NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Toponimi vicentini

Pubblicato il secondo volume della trilogia dedicata ai nomi delle vie della città. Stavolta l’autore Luciano Parolin porta il lettore a scoprire la Vicenza “fuori le mura”

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Toponimi vicentini

Toponimi vicentini (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sono giunto da poche ore, ma ho già fatto una scorsa per la città e ho visto il Teatro Olimpico e gli edifici del Palladio... soltanto avendo innanzi agli occhi questi monumenti, se ne può comprendere il grande valore. Con la loro mole e con la loro imponenza essi devono, per dir così, riempire gli occhi, mentre con la bella armonia delle loro dimensioni, non solo nel disegno astratto, ma in tutto l'insieme della prospettiva, sia per quello che sporge, che per quello che rientra, appagano lo spirito.

Toponimi vicentini (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Le parole scritte dal sommo poeta tedesco Wolfgang Goethe nel settembre del 1786 durante il suo passaggio a Vicenza sono state scelte dal vicentino Luciano Parolin per aprire il secondo capitolo della trilogia sui Toponimi Vicentini da poco in circolazione. Dopo il primo volume pubblicato lo scorso anno, è già a disposizione dei lettori il secondo con cui Parolin prosegue il discorso iniziato in precedenza, con l'intenzione di concluderlo a fine anno con un terzo libro. Presentato a fine aprile nella Loggia del Capitaniato in piazza dei Signori nel corso di un evento patrocinato dal Comune di Vicenza, presenti il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci - autore della prefazione - e il presidente del consiglio comunale Federico Formisano, il libro è il seguito ideale del primo volume, che elenca i toponimi del centro storico, raccogliendo "I nomi del silenzioso ambiente campestre, fuori le mura, ricchi di fascino antico", come recita il sottotitolo. Il nuovo volume di 140 pagine, arricchito da 150 fotografie, contiene la prefazione del vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci e la post fazione di Antonio Ranzolin.

Parolin, docente in pensione e membro della commissione toponomastica del Comune di Vicenza, nella sua nuova opera ha organizzato in ordine alfabetico la storia dei quartieri e delle contrade della città. Cominciando dall'acquedotto romano, Anconetta, Arsenale per poi passare a Beregane, Borgo Berga, Commenda, Gogna, Piazzetta Gioia, raccoglie anche le foto delle pietre miliari. Il volume, che si conclude con due mappe del bacino idrografico della provincia di Vicenza, è frutto di un anno di lavoro dell'autore tratto per la maggior parte delle opere di Battista Giarolli e completato con le denominazioni toponomastiche più recenti. Il tutto in attesa del terzo capitolo, in uscita a fine anno e dedicato alle strade dei cittadini benemeriti.

Toponimi vicentini (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Nella premessa a questo secondo capitolo della trilogia, l'autore spiega in poche righe il senso della sua opera. Vicenza, città bellissima (citazione d'autore...), è ben nota nel mondo per essere la città dei più bei monumenti di Andrea Palladio. Ce ne rendiamo conto anche solo facendo un breve giro attraverso il centro storico, le vie e le piazze principali. Con questo nuovo impegno - scrive Parolin - sono andato in periferia, quasi campagna, fuori le mura, nel silenzioso ambiente campestre, ricco di memorie e di fascino antico. Vicenza, anche in questo ambiente, è ricchissima di vie, palazzi, case che raccontano la storia di come eravamo, le memorie antiche che anno dopo anno rischiano di essere dimenticate o rovinate.

La ricognizione di Parolin - scrive nella postfazione Antonio Ranzolin - esaurito l'ambito territoriale entro le mura cittadine, prosegue trovando il proprio compimento con questo secondo volumetto che comprende le vie della periferia, una quasi campagna dove spesso in un contesto naturalistico ancora conservato ritrova le tracce delle componenti più antiche del nostro vivere che rinviano, inevitabilmente, ad una sociatà rurale lì confinata, non si sa ancora per quanto viva a livello di testimonianza e di memoria per chi riesce ancora a decodificarle e riconoscerne il valore.

Toponimi vicentini (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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