NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Francesco Ferrarin aveva… le ali

Ad uno dei più famosi aviatori della Prima Guerra Mondiale l’associazione Dogfight e Roberto Mantiero hanno dedicato un libro e un documentario che tracciano il profilo dell’uomo, del pilota e del soldato

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Francesco Ferrarin aveva… le ali

Un libro e un documentario che portano lo stesso nome: Le ali di Francesco Ferrarin - Un uomo, un pilota, un soldato, la sua storia. A realizzarli sono l'associazione di storia e aeronautica Dogfight e il ricercatore thienese Roberto Mantiero che lo dedicano ad un uomo il quale, come ha sottolineato il Sindaco di Thiene, Giovanni Casarotto, "è di chiara fama nel mondo dell’aeronautica nazionale, ma ancora poco noto nella sua città natale. Viene riconosciuta l’importanza del progetto realizzato, ritenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri degno di ricordare la memoria dei grandi aviatori del Primo Conflitto Mondiale". Dopo due presentazioni a Villaverla, che con Thiene condivideva al tempo della guerra l’aeroporto, più a sud rispetto all’attuale che è invece in territorio thienese, e a Thiene, il libro è ora disponibile per gli amanti del genere e per coloro che vogliono documentarsi sulla storia di un pilota che, vissuto forse all'ombra del più noto cugino Arturo Ferrarin, il quale nel 1920 acquistò fama mondiale con il raid Roma-Tokyo, merita sicuramente di essere valorizzato e riscoperto nel Centenario della Grande Guerra. Il volume è diviso in due parti: nella prima si trovano ragguagli storici e foto d’epoca dei personaggi reali, nella seconda i protagonisti del film e alcuni fotogrammi. Per la realizzazione del film ci sono voluti più di due anni ma è bastato un budget davvero ridotto, all'incirca duemila euro. Le scene, ad eccezione di alcune riprese fuori provincia, sono state girate nei dintorni di Thiene e nell'Alto Vicentino, tra l’Aeroporto Arturo Ferrarin, le Ville da Schio–Cita e Nievo a Montecchio Precalcino, sul Monte Novegno e Monte Palon, a Villa Godi Piovene a Grumolo delle Abbadesse. Sul Monte Novegno è stata realizzata la ricostruzione del cannone Berta Mario, ricostruito nell’ex Lanificio Ferrarin grazie alla concessione di Mario Ferrarin, al quale l’associazione ha voluto dedicare il nome del cannone. La sceneggiatura e la regia sono di Roberto Mantiero. Hanno collaborato con l’Associazione Dogfight i Gruppi di Rievocazione Storica Gruppo Monte Pasubio, Associazione IV Novembre, Gruppo 6° Reggimento Alpini, Gruppo Le Sentinelle del Lagazuoi e i ragazzi della Dogfight.

Francesco Ferrarin aveva… le ali (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Questo progetto - racconta Mantiero - nasceva dentro me circa 26 mesi fa, in un sogno. Avevo appena terminato di leggere per la terza volta la biografia scritta dal nipote, Angelo Rossi, sul tenente pilota Francesco Ferrarin; persona e pilota di eccezionale spessore, che ha avuto dei ruoli importanti in tutta la sua vita militare anche se il destino lo ha collocato sempre in secondo e terzo piano. Nel sogno parlavo con Francesco come fossimo vecchi amici e parlando con lui gli dissi: Francesco ci penso io a far conoscere la tua storia di uomo, di pilota e di soldato, così conosceranno un altro Ferrarin e non sempre e solo Arturo. Da questo sogno è partito il nostro mediometraggio con un budget di 2150 euro, in pratica due secondi di un normale telefilm da TV, che tuttavia ha coinvolto moltissime persone a cui devo molto e che ringrazio. Il progetto del medio metraggio, dedicato a Ferrarin, parte dopo aver letto la biografia scritta da Angelo Rossi, sulla sua persona. Un progetto ambizioso, come è stata la biografia scritta da Angelo. In tutti noi, ogni volta che sentiamo parlare di Ferrarin il pilota d’aereo, scatta in automatico il nome di Arturo Ferrarin; i due raid Roma-Tokio e Roma - Brasile hanno reso il suo nome scolpito nel mondo dell’aviazione e nel mondo dei thienesi. Ma, grazie ad Angelo, nipote di Francesco, abbiamo avuto la fortuna di conoscere il cugino sconosciuto, un uomo, un pilota, un soldato. Oltre al libro scritto con il cuore, è l’affetto di un nipote che ci ha spronati: abbiamo trovato il suo foglio matricolare, dal quale emergeva l’eccezionalità di questo pilota, umile abile e tecnico, sempre davanti ai suoi uomini, sempre pronto a correre e rischiare la vita per i suoi amici, il recupero della salma del suo vecchio Comandante Natale Palli, il suo tentativo di salvare la vita ad Aldo Finzi, morto nel 1944, nelle fosse Ardeatine. Abbiamo scoperto chi sia stato Francesco Ferrarin, pertanto, volevamo, nel nostro piccolo, dargli un po’ di giustizia e chi avrà letto, precedentemente, la sua biografia, capirà queste parole. La trama del mediometraggio parla di un’ipotetica ricognizione aerea, fatta dal tenente pilota Francesco, per trovare un bombarda nemica che aveva distrutto e reso vulnerabile una parte del fronte da un’eventuale offensiva austriaca".

Francesco Ferrarin aveva… le ali (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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