NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La cinquina di Marostica

Per la quinta volta la città della partita a scacchi accoglie il Giro d’Italia, corridori sulla “scacchiera” domenica 24 maggio

di Alessandro Scandale

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Porte aperte quindi, sabato 23 e domenica 24, agli appassionati di ciclismo per assistere, il sabato, all’arrivo di alcune squadre dopo la tappa di Valdobbiadene e, la domenica, al via verso la prima importante tappa alpina di tutto il Giro.

Marostica si veste a festa nell’attesa di domenica 24, giorno di Pentecoste, per applaudire i girini che hanno scelto la città scaligera, se non per l’arrivo, quantomeno per la partenza di una delle 21 tappe in calendario per il Giro d’Italia ciclistico, edizione 2015. Si sta lavorando sodo, in queste giornate, per presentare la meglio la città in vista dell’arrivo, oltre che dei corridori e della carovana del Giro, anche dei moltissimi appassionati delle due ruote che animeranno la città, nella mattinata di domenica 24, con l’intento di poter ammirare i loro beniamini.

E’ la quinta volta, nella sua storia, che il Giro d’Italia sceglie Marostica. Anche se è una tappa a metà quella che animerà la Piazza degli scacchi , domenica 24 maggio, è pur sempre un giorno di allegria per i tanti fans dei corridori, impegnati in una delle più importanti manifestazioni ciclistiche a livello nazionale e sovranazionale. La macchina organizzativa locale è al lavoro già da diverse settimane per preparare al meglio l’arrivo dei girini, dopo la tappa del sabato con il traguardo di Valdobbiadene, e la partenza del giorno successivo. Il Comitato tappa, presieduto dalla Presidente del Consiglio comunale, con delega allo sport, Angela Bernardi, ha studiato nei minimi particolari ogni dettaglio della complessa organizzazione della Gazzetta dello Sport. I corridori faranno la loro passerella nella Piazza degli Scacchi dopo la firma del foglio di partenza, per poi raggiungere la provinciale al di là del Castello Inferiore dove sarà dato il via. Quella di Marostica sarà una tappa quanto mai importante perché porterà i girini nel cuore delle Alpi. Nei 165 chilometri del percorso i corridori dovranno superare, infatti, un dislivello di 3900 metri con tre traguardi della montagna: il primo alla Fricca (metri 1096), il secondo a Passo Daone (metri 1291) ed il terzo all’arrivo di Madonna di Campiglio. Partita da Marostica la carovana del Giro attraverserà, per quanto riguarda la provincia di Vicenza, i Comuni di Mason, Breganze, Thiene, Piovene Rocchette, Cogollo del Cengio, Arsiero, Pedescala, Lastebasse per entrare quindi nel Trentino.

L’arrivo del Giro d’Italia nella città degli scacchi muoverà tutta una serie di iniziative volte ad animare i giorni che precedono l’importante evento. Dopo la Granfondo Fizik Città di Marostica di domenica 26 aprile e dopo la mattinata dedicata all’educazione stradale per i ragazzi delle classi quinte dell’istituto comprensivo di Marostica, con tanto di consegna della “patente del ciclista” si continuerà con altre proposte.

La serata di sabato 23 maggio, quella che precede la partenza del Giro, sarà caratterizzata da una “Notte rosa” che vivrà il suo momento magico nel concerto “Un giro di….do” organizzato da Roberto “Apo” Ambrosi. In quelle ore le vie del centro saranno animate da band musicali, da espositori e da iniziative singole quanto mai accattivanti con negozi aperti fino a tardi.

A partire da domenica 24 e fino al 31 sarà invece possibile visitare una mostra dedicata al grande corridore marosticense, Giovanni Battaglin, mostra che sarà allestita nella sala del sindaco nel Castello Inferiore. Oggetto della rassegna, una miscellanea di fotografie del campionissimo di casa, accanto a bici usate per la conquista della maglia rosa al Giro d’Italia del 1981 e della Vuelta a Espana nello stesso anno e ad altro materiale inedito.

Domenica 24, grande appuntamento per gli appassionati della bicicletta per ammirare i loro beniamini, mentre, in mattinata, prima della partenza, nel sagrato della chiesetta del ciclista, voluta da Gaetano Lunardon del ristorante “La Rosina”, sarà inaugurato il monumento dedicata all’ex commissario tecnico della nazionale, Alfredo Martini, scomparso il 25 agosto dello scorso anno ed al quale Lunardon era particolarmente legato. Per l’occasione sarà presentato anche un libretto dal titolo “L’ultimo Giro”, nel quale, con la collaborazione di Marco Pastonesi, Martini racconta, tappa per tappa, il suo “ultimo Giro”, quello dello scorso anno.

