Lana cardata, feltro lavorato, canapa e cotone uniti a gesso e colori naturali, conducono Petra Bartels nel mondo sensibile a captare i colori della terra, il mutare della luminosità in forme artistiche e nel mondo della realtà. Un passato da stilista e l’attuale vita in campagna, assicurano le basi della ricerca in pittura coinvolgendo installazioni, la poesia visiva e introducono forme d’arte più vicine all’esistenza ed al quotidiano. Entra la sensibilità femminile quando trasferisce esperienze più dirette oltre alla finalità tessile. Espone degli abiti imbevuti di memorie di terre delle Marche e di foglie; interviene su stratificazioni di stoffe, realizza forme geometriche,sposta morbidezze nel territorio dell’astrazione. Si inserisce nel mondo della poesia visiva al seguito della musicalità dei versi di Francesca Perlini. Assegna al filo il compito di evidenziare variazioni degli spessori, nell’esaltare il mutevole transito di morbide sfumature memori di una vita vicina alla natura. Appare evidente un continuo passaggio dal mondo dell’esistenza quotidiana, alla creatività di un universo al di fuori della vita urbana. In pittura i paesaggi introducono un cromatismo lieve per porre in risalto la materia cromatica, che rimanda ad accumuli della terra dalle tonalità luminose.