate dai fondatori: il neocostituito Consorzio Regionale di Promozione Turistica “Pedemontana Veneta e Colli” riconosciuto dalla Regione Veneto (Astuni), il Consorzio Turistico “Vivere il Grappa” con le sue 40mila presenze turistiche all'anno nell'area del Massiccio per il volo libero (Reginato), la Fondazione “Museo dell'Automobile Bonfanti - Vimar” (Vallotto), il Centro Nazionale Rafting e Canoa “Ivan Team” (Pontarollo), la scuderia automobilistica “Bassano Rally Racing”, società che da 31 anni organizza manifestazioni motoristiche a carattere mondiale (Grandesso) e la società Adacmaster Communication, agenzia di comunicazione di respiro internazionale (Cunico). Saranno solo i primi nomi di un elenco destinato ad allungarsi in maniera significativa. Già numerose, infatti, sono state le manifestazioni di interesse per l'adesione all'iniziativa”.

E commercianti, artigiani, industriali?

“Le categorie economiche del territorio – specificano - saranno invitate singolarmente ad associarsi a “Territori del Brenta” come soci ordinari. La costituzione dell'Associazione rappresenta un passaggio dovuto verso l'istituzione di un “governo leggero” per la valorizzazione dell'identità e dell'attrattività turistica del territorio, avviando un processo aggregativo della parte privata. Sarà elaborato e siglato allo scopo un protocollo d'intesa tra gli operatori del territorio, nel quale saranno raccolte le istanze e le richieste dei portatori di interesse privati per la definizione condivisa di una “identità e attrattività d'area” che, associata alle future strategie e azioni di promozione, sia in grado di ambire al turismo internazionale e non più, come prevalentemente accade oggi, al solo turismo di prossimità. È quanto richiede la stessa Commissione Europea, che dà prevalenza, per poter accedere ai finanziamenti europei per lo sviluppo economico dei territori, ai cosiddetti progetti CLLD (Community - Led Local Development): ovvero progetti di sviluppo locale guidati dalla comunità. Un processo che parte quindi “dal basso” e che oltre alla prevalente partecipazione dei privati impone la partnership con gli enti pubblici del territorio. Per questo motivo il protocollo d'intesa di “Territori del Brenta” sarà presentato alle Amministrazioni del territorio attraverso l'IPA (Intesa Programmatica d'Area) Pedemontana del Brenta, che sarà l'interlocutore istituzionale della neocostituita Associazione di marketing territoriale. La parte pubblica, rappresentata dai Comuni che a loro volta indicheranno un proprio capofila, avrà il compito di intercettare i bandi, istruire le pratiche e amministrare i fondi che il partenariato pubblico/privato otterrà dall'Europa per gli interventi mirati a sviluppare l'attrattività del territorio. Mentre sarà la parte privata a progettare e creare le linee strategiche mirate a trasformare i “Territori del Brenta” in un'area vocata all'intercettazione dei flussi del turismo nazionale e internazionale. Fondamentale, a tale scopo, sarà l'istituzione del Marchio d'Area: punto di partenza dell'intero progetto di marketing territoriale. Saranno promosse azioni che permetteranno di costruire un “Distretto della Sostenibilità” in cui le strategie di sviluppo del territorio,  proposte dal privato, finanziabili con bandi e progetti e messe in atto dal pubblico,  saranno, appunto, sostenibili: e cioè commisurate alle tipologie di turismo ai cui i “Territori del Brenta” principalmente si rivolgeranno”.

Ma, scendendo nel concreto, quali saranno i progetti di maggiore interesse da perseguire?

“Alcune direttive di sviluppo sono già definite – affermano i fondatori - la rete museale per la creazione di un museo diffuso nell'intero comprensorio di riferimento; la rete cicloturistica sulla dorsale del Brenta, con il completamento della ciclopista; la rete di connessione pedonale dei percorsi escursionistici fluviali e collinari, una cui prima valorizzazione, già in atto, è rappresentata dal progetto Aquas1. Altri poli di attrattività emergeranno dalle istanze che i soci dell'Associazione esprimeranno e porteranno avanti in base alla loro diretta esperienza sul campo. Il turismo del Bassanese, in questo modo, non dipenderà più da generiche strategie calate dall'alto né sarà più limitato dalle frammentazioni che fino ad oggi ne hanno impedito la promozione in serie A. Con “Territori del Brenta” nasce il progetto di una regia unica e condivisa della nostra area turistica, governata dagli operatori privati e affiancata dalle Amministrazioni pubbliche,  che si apre al contributo, e alla partecipazione ai processi decisionali, dei talenti del territorio”.

Territori del Brenta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)L’architetto Massimo Vallotto, uno di più convinti sostenitori di questa associazione, ci spiega quanto sia stato lungo il percorso fatto per arrivare alle costituzione del nove aprile. “Sono due anni che lavoriamo a questo progetto – sottolinea – e finalmente siamo ai blocchi di partenza. Non sono state poche le difficoltà da superare e, fra le tante, il tentativo di coinvolgimento delle categorie economiche. Dopo sedici mesi di trattative, a novembre, pensavamo di avere risolto ogni problema, ma una serie di individualismi, di timori per i rapporti con Vicenza, di gelosie, di ostacoli politici, ci hanno fatto capire che dovevamo correre con le nostre gambe lasciando aperte le porte a qualsiasi altro soggetto che debba credere in questa iniziativa”.

Il primo passo da compiere, ci racconta Vallotto, è l’ingresso nell’Ipa Pedemontana del Brenta. “Lo faremo con grande umiltà – dice – mettendo a disposizione di questa importante istituzione le nostre progettualità”. Nei diciassette Comuni dell’Ipa c’erano due vuoti, fortunatamente colmati: uno riguardava il Comune di Valstagna, che aveva aderito all’Intesa d’area dell’Altopiano e l’altro il Comune di Romano, aggregato a quella del Grappa. Entrambi hanno accolto di buon grado l’idea di partecipare alle proposte dei “Territori del Brenta”.

Adesso basta soltanto portare avanti con determinazione le diverse idee al fine di poter accedere ai contributi europei per realizzare i vari progetti in cantiere, pur sapendo che i tempi per concretizzarli sarà quanto mai lungo e tortuoso.

 

nr. 15 anno XX del 18 aprile 2015



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