Le opere, scelte con molta attenzione in funzione delle sale del Museo Diocesano, sono state selezionate per creare un’intesa con il mondo esterno. I sassi ed i legni impiegati da Vittorio Buset richiamano alla bellezza della natura, ai ciottoli dei fiumi, all’acqua, sono levigati dai venti, ed i legni conducono ai boschi ed alle erbe con i fiori spontanei : conservano nello loro intima struttura la ricchezza dello spirito del tempo e della solitudine. Questi materiali recuperano il linguaggio del lavoro dell’uomo e mostrano nella loro povertà essenziale un sublime senso estetico. Per la scelta di Buset i sassi selezionati con molta cura, fino alle dimensioni minuscole, per il loro biancore e colore, i legni dall’internato movimento, che sommuove dolcemente le superfici esterne tendenti al candore, appaiono in unità con la spiritualità. La nuova identità li rinserra in severe forme geometriche, disposti in itinerari orizzontali e verticali, racchiusi nella morsa di vecchi ferri, nelle variate misure, fino a confermare, nuovamente, l’intenzione costruttiva di Buset. Un soffio di cromatismo riporta alla sensibilità pittorica di Buset, presente nei dipinti esposti realizzati nella difficile tecnica dell’encausto. Nel 1984 la cartella di serigrafie “Pietre come preghiera”, donata al Papa, è stata inserita nella collezione dei Musei Vaticani, a Roma; nel 2014 realizza l’altare per il Comunale di Oberhaching, Germania.