NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Nell'aria profumo di rose

Amedea Mantovan Regazzo ha pubblicato una raccolta di versi che cantano l’amore, le angosce dell’animo e i momenti di felicità

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Mantovan

Mantovan (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ora che la primavera è tornata, sembra più che mai appropriato il titolo scelto per la nuova antologia poetica della vicentina Amedea Mantovan Regazzo - Nell'aria profumo di rose - pubblicata di recente dall'Editrice Veneta di Vicenza. Un libro che, come scrive nella prefazione Mario Bagnara, presidente della Biblioteca Internazionale La Vigna – dove è stato presentato in anteprima qualche giorno fa - assume un significato importante nella produzione letteraria dell’autrice, iniziata nel 2003 con A piedi nudi sulla madre terra - appunti di viaggio e giunge puntuale a festeggiare anche il decimo anniversario del suo esordio poetico, avvenuto nel 2005 con la silloge Il respiro del mare, seguita dal canto corale a tre voci Ai confini della memoria, pubblicato addirittura a Belgrado nel 2007, e quindi da Come brezza leggera del 2010. Ad interpretare e arricchire con grande sensibilità grafica le suggestioni liriche di Amedea Mantovan si aggiunge anche il lavoro artistico dell’amica veneziana Paola Volpato, che in occasione della pubblicazione del libro ha voluto creare alcuni disegni che accompagnano i diversi capitoli.

Poco dopo il ritorno alla prosa narrativa come atto d’amore verso il padre, tenente medico in terra africana durante la seconda guerra mondiale, con il libro storico 1941 – 1945. Africa settentrionale del 2013, quest’ultima raccolta di versi dell'autrice si presenta come un apice del suo itinerario poetico, relativamente breve, ma intenso - scrive Bagnara - . L'autrice lo fa anzitutto con un lungo prologo di poesia haiku da cui deriva il felice titolo del volume Nell’aria profumo di rose…, quasi volendo, attraverso un richiamo al mondo giapponese, sottolineare l’universalità della sua ispirazione poetica. In questo modo anticipa i due temi che animano tutti i quarantasette carmi: la natura e l’amore, espressi con armoniche modulazioni nelle sei sezioni in cui sono riuniti: Infinito, Album, Utopia, Amore senza tempo, Ricerca interiore e, in lingua dialettale, una novità assoluta nella sua produzione poetica, come simpatico omaggio alle sue origini veneziane ed espressione della sua fidelizzazione al Cenacolo dei poeti dialettali vicentini, Do’ ciacoe venessiane.

Mantovan (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)È evidente la crescita qualitativa e stilistica dell'autrice vicentina, bene espressa con piena consapevolezza anche la maturità estetica che, pur accennata in precedenti componimenti, trova qui una definizione puntuale e articolata nel dialogo che l’autrice intesse con la Poesia stessa nell’omonimo componimento: “Libera e leggera/ dal seno del mondo/ affiora la tua voce./ Con ali di cristallo/ raccogli i sospiri dell’anima/ consoli le angosce della tempesta./ Con te ho percorso/ spazi infiniti/ infiniti silenzi/…A contatto/ soltanto con l’immenso./ Nel tuo respiro, poesia,/ fiore di porpora/ è l’amore/ rugiada del mattino/ le lacrime sommesse”.

Nella visione idillica e trasfigurata di Amedea tutti gli elementi della natura, in particolare il cielo, il sole, la volta stellata, il vento, la terra con la sua variopinta e profumata vegetazione, gli insetti e gli uccelli, il mare, la neve… divengono magici momenti in cui si sente avvolta “in un soffio di infinito” in cui il realistico disagio esistenziale (per chi affoga nel macigno della vecchiaia) trova appagante conforto e serenità. In questa sua sensibilità sociale referenti quasi privilegiati sono le persone emarginate, come il clochard Non hai passato,/ cancellato nelle viscere della memoria./ Vivi solo presente/ in giorni uguali ai giorni. e il prigioniero politico Non piangere fratello/ Non piangere se non puoi disporre/ dei tuoi giorni in libertà/ se non puoi decidere le tue scelte.. Per entrambi anche la natura è una presenza amica: al primo fa notare che La terra ti è casa e madre/ e il cielo aperto è il tetto./ La tua famiglia è il mondo/ ed il suo abbraccio/ è solo il vento,/ che ascolta i tuoi pensieri/ come lacrime di vita/ nell’indifferenza della gente. Al secondo suggerisce una prospettiva di speranza: Il vento raccoglie i tuoi sospiri/ alimenta desideri e progetti/ e con ali leggere/ li porta a chi un giorno/ li saprà realizzare.

In tutta l’antologia si avverte la presenza più viva che mai dell’amatissimo Giampaolo, per Amedea stimolo e sostegno determinante fin dalla scoperta della sua vocazione letteraria e tuttora guida rassicurante. Al suo ricordo, a parte la dedica iniziale e vari riferimenti sparsi, è ispirata in particolare la sezione Amore senza tempo, in cui il profondo legame affettivo della coppia viene colto nella sua dimensione atemporale e nell’estatica immedesimazione con la natura: Un lieve respiro ti ha separato da me/ ed un lampo di fuoco/ ha purificato le tue sofferenze,/ ma intatto il tuo amore riscalda la mia vita./ Mi accarezza con l’alito del vento/ mi accompagna con parole sussurrate/ nel fruscio delle fronde/ nel mormorio del mare./ È un attimo la vita nell’immensità del tempo,/ ma l’amore domina il tempo/ e ci vedrà volare leggeri e felici/ nella volta stellata con la mano nella mano/ come correvamo giovani e forti/ sulla battigia del mare.

Abbiamo incontrato l'autrice alla recente presentazione a Vicenza e in previsione della prossima già in calendario sabato 23 maggio alle 17 alla Scaletta 62 in contrà Porta S.Lucia a Vicenza.



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