E vediamo allora, come racconta la corsa a cronometro di venerdì 30 maggio dello scorso anno, da Bassano al Monte Grappa. “Se il Monte Grappa – scriveva Martini – è la nostra Patria, il Giro d’Italia sul Monte Grappa è il nostro ciclismo. Lì , oggi, c’era tutto. C’era una montagna simbolo della storia con tutti i suoi morti, la maggior parte ignoti, ma anche una montagna simbolo della geografia con tutti i suoi tornanti e i suoi versanti. C’era una corsa a cronometro, in cui i corridori abitano la gara in solitudine e così misurano sforzi e fatiche soltanto su se stessi. C’era soprattutto il grande popolo del ciclismo: festoso, rumoroso, generoso, anche se qualvolta pericolosamente esibizionista”.

Uno strascico del passaggio del Giro per Marostica, sarà riservato, in luglio, nel giardino della biblioteca civica di Marostica, alla rassegna filmica con una serata dedicata tutta al ciclismo.

Parlavamo prima di questa quinta presenza del Giro d’Italia a Marostica. Ma vediamo in quali anni il Giro approdò nella città murata. La primissima volta fu quella del 1994 con la decima tappa tutta marosticense. Racconta Gaetano Lunardon, ex ciclista e grande animatore di eventi ciclistici, che l’allora fresco patron del Giro, il salernitano Carmine Castellano, stanco di leggere gli articoli del giornalista Beppe Conti, che anticipava la presentazione del calendario delle tappe del Giro, gli giocò un brutto scherzo. La tappa con arrivo a Marostica doveva partire da Merano (“Vedrai che scherzo gli faccio”, Castellano telefonò un giorno a Gaetano) e nel giro di una settimana stravolse il programma. Così la Merano-Marostica diventò la Marostica-Marostica con 115 chilometri corsi lungo il circuito de La Rosina. La vinse l’uzbeco Djamolidine Abdoujaparov in due ore 33’07” , alla media di chilometri 45,064. Secondo e terzo due italiani: Giovanni Lombardi e Fabio Baldato.

Il sei giugno del 1996 fu la volta della seconda tappa con arrivo a Marostica. Si trattò di una gara a cronometro da Vicenza alla città degli scacchi, di 62 chilometri, che fu vinta dal russo Evgenij Berzin in un’ora 13’59”, alla media di chilometri 50,282. Il primo italiano (Stefano Faustini) arrivò quinto dopo lo spagnolo Manzano, il russo Gontchenkov e l’altro russo Tonkov.

La tredicesima tappa del 2003 portò i girini da Pordenone a Marostica dopo un percorso di 149 chilometri. Tagliò il traguardo per primo, davanti alle mura del Castello inferiore, Alessandro Petacchi che pedalò per tre ore 38’58” con una media di chilometri 40,828. Lo seguirono in seconda e terza posizione Daniele Bennati e Stefano Garzelli.

Dieci anni fa per la quarta volta ecco il Giro nuovamente in città. Era giovedì 19 maggio del 2005. Il giorno prima i girini, provenienti da Ravenna, avevano concluso la loro galoppata al traguardo di Rossano Veneto dopo 212 chilometri. Anche allora, come adesso, quindi, la tappa partiva dalla città degli scacchi con meta Zoldo Alto al quale arrivare dopo 150 chilometri. Vittoria di Paolo Savoldelli, allo sprint, su Ivan Basso ( Savoldelli quell’anno sarà il vincitore del Giro).

Marostica è da sempre terra di ciclisti, ma sono due le “perle” che brillano nel firmamento del ciclismo italiano ed internazionale: Giovanni Battaglin e Tatiana Guderzo.

Giovanni Battaglin ha cominciato a mietere successi già da dilettante. Nel 1972, infatti vinse il Giro d’Italia della sua categoria. Diventato professionista l’anno dopo, vinse , nel 1974, il Giro dell’Appennino, conseguendo, negli anni successivi , altri importanti successi. Ma fu il 1981 l’anno del suo massimo fulgore con la vittoria del Giro d’Italia e de La Vuelta a Espana, un risultato colto, prima di lui, solo da Eddy Merckx.

Tatiana Guderzo ha al suo attivo tutta una serie di brillanti prestazioni fra cui spiccano l’oro ai mondiali di Mendrisio nel 2009, i due argenti nella cronometro di Zolder del 2002 e nella corsa in linea a Verona, nel 2004 , nonché il bronzo nella corsa in linea alle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Però Marostica, oltre a partorire campioni di razza, è appetita anche per i suoi percorsi, con quella salita della Rosina i cui tornanti, nei circa due chilometri del percorso, sanno far soffrire anche i corridori più esperti. Su queste strade si sono impegnati per quattro anni gli atleti iscritti al Giro del Veneto, di qui sono passate alcune premondiali, senza tener conto poi delle numerose altre manifestazioni ciclistiche che periodicamente vivacizzano pianura e salite del Marostsicense.

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